Contemporary Culture in the Alps
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HomeGrown Reviews. Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato

18.12.2012
Anna Quinz
HomeGrown Reviews. Lo Hobbit. Un viaggio inaspettato

Titolo: Un viaggio inaspettato

Regista: Peter Jackson

Di cosa parla: un gruppo di nani (non sono 7 e non hanno nomi che finiscono in –olo, quindi non aspettatevi Biancaneve, non arriverà) insieme a uno stregone, “assoldano” un ignaro e pauroso Hobbit per aiutarli nell’impresa di combattere il mostruoso drago che li ha estirpati dalla montagna che era casa loro. Durante il viaggio, orchi, troll, elfi, aquile e animali non ben identificati fanno la loro parte per rendere l’avventura ancora più avventurosa. Finito questo film e finiti i due che lo seguiranno, inizia – secondo la storia scritta dal buon vecchio Tolkien – la ben nota trilogia de Il Signore degli Anelli.

Cosa spacca: un po’ tutto, se piace il genere. I personaggi sono simpatici (forse pure un pelo troppo, per essere un fantasy) e si sorride spesso, la dialettica buoni-cattivi c’è e fa il suo dovere, gli effetti speciali sono all’altezza delle aspettative, i paesaggi incredibili come negli Anelli, le fughe i salvataggi a sorpresa i colpi di scena le battaglie le cadute nel vuoto, tutto al suo posto, come da copione.

Cosa fa schifo: il 3D. totalmente inutile. In generale, parlo. Il bello del cinema è che è una finzione. Se mi sento come se ci fossi dentro anche io, che ne so, come il 15esimo nano o il 100esimo troll, la finzione svanisce, entro nell’avventura e io non voglio, voglio starmene buona buona sulla mia sedia a sgranocchiare pop corn.
E fanno schifino i nani che cantano. In ben due occasioni c’è il momento “musical” e non mi pare il caso, suvvia. I nani, che sono buoni sì, ma pure grossi zozzi grezzi e un po’ puzzoni, mica cantano intorno al camino come fosse “Glee”!

Menzione speciale: a Elijah Wood, che si vede poco, ma che nella parte dell’Hobbit fa sempre la sua porca figura (e poi dicono che i piedi sono segno importanti per lo charme di un uomo: voi li avete presenti i piedi di un Hobbit?? E lo charme di Elijah? Ecco).

Consigliato a chi: evidentemente ha amato il Signore degli Anelli e non riusciva a darsi pace del fatto che a Natale solo cinepanettoni invece che una bella sana trilogia dalla Terra di Mezzo. E pure a chi crede nella “rivincita dei bassi”. I buoni in questo film sono tutti di statura “botte piccola” (hobbit, nani, elfi..), i grandi e grossi invece sono cattivi. Tiè!

 Voto ponderato: 7 (se non fosse una trilogia, che ci porta a dover aspettare altri 2 anni per vedere come va a finire l’epopea nanica, sarebbe un 8)

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Tags

Cineplexx, homegrown reviews, lo hobbit, tolkien
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