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May 28, 2013
Arrivano i nostri! Alla Biennale Arte di Venezia
Anna Quinz
Per la prima volta, anche le Maldive hanno un loro padiglione veneziano. Ma, visto che se con il riscaldamento globale le cose continuano così, fra un po’ di anni le Maldive stesse potrebbero non esserci più sommerse dalle acque, meglio non perdersi questo prima presenza. non si mai. Anche perché tra gli altri proprio lì ci sarà anche il progetto dell’artista trentino Stefano Cagol Ice Monolith. Una specie di dolmen in ghiaccio destinato all’inevitabile scioglimento, attorno cui elaborare talk e sessioni di confronto con filosofi, artisti, scienziati e curatori.
Un’altra prima volta anche per Francesca Grilli, giovane artista/performer della crew di Centrale Fies, che sarà una dei 14 del Padiglione Italia di Bartolomeo Pietromarchi. Grandissima l’attenzione verso il padiglione nazionale, visto anche il gran bazar di Sgarbi dell’ultima edizione. Più minimale Pietromarchi, ha scelto pochi artisti, ma buoni. Tra loro la Grilli che è per noi un po’ trentina d’adozione e per la quale dunque facciamo il tifo.
“Abbinata” a Massimo Bartolini, i due artisti insieme si interrogheranno sul tema della libertà, secondo la linea data dal curatore che ha scelto per il Padiglione il tema “Vice versa”, ispirandosi al concetto teorizzato da Giorgio Agamben nel volume Categorie italiane. Studi di Poetica (1996): “per interpretare la cultura italiana sia necessario individuare una ‘serie di concetti polarmente coniugati’ capaci di descriverne le caratteristiche di fondo”.nello specifico, i 14 artisti abbinati 2 a 2, avranno a disposizione una stanza in cui esprimere riflessioni su altrettanti concetti. Il lavoro della Grilli, ideato in due mesi di residenza a Centrale Fies si intitola Fe2O3, Ossido ferrico.
Terza prima volta veneziana che ci riguarda, ha a che fare con la “star” assoluta dell’arte altoatesina: Rudolf Stingel. Mai prima infatti era successo che la totalità degli spazi di Palazzo Grassi fossero allestiti da un unico artista. E l’artista è proprio lui, Mr. Stingel. Che ha “invaso i ben 5000 mq del palazzo storico veneziano con i suoi lavori. Non molti, per dirla tutta, circa una trentina. Ma il fatto interessante è che non sono tanto i quadri e il loro numero a fare la mostra. Stingel ha infatti preso completamente possesso del museo, trasformando in unica grande opera totale, che non lascia indisturbato nemmeno un centimetro di muro. Unendo l’idea di Venezia e dell’Oriente, luoghi vicini e lontani tra loro che spesso nella storia si sono incontrati, Stingel ha riempito le pareti di tappeti, che diventano la sua grande opera veneziana, tutta da vedere e nella quale farsi avvolgere totalmente.
Infine, da ricordare, il fatto che nel “Palazzo Enciclopedico” del curatore della Biennale ’13 Massimiliano Gioni (che presenterà decine di opere, di vario genere e natura, vedi qui) ci sarà anche un grande artista, scultore, architetto altoatesino, Walter Pichler, scomparso appena un anno fa. Un altro po’ di Alto Adige in laguna, anche se a dire il vero, farsi un giro alla Biennale è soprattutto un’ottima occasione per uscire dagli schemi locali, dagli aureferenzialismi e dalle auto glorificazioni, per farsi rapire dal fascino unico di Venezia e del mondo che per qualche giorno passa tutto per di là.
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