Diario semiserio di un musicista fuorisede #09. La vendetta

Finché ero sotto anestesia potevo scusarmi anche con me stesso e dirmi che ero troppo intontito per poter scrivere una pagina di diario. Ora che sono ormai in perfetta salute, fresco come una rosa, spigliato come non mai, non posso più accampare scuse.
Innanzi tutto, buon anno! Che questo gennaio sia il brillante inizio di un brillante anno di una brillante vita!
Partiamo subito coi propositi per il nuovo anno, che fanno bene.
- Andare a correre più spesso
- Diventare un cuoco migliore
- Se la mia esimia stimatissima carissima caporedattrice mi chiede un articolo a gennaio, forse è il caso di farlo a gennaio.
E difatti sono stato così bravo a rimandare scadenze che ormai è febbraio. E vabbè, son cose che capitano. Una volta ti dimentichi un compleanno, una volta ti scordi di portar fuori il cane, sta volta mi son scordato di scrivere la pagina di diario. Per un mese.
Comunque ciancio alle bande, rieccomi!
Dopo mesi e mesi di assenza sofferta e dolorosa, le innumerevoli lettere dei miei ammiratori (?) mi hanno letteralmente costretto a tornare a tediarvi con le mirabolanti avventure di un musicista fuori sede.
Fermate gli applausi. Si vede che non mi avete letto l’anno scorso. Quelli che mi hanno letto son là nell’angolino che alzano gli occhi al cielo e sbuffano.
Ma seguiamo il normale corso degli eventi e presentiamoci.
Sono un ex bolzanino, ho iniziato il conservatorio nella mia terra natia e mi son spostato a Padova per vedere il mondo, conoscere nuovi ambienti, incontrare nuove persone e lasciarmi un po’ di stantia aria bolzanina alle spalle. Inutile dire che dopo tanto tempo in terra veneta vedere qualche montagna mette sempre allegria.
Tento sfortunatamente di studiare pianoforte, con risultati stravaganti (sì, è un eufemismo), ma mi dedico a quante più attività riesco ad accalappiare. I miei principali sforzi da quest’anno si concentrano su cose cui non ho mai nemmeno accennato, ossia la consulta degli studenti del conservatorio, di cui sono il presidente, e la nascente associazione culturale che finalmente darà all’Orchestra Sperimentale una veste giuridica riconosciuta. Quest’ultima è una piccola realtà d’eccellenza che abbiamo messo su in un gruppo di ragazzi, per creare qualcosa di diverso e soprattutto qualcosa di versatile, da sfruttare per fare buona musica ma anche per diffonderla, organizzando conferenze concerto a misura d’universitario ad esempio. Ovviamente io non suono, mi limito ad organizzare, ma ve ne parlerò sicuramente nel corso del nostro appuntamento bisettimanale.
Il motivo per cui batto distrattamente al pc queste pagine di diario (spesso aiutato da una buona birra, ispirazione ora e per sempre) è proprio il mio aver vissuto per anni a Bolzano, in un mondo che è un po’ magico per noi che ci stiamo dentro senza uscirne abbastanza spesso, e trovarmi ora di colpo a Padova, città più grande, più giovane, più in movimento. E rimane una grande costante: la musica. Musicista a là, musicista qua, provandoci almeno, confrontandomi con modi sempre nuovi di vedere le cose.
E questi articoli fungono (che parola buffa) per me anche da “waiting for Busoni”, una maniera per tenermi impegnato e imbrattare le pagine virtuali di Franz prima che durante l’estate mi occupi del Bolzano Festival Bozen e in particolare del concorso pianistico Ferruccio Busoni.
Questa dunque è la mia prima pagina di diario. Niente più che una presentazione un po’ sconclusionata in un tono molto discorsivo, ma, beh, meglio prepararvi da subito a ciò che verrà!