Cradle Rockers #07. Quando un passeggino entra nella tua vita

03.07.2012
Cradle Rockers #07. Quando un passeggino entra nella tua vita

Quando un passeggino entra nella tua vita, la pioggia non dovrebbe esistere.

Le mamme sono invece costrette, chi più chi meno, ad uscire di casa con qualsiasi forma meteorologica. Pioggia, vento, neve: i marines non sono nulla se confrontati a una madre col suo passeggino. Se poi andiamo nello specifico – e andiamoci! – ci sono le mamme che devono spingere passeggino e pedana. Piacere, sono una di quelle.

Quindi abbiamo, nell’angolo destro: La Mamma! Braccia scolpite a suon di sollevamento marmocchi, pazienza che sfiora la santità, tenacia bruta e determinazione ad uscire, il tutto condito da una notevole conoscenza di filastrocche e sigle di cartoni animati!

Nell’angolo sinistro, in piedi: Marmocchietta di due anni e mezzo per 16 kg di intolleranza alle regole, alta meno del pulsante “Terra” dell’ascensore, pronta a saltare nelle pozzanghereee…. Amelia!

Sempre nell’angolo sinistro, seduta, ma non per questo meno terribile: mini strillofono di 8 mesi, inzuppabavagli e ciuccettona, colei che riserva sorprese profumate quando meno te l’aspetti! Un applauso ad Anita!

Allora che si fa? In Alto Adige esistono posti come l’Elki (a Bolzano si trova in Via della Roggia 10) o il VKE (una sede al Parco Mignone e una in via Parma 8) che permettono di uscire di casa e rintanarsi a giocare in questi spazi, creati proprio per bambini piccoli.

Un’altra bella iniziativa che da poco ha preso vita (l’inaugurazione è stata il 18 aprile 2012) si chiama “Spazio Famiglia”, ideato da UPAD, che ha aperto ufficialmente battenti il 26 aprile. La struttura che ospita la sala gioco è in via Trieste 30, di fronte alla Scuola di Biliardo sportivo. La cosa è interessante perché, pur essendo piccolo al suo interno, è circondato da un ampio spazio esterno che sarebbe un peccato non utilizzare. E UPAD, all’inaugurazione, ha fatto intendere che qualcosa combinerà, forse un giardino?

Mi preparo ad uscire. L’ombrello, quando hai anche la pedana, è un’illusione (e altrettanta illusione è uscire senza pedana, perché cosa è la fretta per un bambino ..quando ci sono le pozzanghere?). Allora, nei momenti di pioggia selvaggia, estraggo la mantella e mi avvolgo in un questo enorme sacchetto di plastica azzurra. Posteggio lo strilllofono nel passeggino, chiudo il tutto con la tela e attacco la pedana. Amelia sale (più o meno forzatamente) e si va! Il primo passo è il più duro, mi sento come solo uno schiavo dell’anno 0 costretto a trasportare enormi macigni poteva sentirsi. Possibile che non abbiano ancora brevettato un cappello tipo sombrero – ma molto più largo – fatto in plastica, che permetta alle mamme di uscire quando piove col passeggino e soprattutto che lasci le mani libere?

“Maaaammaaaaa.. come fa il coccodrillo?”

“Cantamela tu: il coccodrillo come fa?”

“Oragutango!”

“Aaahh… quella! Ci son due coccodrilli, un orangotango, due piccoli serpenti…”

La modernità di Singing in the rain!

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