Cradle Rockers #33. Questa esperienza che mi accingo a raccontarvi…

Questa esperienza che mi accingo a raccontarvi potrebbe intitolarsi “La settimana degli addii ultrasensoriali”. La settimana in questione vedeva come evento principale Tesorini a casa. Di conseguenza io accompagnavo Amelia al Kindergarten senza portarmi dietro Anita. Ed è questo il punto che prendiamo in considerazione: il distacco.
Il momento in cui io e Amelia ci infiliamo giacca e le scarpe.
Anita in braccio al papà che ci guarda.
Tranquilla.
Le diamo un bacino.
Sorride, addirittura.
Poi mi avvicino alla porta..
Anita diventa seria.
e.. ahimè: tocco la maniglia.
La traduzione dei suoi pensieri è lampante: “Che c@**o stai per fare, madre?”
Apro la porta e mi rigiro a guardare il mio Zombie in un silenzio agghiacciante. Lei è lì, con la bocca già aperta e una smorfia sofferente, le lacrime stanno per schizzarle fuori dagli occhi che sono ancora aperti. So che quando si chiuderanno sarà la fine.
L’espressione di Tesorini non mi tranquillizza: “vai vai…” mi dice sogghignando, guardando la piccola urlatrice che ha in braccio.
Amelia ha una faccia un po’ preoccupata.
Usciamo sul pianerottolo: “Ciao..” dico io.
“Ciao ‘Nita” dice Amelia “tu sei piccola, stai lì” aggiunge, giusto per infierire.
“Mi molli qui con questoooo?? Bastardaaaa!!” (pensiero di Anita)
La guardo contorcersi dalla sofferenza e chiudo.
Allora esplode lo Strillofono.
La ciliegina sulla torta è Tesorini che fa una risata profonda e gutturale che rintrona in tutto il condominio: “Buahahaha Anitaaaaa!!!”
Questa scena si è ripetuta tutti i giorni, senza esclusione, senza nessun tipo di cambiamento/miglioramento da parte della mia bambina. E rimaneva a casa (luogo familiare) col papà (il papà!). Che dire?
Fatemi gli auguri.
Domani inizio l’inserimento all’asilo nido..