Cradle Rockers #45. Pustole, pustole, pustole!!

23.04.2013
Cradle Rockers #45. Pustole, pustole, pustole!!

Pustole, pustole, pustole!! Mi sembra di vivere in una zona di quarantena e di scrivere un diario settimanale sui giorni di prigionia forzata. Giusto per la cronaca, tutto è iniziato con la varicella di Anita, che ovviamente l’ha attaccata ad Amelia, ma nelle due settimane di incubazione che sono trascorse tra una e l’altra, si sono prese un virus gastrointestinale. Attaccandolo anche a Tesorini. Appena guarite dal cagotto, sono spuntate le pustole sulla pancia di Amelia.

E’ una legge universale, una specie di 11° comandamento divino, quello che ufficializza il contagio di qualsiasi malattia (anche la più banalotta delle influenze) tra fratelli in due periodi differenti, seppur non troppo distanti. Vale a dire: uno si ammala e contagia il fratello, il quale starà male non appena l’altro sarà appena guarito. Entrambe la varicella? Suvvìa! Non diciamo sciocchezze. Cacca a spruzzo e vomito in simbiosi? Naaa… prima una e poi l’altra! In questo caso, poi l’altro ancora (il Tesorini).

Avete presente l’uomo malato? Ecco, Tesorini potrebbe essere preso come prototipo: con 37,3° febbre è già seduto sul divano che si lamenta, a 37,7° è sdraiato nel letto che sussurra cose incomprensibili sul suo testamento e a 38,5° dorme con espressioni gravi in volto, in attesa di una grazia divina che lo faccia miracolosamente guarire, per poi raccontare con enfasi di come eroicamente sia sopravvissuto alla più grande epidemia mondiale di scrosciate di feci molli ed eruzioni vulcaniche di vomito.

Il secondo giorno ho mollato le figlie e l’uomo impestati a casa e sono letteralmente fuggita a lavorare con mio padre. Mai avrei immaginato di tornare a casa e ritrovarmi sul set cinematografico di “Io sono leggenda” (avete presente? E’ un film del 2007 con Will Smith che racconta la storia di un’epidemia terribile):

Tre morti viventi (due piccoli e uno alto alto) che dormono e sbavano nel lettone, più precisamente sul mio cuscino, che non appena mi vedono si alzano, barcollando con aria stordita, e mi vengono incontro mugolando “mmmmmmmhhh…..!!!”.

Tesorini rimane a letto, alza un braccio, implorante aiuto, e si sforza di dire: “Acqua….”

La scena è subito cambiata: siamo in Messico, Tesorini l’Alto è vestito come Clint Eastwood, rimasto nel deserto senza bere per molti giorni.. Lo hanno colpito! I banditi Terribile e Strillo cercano il bottino, ma incontrano la Mamma Sceriffo che rimette tutto a posto, salvando l’Alto da morte sicura  per disidratazione.

L’Alto, il Terribile e lo Strillo è un film da non vedere.

The End!

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