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July 4, 2013

Cradle Rockers #54. Finalmente vacanze!

Gloria Gaio

Finalmente vacanze! Mare! Partiamo con la touranner carica di roba, sembriamo una famiglia di zingari in trasferta. Non ci credete? Fate stare in una macchina le valigie (di una donna e due bambine –- l’uomo in questi casi non viene calcolato) un passeggino, una tenda, tutte le carabattole da mare (giochi, materassini…) e due bambine… Destinazione Recanati e poi Gargano!!

Appena partiti – zona industriale –ci fermano i carabinieri.

“Oh mamma mia. La policcìa!!” dice Amelia assonnata alle 5 di mattina.

“Iniziamo bene,” sussurra Tesorini

“Dai che andiamo al mare!!” esclamo io, eccheccavolo: non saranno i carabinieri a fermarci!!

A Rovereto mi accorgo di aver dimenticato il telefono a casa. Ma non ha importanza! Mare!!!

Arriviamo con un caldo pazzesco al campeggio, tappa di un giorno. Tesorini inizia a fare le gocce dalle sopracciglia, segno inconfondibile che la temperatura supera i 35′ e anche che montare la tenda sotto il sole di mezzogiorno non è una pensata da geni.

“Ma ti ricordi come si monta?” Chiedo io all’uomo-doccia.

“Ovvio…” Sguardo da duro, “tu vai con le bambine in spiaggia, io vi raggiungo tra poco, il tempo di montare la tenda,” mi dice con tono impostato, con due ferri storti in mano.

Insomma prendo le due mafiosette e vado a mettere i piedini nel mare. Amelia è felicissima, vorrebbe tuffarsi ma l’acqua pare un po’ freddina. Anita fa una smorfia di sdegno, l’acqua per lei è già un nemico. Dopo un’oretta arriva Tesorini, completamente fradicio di sudore:

“Ci tuffiamo?” Dice, e io non posso fare a meno di notare il rigagnolo che attraversa gli occhi e sfocia dalla punta del naso, sgocciolando qua e la.

“Facciamo il bagno!” Amelia trema dall’esaltazione, e coi braccioli non la fermiamo più, anzi abbiamo già capito che farla uscire dall’acqua sarà un problema.

Anita è schifatissima: mi si avvinghia addosso come una cozza sullo scoglio e inizia a ringhiare. Occhi sgranati.

“Non ti piace l’acqua?” Chiedo dolcemente alla mia bambina.

“NO! NO! NO!”

Per fortuna le ho tagliato le unghie, altrimenti sanguinerei.

“Vedrai che poi si abitua” dice l’esperto Tesorini…

Dopo aver pescato faticosamente Amelia torniamo alla nostra piazzola: “Cos’è quella roba li?” Dico io.

Tesorini: “Non te la ricordavi più così eeeehhhh?”

Osservo quel mucchietto floscio di tela, che assomiglia più a una carcassa di elefante che a una tenda.

No.

Non me la ricordavo più così..

“È stata dura, ma ce l’ho fatta.” Sorrisone.

Per la serie: l’antico vaso andava portato in salvo….

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