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January 9, 2012

10 buone ragioni per vivere in Alto Adige #09

Anna Quinz

10 buone ragioni per cui anche la settimana scorsa (3 – 8 gennaio 2012) è valsa la pena vivere in Alto Adige:

1. Perché se l’anno musicale bolzanino inizia con un concerto come quello, incredibile, dei Planet Funk di venerdì alla Halle 28, tutti gli amanti della musica possono davvero sperare per il meglio per questo 2012.

2. Perché gli scrittori altoatesini sono particolarmente accaniti, hanno voglia di discutere e di far sentire, anche con toni forti, la propria voce. E che non si dica che qui non gira la letteratura[1].

3. Perché la Halle 28, piena stipata di persone, sembra un altro locale, e a quanto pare, quando ci si mette, il pubblico per la musica, c’è pure qui.

4. Perché anche in Alto Adige sono iniziati i saldi. La caccia alle offerte è cominciata. Io per ora, scarponi da montagna, chissà che prima o poi in montagna io ci vada, da buona altoatesina.

5. Perché, (quasi) lasciate alle spalle le decorazioni natalizie, sono spuntati nei supermercati i dolci con più nomi al mondo. Qui si chiamano crostoli.

6. Perché oggi ricomincia ufficialmente l’anno dell’arte a Bolzano, con l’inaugurazione della mostra “Ort und Identität”, all’arge/kunst[2]. Un progetto degli studenti della facoltà di Design, che hanno la prestigiosa occasione di mostrare in questo bello spazio i loro lavori. Bei segnali, visto anche ciò che ha detto, in un’intervista[3], il direttore della galleria Luigi Fassi, che proprio di studenti parlava.

7. Perché su History Channel ho rivisto (la prima volta l’avevo visto ai Bozner Filmtage di qualche anno fa) l’interessante documentario “Gladio. L’esercito segreto[4]” del bravo Andreas Pichler. I buoni prodotti altoatesini che girano, anche, in tv.

8. Perché a Salorno in un parco giochi, bambini pakistani invece che giocare allo “sport nazionale”, giocano a Cricket.

9. Perché gli altoatesini girano il mondo. Beata la nostra inviata Cristina Vezzaro, che ora sta negli Emirati Arabi[5]. E che ce li racconta giorno per giorno.

10. Perché anche se non abbiamo i centri commerciali, abbiamo anche qui enormi supermercati in stile americano, dove chi come me abituato a fare la spesa in Piazza Erbe (per pigrizia, non per snobismo), scopre universi merceologici in cui, letteralmente, perdersi.

 


[1] Segui l’appassionante dibattito su Franzmagazine, partito dal bell’articolo pubblicato sul Manifesto (e poi su Franz) di Stefano Zangrando sulle ricchezze letterarie altoatesine trascurate: /2011/12/30/il-sudtirolo-e-le-sue-ricchezze-letterarie-trascurate/

[2] Scopri di più sulla mostra: /2012/01/09/orte-und-identitaten/

[3] Riguarda l’intervista a Luigi Fassi su FranzTV: /2011/02/02/intervista-a-luigi-fassi-arge-kunst-e-larte-in-alto-adige/

[4] Riascolta su FranzTv l’intervista ad Andreas Pichler su questo documentario: /2010/04/16/andreas-pichler-gladio-e-gli-eserciti-segreti-della-nato/

[5] Leggi il diario di viaggio di Cristina Vezzaro dagli Emirati Arabi su Franzmagazine: /2012/01/03/viaggio-negli-emirati-arabi-01-abu-dhabi-international-airport/

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There are 3 comments for this article.
  • Marzia Rovato · 

    Grazie, riesco a vedere e sentire quanto lei descrive… Tuttavia per me rimane solo un sogno… In realtà non sono io che vivo tutto questo e mi fa soffrire terribilmente. Posso solo leggere qualche commento o ascoltare racconti di chi è riuscito a calcare i piedi stabilmente su quel terreno che profuma di legno, fieno, letame, fiori, neve, aghi di pino, che odora di passato e di tradizione pur restando saldamente ancorato al presente e con un occhio al futuro, soprattutto di coloro che erediteranno questo tesoro. Aggiungo una undicesima buona ragione per vivere in Alto Adige, ragione, premetto, del tutto personale: “Perchè, quando inconto l’Alto Adige, che sia nel sogno o nella realtà, il mio cuore non ha la forza di reggere all’emozione, è tutto più grande di me, è tutto oltre l’immaginabile, è tutto così intenso da togliere il fiato”.

    Ancora grazie,

    Marzia

  • Anna Quinz · 

    eh, caro fili, purtroppo mi sa che era una specie di “miracolo” di fine anno. non so se gli spazi sotterranei del suddetto kebabbaro verranno mai riaperti, ma lo speriamo….