Cradle Rockers #38. Chi di voi non ha ancora preso l’influenza quest’anno?

06.03.2013
Cradle Rockers #38. Chi di voi non ha ancora preso l’influenza quest’anno?

38

Chi di voi non ha ancora preso l’influenza quest’anno? Io l’ho presa la scorsa settimana insieme alla Terribilessa: 39° di febbre tutto il giorno, senza sosta se non quell’ora di sudore atomico post-tachipirina. Sono riuscita ad attaccarla alla Pigna per un pelo, perché sono andata a trovarla domenica sera e devo aver contaminato la sua casina spigolosa e tutto ciò che in essa abita.

Amelia sembrava una bambina normale: stava seduta sul divano ferma, camminava e non correva, parlava poco e mangiava pochissimo. Era pallida, ok, ma a parte questo stava proprio una meraviglia.

E io facevo esperimenti:

“Amelia, vuoi il budino?”

e lei: “no…”

“Mangi le lasagne? O magari i canederli?” le dicevo io, con aria succulenta.

“no no no”

Nessun lampo di gioia mangiatrice nei suoi occhietti neri. Era una cosa che mi spiazzava.

Dopo qualche giorno la Pigna mi scrive: “mi hai contaminato, capellona immonda!” e infatti era a casa che cercava di sopravvivere bevendo the, infusi e spremute d’arancia.

Dopo una settimana terrificante di febbre alta, ecco che Amelia stava meglio: urlava, correva, scaraventava le cose..

“Maledetta! Mi hai unto, untrice!” mi scrive Flanders (il fassiniano amichetto della zia Pigna) “Non solo mi hai attaccato la febbre, ma hai anche fatto in modo che non la prendessi contemporaneamente alla Pigna!” Flanders ama i giochi di parole, e così continua: “Ti odio!” mi dice sghignazzando a denti stretti-stretti-stretti. “Io invece ti olio” gli dico “perché sono l’untrice!”

La maledizione del non-tutti-contemporaneamente ha funzionato: guardo Anita, con la faccina rossa e l’occhio lucido. Oh no. Non adesso! Invece era proprio febbre. Mi aspetta un’altra settimana di reclusione: datemi una pistola. (E Flanders.. grrrr)

Lunedì alle 9 Lo Zombie, che non tradisce il suo soprannome, sfoggiava un bel 40,2°. E’ la prima volta nella mia vita che vedevo un 40° su un termometro. Ho sempre calcolato la gravità della febbre circa così:

37° – 38°  bassa

38° – 39°  tachipirina

39° – 40°  chiamo il medico

40° – 41°  ospedale

41° – 42°  Angela Lansbury

e vedermi lo Zombie Ammalato a livello “ospedale” mi ha fatto proprio impressione.

Ma non è finita qui. La notte del lunedì Anita pareva posseduta dal demonio. La mia dolce bambina è passata dall’essere uno Zombie ad essere una Dannata. Faceva impressione, urlava, si dimenava, sputava, sbavava, grugniva! Il tutto con occhi sbarrati e aria paonazza. Tesorini era dubbioso, nemmeno uno dei suoi “scrolloni” l’aveva fatta rinsavire, e questo non andava secondo i nostri piani.

“Tranquilla, domani chiami la pediatra..” (Tesorini ore 20:30)

Ma entrambi pensavamo che sarebbe stato meglio un esorcista.

“Non ha la febbre.. non è grave..” (Tesorini ore 23:00)

Mentre La Terribilessa russava nel suo letto, Anita cercava disperatamente di cadere fuori dal suo, sbatteva la testa contro le sbarre del lettino, lo mordeva, tirava i suoi pelouches in giro. Ogni tanto andavo a prenderla e la portavo in salotto per paura che Amelia si svegliasse. La Dannata mi tirava i capelli, mi urlava addosso tutto il suo dolore (per me incapibile, purtroppo) e vedevo Tesorini seduto sul divano che mi guardava pensieroso.

“Vedrai che adesso dorme..col nurofen deve dormire!” (Tesorini ore 00:30)

Mi aspettavo che da un momento all’altro La Dannata mi rispondesse in latino o in aramaico, magari al contrario, un “mater damnationis noctem deliriuuuum!” segno inconfondibile che avrei dovuto farla entrare in una Chiesa.

“Ma ha fatto la cacca? Forse ha mal di pancia” (Tesorini ore 3:30)

Invece, dopo una nottata presieduta dalla convinzione di avere una figlioletta satanica, la pediatra ha decretato il suo verdetto: stomatite.

“Aaaaahh stomatiiiiite! ..e cos’è?” (Tesorini, the day after)

Sciroppino e suppostine, 5 giorni e il demonio se ne andrà!

 

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