Music

January 18, 2013

Stefano Benni al Cristallo, “L’economia è una superstizione”

Marco Bassetti

Stefano Benni e Fausto Mesolella arrivano a Bolzano (Teatro Cristallo, 22 gennaio ore 21) con il loro progetto comune “Ci manca Totò”, tra musica e letteratura, canzoni e poesia. Il primo, scrittore e umorista tra i più noti in Italia, autore di alcuni piccoli capolavori di sottile gusto “calviniano” come il romanzo La Compagnia dei Celestini e la raccolta di racconti Bar Sport. Il secondo, chitarrista di altissima classe, noto anche per la sua attività con gli Avion Travel, il cui primo album solista è uscito a marzo 2012. Ad unirli, sul palco, un spettacolo surreale in cui la chitarra accompagna letture, canzoni, ballate, testi ironici e dissacranti che prendono di mira la follia del mondo contemporaneo, schiavo di una “gran superstizione”: l’economia. Che, sostiene Benni, “come scienza e come visione del mondo, ha fallito miseramente”. Raggiunto via e-mail, ci ha mandato delle risposte tanto concise quanto pungenti, in cui si percepisce una discreta incazzatura nei confronti del mondo odierno. Risposte laconiche, ma anche “benniche”.

Partendo dal titolo dello spettacolo, cosa le manca di Totò, l’ironia, la leggerezza, l’invenzione verbale, la capacità di smontare convenzioni, abitudini, manie e vizi di noi italiani?
Tutto questo e di più, il suo essere imprevedibile.

In quel “ci manca” si percepisce la nostalgia. In quanto sentimento legato al passato, dipende da un giudizio non positivo sul presente?
No. Ci mancano le cose belle del passato non vuole dire che non esistono cose belle nel presente. La nostalgia è essere grati per i doni avuti.

Però nel titolo dello spettacolo si legge chiaramente un giudizio negativo sulla comicità di oggi. Cosa non le piace o non la convince?
Le risate finte preregistrate, la poca capacità di rinnovarsi, il non saper raccontare, ma mettere in fila  piccole gag o scenette.

Nello spettacolo “legge, canta, recita, a ritmo di tango, di stornelli o di sanguigno rock”. Ho letto che c’è addirittura del rap… Qual è il suo rapporto con la musica?
Ascolto di tutto, sono onnivoro.

Della musica di oggi c’è qualcosa che l’appassiona?
Credo che Mtv sia la vera tv berlusconiana e che gli Mtv awards siano una cosa orrenda, non c’è ironia né modernità, mi ricordano le sfilate del Ventennio. Poi ci sono anche tante cose che mi piacciono, ma per lo più ascolto roba “vecchia”, che ha resistito negli anni. Il tempo è un buon giudice anche per la musica.

Tra i temi affrontati nello spettacolo c’è l’economia, definita come “gran superstizione”. In cosa consiste la superstizione?
Non lo dico io, lo dicono grandi economisti, che l’economia è una scienza solo apparentemente razionale, in cui il fattore emozionale, la paura, i fantasmi, possono distruggere qualsiasi previsione e calcolo. Il mondo sta morendo perchè non affronta problemi veri e spaventosi, come il mutamento climatico. L’economia è restata per anni in silenzio di fronte al disastro. Come scienza e come visione del mondo, ha fallito miseramente.

www.teatrocristallo.it

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