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April 27, 2012

Fine stagione in bellezza per Arte della Diversità (Bolzano) e Altro Palco (Rovereto)

Claudia Gelmi

Calerà il sipario questa sera sulla rassegna Arte della diversità di Bolzano, curata dal regista Antonio Viganò. L’attrice finalista al Premio Ubu 2011 Federica Fracassi darà voce e corpo al teatro comunale di Gries alle 20.30 alla pièce Corsia degli incurabili di Patrizia Valduga, per la regia di Valter Malosti.

Il regista torinese anima di Teatro di Dioniso e l’attrice direttrice artistica del Teatro I di Milano portano infatti sul palcoscenico l’atto unico scritto in versi dalla poetessa Patrizia Valduga, pubblicato nel 1996. «In Corsia degli incurabili – spiega Malosti – la monologante si esprime in una lingua che si nutre del rapporto-divario tra linguaggio alto e linguaggio basso, qui spinto fino ad impastare in una sola ipotesi tonale gli estremi del sublime e della più trita umiliante attualità: oggetto questa di uno sdegno di matrice dantesca che la Valduga usa anche per ridare un senso e dignità di vita a ciò che i nostri esausti tempi d’impostura tendono a non considerare vita».

Lo spettacolo, coprodotto dal Festival delle Colline Torinesi e Teatro I, «si inserisce perfettamente nelle tematiche “forti” che la rassegna di Bolzano ci ha abituato a vedere e scoprire, sempre attento alle creazioni legate alla contemporaneità del teatro, alle sue forme di sperimentazione di nuovi  linguaggi e nuove scritture», dichiara il direttore artistico della rassegna Antonio Viganò.

«Ho immaginato un lavoro intimo e scabro – continua il regista – Una donna “soldato del dolore”, malata terminale, giace in una stanza d’ospedale, immobile, inchiodata su una sedia a rotelle, i capelli divenuti rampicanti; i muri scrostati e le poche luci si animano come esseri viventi, respirano, agonizzano, soffrono, amano con lei. Con determinazione la donna lancia le sue parole che si fanno, di volta in volta, invettiva, desiderio, scherno, preghiera, bisbiglio, confessione, provocazione, accompagnata da una partitura sonora tesa e multiforme, una sorta di suono interiore emotivo e disturbato, che passa dalla natura rivisitata da Chris Watson, tocca le ultime sonate per pianoforte di Beethoven, Wagner e Tosti, si incendia con Fausto Romitelli e urla con Giovanni Lindo Ferretti».

Volge al termine anche la rassegna Altro Palco della stagione teatrale di Rovereto. In occasione della chiusura di questa prima edizione dedicata alla ricerca contemporanea e curata dall’associazione culturale Oht di Filippo Andreatta, la città della quercia si prepara a ospitare un doppio appuntamento con l’artista visivo e multimediale austriaco Klaus Obermaier, protagonista nel fine settimana di uno spettacolo e di un workshop. Oltre al Comune di Rovereto, collaborerà a questo progetto multidisciplinare anche il Mart.

Questa sera all’auditorium Fausto Melotti alle 20.45 andrà in scena The concept of … (here and now), un lavoro in cui Obermaier si interroga su «quali conseguenze comporta pensare a una coreografia da un punto di vista completamente diverso, ovvero non più quello dello spettatore o del coreografo, ma quello delle telecamere sparse sulla scena». Composto di sette capitoli che riflettono e indagano su queste prospettive simultanee e sull’ambiguità che ne deriva, lo spettacolo interpreta la trasmissione del corpo e del linguaggio informatico e la loro restituzione sul palcoscenico come video e suoni, rivelando la tensione fra realtà e rappresentazione, fra la performance dal vivo e la sua natura digitale. «E poiché tutto è creato dai performer in tempo reale, ci mostra il fascino ma anche il limite della nostra ineluttabile esistenza, qui e ora». In scena, le danzatrici Barbara Autiero, Sara De Santis e Teresa Marcaida.

Passing by sarà invece il titolo dell’installazione interattiva visibile domenica, realizzata dai partecipanti al workshop con l’artista sul tema Interactivity and the stage, organizzato dalla sezione didattica del Mart. «Al corso parteciperanno quindici allievi, selezionati tra una rosa di proposte pervenute al Mart, provenienti dalla regione, ma anche da fuori. Lavoreranno principalmente sabato e domenica, mentre venerdì assisteranno all’allestimento dello spettacolo e conosceranno il lavoro di Obermaier», spiega Filippo Andreatta. Il gruppo di lavoro, diretto da Klaus Obermaier e coordinato dai suoi assistenti Martina Menegon e Stefano D’Alessio insieme a Oht/Filippo Andreatta, svilupperà nell’arco di due giornate un progetto creativo che realizzerà un’installazione interattiva. L’installazione sarà infine visibile all’interno del museo di arte moderna e contemporanea per la durata di un’ora, nel corso della quale i visitatori potranno abitarla e sperimentarla, modificandone l’aspetto visivo e sonoro attraverso la propria presenza. Passing by è infatti «un lavoro a più mani, pensato per produrre effetti sorprendenti provocati dal passaggio delle persone all’interno di un determinato spazio e per mettere in comunicazione l’azione del corpo e la percezione dell’immagine e del suono, modificando abitudini e comportamenti». L’appuntamento è per domenica dalle 17 alle 18. Ingresso gratuito.

Pubblicato su Corriere dell’Alto Adige del 26 aprile 2012

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