Music

July 22, 2011

3 Allegri Ragazzi Morti: intervista a Davide Toffolo

Vanja Zappetti

Pordenone, cinquantamila abitanti. E una scena musicale tra le più longeve e floride in tutta Italia. Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti vengono da lì. E si dice che l’eccezionalità pordenonese poggi le sue fondamenta sulla vicinanza con la base di Aviano, gli americani, etc.

Non è così, a mio giudizio. O almeno non in maniera così preponderante come si è usi credere.” – mi dice Davide. “Il rapporto con gli americani c’è, di sicuro, gente che frequenta la città e i suoi ritrovi, ma il Great Complotto sorse per altro motivo.

Il Great Complotto. “L’avamposto della controcultura freak nel nord-est d’Italia” si leggeva sul Re Nudo. Un movimento artistico, un’isola di creatività punk principalmente ma non esclusivamente musicale. Eravamo giovanissimi, tra i dodici e i vent’anni, io ne avevo tredici quando vi entrai. E ci piaceva il punk, io ascoltavo Clash, Joy Division e Sex Pistols, ma i miei eroi veri erano i grandi, gli adulti, del Great Complotto. I Tampax e gli Hitler SS che partirono per Londra e quando tornarono a Pordenone trovarono altre nuove venti band messe in piedi da ragazzini.

Dunque però. Se tutti o tanti dicono Aviano e penetrazione della subcultura USA e tu Davide dici che non è così e la realtà indubitabile testimonia che a Pordenone una scena del tutto alternativa e indipendente si sviluppò…un motivo te lo sarai dato.

Credo che la cosa sia dipesa dall’assenza di tradizione che caratterizza Pordenone. Una cittadina ai confini tra Friuli e Veneto, che non è parte integrante né delle tradizioni dell’uno né di quelle dell’altro. In questo vuoto è andata ad inserirsi la voglia di esprimersi di quella generazione che in quel momento storico di fine Settanta – inizio Ottanta era devastata dall’eroina. Non si parlava ancora di straight edge culture, ma potersi sfogare in musica fu anche un modo per tenersi alla larga da certi pericoli che finivano per toccare da vicino ognuno di noi, tra fratelli, parenti o amici.

Dal Great Complotto storico ai TARM di tempo ne è passato parecchio, in realtà. Ci sono connessioni?

Non troppe, se non il fatto che il Great Complotto fa sicuramente parte della mia storia – Davide ne fece parte coi Futuritmi e con altri progetti – e della mia cultura. Ma i Tre Allegri Ragazzi Morti sono nati musicalmente quando mi sono riportato a Pordenone anni di esperienze avute altrove, tanta Bologna e i fumetti. 

Sì perché Davide Toffolo oltre che musicista è anche un noto fumettista. Cura e quasi sempre realizza direttamente i video e le grafiche della band. Sue anche le strisce dei Cinque Allegri Ragazzi Morti: Gianny Boy, Vasco, Sumo, Sleepy e Mario, morti in un incidente provocato dalla strega Lidia, ma salvati da Elisa, ragazza rimasta in coma nello stesso incidente che diventa loro angelo custode. Un’opera che negli anni ha affascinato migliaia di persone.

Ho sempre accompagnato la musica al disegno;la serie dei Cinque Allegri Ragazzi Morti è quella che ha dato vita alle storie della band. Si tratta di cinque adolescenti zombie che non possono crescere o morire e che sono legati a schemi comportamentali come accade nei fumetti classici con i quali sono cresciuto, da Alan Ford a Go Nagai, passando per Marvel e EC. Loro non possono interferire nella vita dei vivi, non possono innamorarsi e sono costretti a nutrirsi di carne umana.

 

E così ecco in musica i Tre Allegri Ragazzi Morti. Nel ’94 il primo singolo, nel ‘97 il primo LP, Piccolo Intervento A Vivo, subito notato da una major, la BMG, per la quale uscì il successivo Mostri E Normali nel ’99. L’anno dopo arriva una grande svolta: nasce La Tempesta (Premio Italiano della Musica Indipendente come migliore etichetta nel 2010. Ne fanno parte tra gli altri Il Teatro degli Orrori, Massimo Volume, Le Luci Della Centrale Elettrica, One Dimensional Man, Zen Circus, Aucan, Il Pan Del Diavolo).

Sì, un grande passo – dice Davide – poiché La Tempesta è nata con l’intento di promuovere la migliore musica italiana. Molti si limitano a vederla come casa discografica, si tratta in realtà di un collettivo di artisti, accomunati da uno spirito, tutti proprietari della propria arte e tutti portatori sani di passione per la musica. Abbiamo festeggiato il decennale l’anno scorso, e in questi giorni (Sabato 23 luglio NdA) c’è il ritrovo a Villa Manin, che per l’occasione viene trasformata in Villa Tempesta. Da poco è attiva anche La Tempesta International, per promuovere all’estero la miglior musica italiana.

Dal 2000 ad oggi hanno visto la luce altri sei LP dei Tre Allegri Ragazzi Morti. Gli ultimi due – Primitivi Del Futuro e Primitivi Del Dub – sono usciti a inizio e fine del 2010. Un disco con spunti reggae e dub, sonorità decisamente nuove per la band. E a distanza di nove mesi la rielaborazione dello stesso disco in versione completamente dub: voglia di Jamaica?

C’era sempre stata voglia di fare un disco reggae, non s’era mai portata a compimento l’idea. Siamo andati alla ricerca di suoni caldi ispirati dai lavori degli anni Settanta di Lee Scratch Perry e ci siamo divertiti a sperimentare un po’. Ne è scaturita un’atmosfera sonora che crea un ottimo ambiente per raccontare storie, mi pare. Per chiudere il cerchio, poi, abbiamo realizzato la rivisitazione dub dello stesso disco, come si usava e ancora si usa fare in Jamaica. Non c’è disco reggae senza fratellino dub.

E l’esperimento è venuto bene, non c’è che dire.

Saluto Davide, che manda a tutti bacini e rocknroll, e penso alla prima volta che lo intervistai. Era il primo Independent Days Festival bolognese, forse il primo concerto importante dei Verdena quindicenni, sicuro uno degli ultimi concerti italiani di quel Joe Strummer che coi Clash aveva portato la Jamaica nel punk, era il millennio scorso. I Tre Allegri Ragazzi Morti erano già band nota a sufficienza per poter essere chiamati a suonare su quel palco, anche se il primo LP era uscito solo due anni prima. Pensare di vederli suonare a Bolzano era quasi utopia, anche se i dischi fatti erano solo due e la fama sicuramente inferiore a quella odierna.

Giovedì 28 luglio suoneranno, per la prima volta assoluta a Bolzano, al Rise B-Side. E c’è motivo d’esserne fieri.

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