Cradle Rockers #01: mi presento, sono una mamma (ma non solo)

Gentili lettori di Franz, quanti anni avete? Ci avviciniamo al numero 30? Lo abbiamo sorpassato? Ecco il periodo in cui molti decidono di moltiplicarsi. A pensarci bene qualche amico che ha iniziato a sfornare pargoli ce l’avete, anzi, ce l’avevate, perché si è eclissato e chissà la fine che ha fatto… Allora Franz non poteva non interessarsi a questa sorta di sparizione genitoriale, perché colpisce –quasi- tutti noi che giriamo intorno alla trentina. Cerchiamo di non farne un dramma più tragico di quel che è. Ridiamoci su. E soprattutto: chi l’ha detto che uno si deve per forza eclissare? Il cambiamento è drastico, ve lo confermo. Però sta anche in noi il saperci adattare, come fanno i topi, al nuovo assestamento familiare. E vuoi vedere che ci si abitua in fretta?
Ed ecco, la prima “puntata” di questa nuova rubrica sulle pagine virtuali di Franz! Buon divertimento a tutte le mamme, ma non solo!
“Se sopravvivo, mai più”: questo è il mio principale ricordo della nascita di Amelia, la mia prima bambina. Anita sarebbe arrivata esattamente due anni dopo, e a chi mi chiede ironicamente “hai iniziato con le A?” rispondo “Si, la prossima la chiamo Agata!” Risate. Chiuso il sipario.
NO, sinceramente credo di aver contribuito alla sopravvivenza del genere umano anche fin troppo, ora lascio la palla, anzi, la pancia, alle altre. Avere figli era l’ultima cosa cui pensavo qualche anno fa, un argomento di cui non sapevo assolutamente nulla e di cui nulla mi interessava. Poi è successo.
Tutto è iniziato con problemi di pressione bassa, talmente bassa che una volta sono svenuta. “Prenda queste goccine naturali a base di liquirizia” mi ha detto il medico, “vedrà!” –vedremo, penso io- “e non disdegni qualche sorso di vino bianco, aumenta la pressione!” Non ho mai bevuto tanti veneziani come in quei giorni, stavo praticamente diventando un suppellettile del Nadamas.
Dopo una settimana di ritardo un leggero dubbio si stava insinuando nel mio cranio ormai alcolizzato, e per tagliare la testa al toro mi sono fatta coraggio e sono entrata in farmacia chiedendo, con un certo imbarazzo represso: “Vorrei un testdigravidanza”. Sorrisone della farmacista “Ma ceeeerto! –bela questa, come se parlasse in un megafono- vuole questo doppio? O questo elettronico? Questo funziona anche se è incinta da pochi giorni!” Prendo l’ultimo che mi ha elencato e torno a casa. Mi chiudo in bagno. Leggo attentamente le istruzioni pisciare-sopra-il-test e faccio pipì. Aspetto, guardo il risultato: negativo, non incinta. Sospirone di sollievo.
Una settimana e parecchi veneziani dopo, più che un dubbio su un’ipotetica gravidanza avevo un sospetto per la mia salute fisica. Finchè una notte ho vomitato fragorosamente la cena, mentre la boccetta delle goccine alla liquirizia mi guardava vuota dalla mensola sopra il lavandino. Il bello è che mio padre (vivevo ancora a casa sua) non ha sentito niente, e il giorno dopo era convinto che fosse arrivato un fax.
Entro in un’altra farmacia, richiedo sommessamente un test di gravidanza e mi richiudo in bagno, pronta a fare pipì. E questa volta il test mi mostra una riga piccola ma nettissima lì dove non avrei mai pensato potesse comparire.. Incinta!
Cervello in stand-by.
Ricontrollo, leggo tutte le istruzioni.
Forse ho sbagliato qualcosa?
Delirio di pensieri: nascerà uno sgorbio deforme visto tutto l’alcool che ho ingerito? Non so niente di bambini, ma come farò?? Come lo dico al papi?? Ma a volte i test sbagliano! Devo rifare il test!
Da quel momento, inevitabilmente, la mia vita sarebbe cambiata in modo drastico. Solo che non ne ero consapevole, non sapevo assolutamente nulla.
Proprio la mattina precedente la mia scoperta aveva partorito una mia amica. Sono andata a trovarla in ospedale il giorno successivo, poco dopo aver fatto il test. E la trovo lì, sdraiata a letto, la faccia sconvolta, pallida, molliccia, con 30 kg inutili in più. “E’ stato terribile, le contrazioni sono infernali, e alla fine mi hanno fatto un cesareo! Non ne potevo più.”
Iniziamo bene!
Illustrazione Silke De Vivo