Cradle Rockers #41. “Ehi Signora Vecchia, guarda che piove!”

“Ehi Signora Vecchia, guarda che piove!” No dai. Non l’ha detto davvero. Invece si, e lo ha pure ripetuto all’ignara nonnina che abbiamo incontrato nell’attesa dell’ascensore. Certo che mentre aspetto l’ascensore me ne capitano di tutti i colori.
“Almeno non ha detto “brutta vecchia” come l’altra volta. Direi che è migliorata!” (Tesorini)
Vabeh. Migliorata o no, Amelia parla con tutti. E dice le sue cavolatine a chi gli capita a tiro. Ogni persona che incontriamo è potenzialmente una vittima sacrificale:
“Ehi. Ehi tu come ti chiami” (non è una domanda, ma un’affermazione)
“Luciano” (Manutentore della caldaia condominiale)
“Andreas” (Idraulico che ha fatto qualche piano strizzato con noi in ascensore)
“Bruna” (estetista?)
“Ahmed” (signore che pulisce le scale)
E così tanti tanti altri… Qualcuno scappa sorridendo (e la Terribilessa gli urla dietro “ho detto come ti chiamiiiiii!!!”), qualcuno guarda male me (chiariamo: mica le ho detto io di chiedere a tutti il proprio nome!).
Risponde anche al telefono:
“Pronto, si?” (Amelia, seria)
“…” (?)
“No. Io sono l’Amelia!” (con aria di ovvietà)
“…” (?)
“Ma ti ricordi che quando ero piccola facevo taaaaanta pipì nel pannolino? Adesso però sono grande. Eh”.
“…” (?)
“Amelia chi è? Passami la cornetta” (Io)
“L’Anita puzza tutto! Ciao”. E mi passa la cornetta dicendomi: “E’ la Oma”.
“Buongiorno Signora, chiamo per un’offerta pazzesca di Infostrada!!!”
Dopo aver messo giù: “Era la Oma?” (Amelia)
“No, era una signora” (Io)
“Ah. Era una signora!” (Amelia)
Per Amelia chi telefona a casa è sempre la Oma. Anche se ha la voce maschile. Anche se chiamano sette volte di seguito. E spesso si arrabbia al telefono:
“Pronto si?” (Amelia)
“…” (?)
“Noooo, io sono l’Amelia!”
“…” (?)
“Guarda eh! Guarda che ti appiccico come un barattolo!”
“…?” (?)
“Ciao. Ho finito.” Mi passa la cornetta dicendomi: “E’ la Oma”
“Pronto?” (Io)
“Buongiorno Signora Gloria, ha bisogno di surgelati?”