Culture + Arts > Performing Arts

March 29, 2012

Il teatro sono io. Il teatro sei tu. Il teatro siamo noi. Ora anche in tv.

Anna Quinz

10 spettacoli teatrali, per raccontare 10 eventi che hanno segnato la nostra storia, dalla tragedia del  Cermis alle vicende delle Acciaierie di Bolzano. Questa l’idea di base dell’intelligente progetto “Il teatro siamo noi”, pensato e realizzato da Claudia Gelmi. Una trasmissione televisiva che guarda al teatro che guarda alla storia. Perché il teatro, spesso anche nella nostra regione, si è fatto mezzo per raccontare gli avvenimenti nodali della storia locale, e così ascoltare le testimonianze dei suoi protagonisti, può essere un modo efficace per raccogliere pensieri e riflessioni su storie che vanno al di là del palcoscenico. Il progetto verrà presentato sabato a Trento, a partire dalle ore 17 al Teatro San Marco (prima, alle 15, le proiezioni dei video partecipanti al concorso History Lab 3×3). Qualche domanda alla creatrice Claudia Gelmi, per capire ancora meglio, che il teatro siamo tutti noi.

Come è nata l’idea di raccontare la storia con gli occhi del teatro?

Occupandomi di teatro da anni in ambito giornalistico e conoscendo pertanto le produzioni realizzate sul territorio regionale, quando è nato il canale tematico History Lab ho pensato che sarebbe stato interessante guardare alla storia dal punto di vista di chi, attraverso il teatro, l’ha trattata. Numerosi sono gli spettacoli, molti di notevole qualità, che si sono cimentati nell’analisi e nella restituzione delle vicende storiche della regione, portando in scena importanti frammenti di memoria. Ho così proposto la mia idea alla Fondazione Museo storico del Trentino, che ha accettato di produrre il programma televisivo.

Il teatro in televisione, è per molti un sogno. Credi che funzionerà il mezzo televisivo, per comunicare la storia e il teatro?

Finora abbiamo ricevuto riscontri positivi da chi ha visto in anteprima il prodotto. Il teatro in televisione è sì un sogno, e credo che lo rimarrà, perché il luogo del teatro è il teatro stesso, o qualunque luogo che raccolga intorno ad esso spettatori in carne e ossa: solo così si compie la magia del teatro, rendendo unico questo genere. Nel caso di Il teatro siamo noi, infatti, non sono trasmesse le registrazioni degli spettacoli teatrali per intero, ma, in ogni puntata che dura poco meno di venti minuti, brevi frammenti di spettacoli teatrali fanno da filo conduttore di un discorso che si svela sia dal punto di vista artistico che storico. Il teatro si pone dunque quale “voce narrante” della storia del Trentino Alto Adige. Attraverso la messa in onda di alcuni significativi stralci di spettacoli teatrali e le interviste agli artisti e agli storici/esperti, Il teatro siamo noi va alla scoperta di importanti eventi che hanno coinvolto la comunità, visti con lo sguardo e raccontati con il linguaggio del teatro.

Come sarà strutturata ogni puntata?

Le puntate prevedono diversi livelli di approfondimento. Il primo è rappresentato dallo spettacolo teatrale stesso, presente come dicevo come filo conduttore della trasmissione. Il secondo livello fa riferimento all’aspetto artistico e al rapporto tra teatro e storia: in ogni puntata ci sono due interviste ad attori, registi, produttori, autori, ecc, che parlano dello sviluppo della produzione teatrale in questione ed esprimono una loro idea in merito al rapporto tra storia e teatro. Il terzo livello è quello storico: l’approfondimento artistico viene intervallato infatti dalla testimonianza di uno storico o un esperto che racconta il fatto o il periodo che lo spettacolo ha interpretato con lo sguardo e il linguaggio del teatro.

Quale il primo spettacolo teatrale scelto e perché?

Non esiste un primo spettacolo che ho analizzato. Una volta individuati i dieci spettacoli rappresentativi della storia regionale del Novecento e aver appurato la fattibilità della puntata, ho proceduto con le interviste in base alle disponibilità delle persone (realizzate con il supporto della società Diego Busacca Videoproduzioni e dello show designer Mariano De Tassis), e di conseguenza al montaggio, di cui si è occupata Valentina Marchel. La prima puntata che andrà in onda mercoledì 4 aprile alle 21 (e in replica sabato 7 sempre alle 21) vedrà protagonista lo spettacolo Ciò che non si può dire. Il racconto del Cermis, prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano. Intervengono nella puntata l’attore del monologo Andrea Castelli, l’autore del testo teatrale Pino Loperfido e il giornalista Alberto Folgheraiter, che si occupò della cronaca della tragedia e dei processi che seguirono.

Cosa hai imparato, della storia e del teatro, lavorando a questo progetto?

Ho avuto la conferma che esistono produzioni di alto livello artistico, poi ci sono spettacoli dove il valore artistico in sé non è necessariamente prioritario e si discosta dai riflettori per dare luogo a una comunità che si stringe intorno a un racconto, raccoglie il testimone della storia e contribuisce a mantenerne viva la memoria.

Il teatro siamo noi va in onda tutti i mercoledì a partire dal 4 aprile alle 21 e in replica il sabato e la domenica alle 21.
History Lab è visibile sulle frequenze del digitale terrestre: 602 in Trentino; in Alto Adige 602 su rttr e 15 su video 33.

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There is one comment for this article.