HomeGrown Reviews: Venere in pelliccia

HomeGrown Reviews: Venere in pelliccia
Titolo originale: Venus in Fur
Regista: Roman Polanski
Di cosa parla: un regista teatrale ha infruttuosamente terminato le audizioni per trovare la protagonista femminile della sua “piece”, l’adattamento teatrale di Venere in pelliccia , di Leopold von Sacher-Masoch, quando, fuori tempo massimo, giunge una candidata apparentemente improponibile, che riuscirà a convincerlo a lasciarle provare la parte, e …
Cosa spacca: è una commedia divertente; Emanuelle Seigner – Vanda – è un personaggio simpatico e piacevolmente sfaccettato, che cresce e cambia continuamente per tutta la durata del film, in modo potremmo definire quasi “divino”.
Il protagonista maschile, il regista Thomas, a sua volta si lascia assorbire dal palco scenico e dal suo stesso personaggio, in un vortice discendente di confusione e morbosa attrazione verso la controparte.
Cosa fa schifo: nulla, in realtà. Roman Polanski negli ultimi anni si è concentrato molto sul teatro trasposto al cinema, e forse si è adagiato un po’ troppo su questo modello.
Menzione speciale: La cinepresa entra in scena accompagnando la protagonista con un prezioso piano sequenza, con un movimento che suggellerà anche la fine del film, quasi a sottolineare l’incursione dell’occhio curioso dello spettatore dietro le porte chiuse della sala prove; una Emanuelle Seigner non più giovanissima ci offre una convincente e seducente raffigurazione della Venere in pelliccia, o potremmo quasi dire, in pellicola.
Consigliato a chi: ama l’incontro tra cinema e teatro.
Voto ponderato: 7