
Pochi elementi nel panorama musicale possono permettersi di fare quello che fa Alex O. Smith, Omar S. Come ad esempio titolare la sua seconda raccolta su doppio LP “It Can Be Done But Only I Can Do It”.
Spesso e volentieri è stato definito arrogante e saccente, si tratta in realtà di qualcosa di più ruvido e senza filtri, come le sue stesse produzioni. Riferendosi al suo mix per il Fabric, dopo che gli è stato chiesto come ha reagito la gente, asserisce:
“Did you read the shit people are saying already about the Fabric Mix? A few assholes are talking about “Oh, Omar-S. He did the same thing as Ricardo Vi-vi–….” whatever the fuck he’s called. I don’t even know who Ricardo Willalobo is. I ain’t start hearing his name till like a year ago. Who the fuck is that? So how would I know what he did for Fabric? I don’t even know how to say his last name, why would I bite off of him?” 2009[i]
Il fenomenale ragazzo nero di Detroit ha creato a partire da zero la sua etichetta, la FXHE, dove il denominatore comune è l’assenza di qualsiasi compromesso. Musica eccezionale che spazia da melodie dolci accompagnate da soavi pianoforti fino ad arrivare a tutto ciò che di più duro può uscire da uno studio colmo di drum machine di fine anni ’80. Oramai si tratta già di un suono caratteristico, attribuibile solamente a Omar S, nonostante sia altamente “indebitato” con Theo[ii] e Carl Craig.
Questa fusione tra house e techno solitamente non entra nelle mie corde ma in questo caso si tratta di qualcos’altro. L’alone che si stende sopra Alex Smith[iii], sopra il misticismo della sua etichetta (ora l’approdo anche su Sound Signature), sopra le copertine di ogni EP, create presumibilmente in Paint nel giro di cinque minuti l’una, vedasi sopra… I riferimenti a videogiochi pixellosi degli early 80ies, i centrini numerati a mano, tutti piccoli segni che rendono la FXHE un marchio indelebile a opera di Omar.
Un feeling retro quindi, che si riscontra in ogni singola traccia, deep emozionale e techno delle più sporche, spruzzi di 303 in mezzo a cantati onirici (i pochi inseriti, anche se recentemente si è avvalso della collaborazione di Colonel Abrams).
Una qualità sopra le righe, una passione sfrenata ma mai ostentata, anzi.
Real music for real people.
Due link: uno vi manda al sito della FXHE, un’altra meraviglia grafica (www.omarsdetroit.us/index.php); il secondo (www.xlr8r.com/news/2011/11/video-omar-s-whos-key-feat-theo-) è un video di “Who’s In The Key”, realizzata da Omar insieme a Theo per l’uscita di High School Graffiti. Si sposano alla perfezione.
Text by Mef
[i] NdZ: Ricardo Villalobos, en.wikipedia.org/wiki/Ricardo_Villalobos
[ii] NdZ: Theo Parrish, en.wikipedia.org/wiki/Theo_Parrish
[iii] NdZ: vero nome di Omar S