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September 18, 2012

Impressioni da 2 performance: Langheinrich, Fliri, Welch all’Ex Alumix

Andrea Beggio

Opening Transart 2012: 12 e 13 settembre, Ex Alumix

Movement C [Ulf Langheinrich]

Una performance segnata da una forte compattezza di linguaggio. L’idea nasce sicuramente dalle musiche generate digitalmente e quindi quantizzate e discretizzate (come lo è la sintesi granulare). I rapporti matematici tra le onde sonore generano un “unisono” di effetti stroboscopici  che cristallizzano inquietanti momenti di una danza ripetitiva e lacerante. Nella seconda parte, i quanti sonori e quanti di luce si ricompongono e una proiezione 3d di parti del corpo della danzatrice sostituisce il corpo in carne ed ossa. Bello spettacolo potente ed espressivo.

Sensations of a sculpture before taking shape [Michael Fliri, Fritz Welch]

Questa performance ha un grande pregio e tanti piccoli difetti. Il grande pregio sta nella evidente freschezza dovuta ad un linguaggio immediato, istintivo e concreto. Per quanto riguarda i lati oscuri inizierei osservando che una performance di questo tipo non dovrebbe distrarre gli spettatori su aspetti tecnici sull’installazione/performance.

Non è chiara la necessità per cui uno dei performer se ne stia seduto su una finestra 10 metri sopra la scultura fatta di gesso, legno e neon cercando di captare i suoni prodotti con un microfono legato ad un lungo bastone. La stessa scultura risulta infatti già ampiamente microfonata. Decisamente scoraggiante, trattandosi di una performance basata sul suono, il rapporto con il luogo nel quale i 2 artisti si sono esibiti. L’acustica non è stata per nulla studiata e l’impatto sonoro ne ha risentito parecchio. Anche il finale dell’esibizione, riconosciuto dal pubblico solo in seguito ad un’interminabile ed imbarazzante empisse, è un punto debole di questo lavoro.

 

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