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June 27, 2011

Figurante 2010. Il mostro dell’arte, arriva a Bolzano

Anna Quinz

Se per Guillaume Apollinaire le macchine sono “le figlie senza madre dell’uomo”, Figurante 2010 di Arcangelo Sassolino, visionario artista vicentino, è una figlia che non molti uomini penserebbero di mettere al mondo. Le mostruose fauci d’acciaio, “animate” da una centralina idraulica, sembrano appartenere a un immaginifico animale giunto a noi da una futuribile preistoria, in cui è la macchina, tra realtà e immaginazione, a sfidare la natura e uscendo vincitrice nella atavica “battaglia” di kubrickiana memoria. L’animale-macchina, incontra la carne, la vita, le pulsazioni della natura, e le inghiotte. in una cerimonia pagana fatta di lentezza e di pazienza, le ossa offerte come vittime sacrificali alla divinità d’acciaio vengono triturate, divorate, sconfitte.

L’opera d’arte, l’oggetto-macchina, ma anche la performance replicabile all’infinito, trattiene, frantuma e rimette in discussione, oltre alla carne, anche il rapporto antico tra natura e tecnologia, tra arte fatta con la testa, con l’inventiva dello scienziato, e l’arte fatta con la fatica, il sudore, le mani dell’artista. La dialettica dell’attesa, dell’opera in fieri che non solo porta shock, ma anche e soprattutto pone in questione temi cari alla contemporaneità non solo dell’arte, rendono quest’opera meccanica forte e impattante, per chi si sofferma a guardare l’atto sovrumano e sovrannaturale, messo in scena da Sassolino.
Ma perché questo “spaventoso” animale, che inventa una nuova, cruda, mitologia contemporanea interessa a Franz? Cosa ha a che vedere con il territorio altoatesino (a prescindere dal fatto che l’arte, ha a che fare con ogni tempo ed ogni luogo)? Il legame con il qui e ora, è dato dal fatto che Figurante 2010 è stata recentemente acquistata da un collezionista bolzanino, che preferisce rimanere anonimo, ma che rivela l’importanza che per lui l’opera rappresenta, in quanto “oggetto” dell’arte che bene racconta la contemporaneità, in alcuni dei suoi elementi centrali. Il mostro dunque è arrivato a Bolzano, ma ancora non è dato sapere quale carne divorerà e dove muoverà le sue fauci. Restiamo in curiosa attesa.

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