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March 3, 2015

Regeneration:
parliamo al futuro con Carlo Battisti

Mauro Sperandio
Regeneration è il primo concorso di progettazione interamente basato sul protocollo Living Building Challenge™, un modo di pensare e costruire orientato alla sostenibilità, l'unico criterio intelligente per abitare il futuro. REGENERATION si svolgerà dal 15 al 18 Aprile 2015 presso l’ art work space Centrale Fies, a Dro. Un "conclave" di 64 ore non-stop in cui giovani professionisti, ingegneri ed architetti si sfideranno nell'ideare il migliore progetto di riqualificazione di un vecchio edificio pubblico.

 

     Il tempo passa in fretta e da quando Franz si è occupato di Regeneration sono successe un sacco di cose. Si sono chiuse le iscrizioni, è stata fatta la selezione dei partecipanti e -a poche ore dalla pubblicazione dei loro nomi- abbiamo incontrato l’ing. Carlo Battisti di Macro Design Studio organizzatore del contest.Carlo Battisti Centrale FiesMacro Design Studio porta in Italia LBC, un nuovo protocollo di edilizia sostenibile, quali le novità rispetto alle certificazioni già in uso?

Living Building Challenge è il sistema di misurazione e certificazione della sostenibilità del mondo costruito più avanzata al mondo. Sappiamo ormai tutti che gli edifici sono i principali responsabili dell’impatto ambientale e del cambiamento climatico, più dei trasporti, delle fabbriche, ecc. Il movimento dei “green building” sta facendo molto ma non basta.
Secondo l’International Living Future Institute (Seattle, USA), l’organizzazione che promuove LBC, il tempo di “fare meno danni” è finito;  è necessario un approccio più radicale ed efficace, che riduca velocemente il divario tra le soluzioni costruttive applicate oggi e l’obiettivo finale che vogliamo conseguire. Per questo LBC è particolarmente esigente e richiede non solo che l’edificio abbia un bilancio energetico nullo (produco autonomamente tanta energia quanto consumo) ma che lo stesso principio valga per le altre risorse: acqua, rifiuti (riciclo il 100% dei rifiuti prodotti).
LBC non è solo l’ennesima nuova certificazione, è in primo luogo una filosofia (di vita) e uno strumento di tutela dell’ambiente. Altra novità “dirompente” è che LBC affronta per la prima volta in modo convinto anche altri aspetti che possono sembrare “soft” ma che in realtà evidenziano l’aspetto “sociale” della sostenibilità, che è il vero motore di cambiamento culturale: salute, felicità, equità, bellezza, educazione ora vengono espressamente considerati, facendo di LBC una metodologia davvero olistica.

Per il debutto di questa certificazione nel nostro paese il vostro studio ha indetto un concorso di progettazione rivolto a giovani professionisti. Una scelta “dal basso” non scontata…

Si tratta per noi di una decisione strategica. Sono stati già fatti alcuni tentativi per importare in Europa l’approccio “Living Building Challenge”, avviando alcuni progetti di edifici pilota. Scelta del tutto condivisibile dal punto di vista metodologico, ma che rischia di conseguire l’effetto “atterraggio di un’astronave aliena”. È difficile radicare l’uso di uno strumento, anche tecnicamente validissimo come LBC, senza prima stimolare una domanda convinta a livello locale e promuovere un cambiamento culturale. Dobbiamo poi considerare che in Europa esistono già moltissime certificazioni di sostenibilità e la diffidenza verso l’ennesimo nuovo esempio è senz’altro giustificata. Abbiamo quindi pensato di ribaltare l’approccio, partendo dalle risorse più vivaci e intelligenti che le nostre nazioni europee hanno a disposizione: i giovani architetti e ingegneri, che già “masticano” sostenibilità e che forse hanno meno vincoli rispetto ad un passato fatto di sfruttamento massiccio del territorio.
Il concorso di progettazione che abbiamo organizzato si chiama REGENERATION. È riservato a professionisti europei under 35 e interamente basato sull’ultima versione del protocollo LBC. REGENERATION come la prima “generazione” di giovani professionisti (architetti, ingegneri) che con le proprie idee può iniziare a “ri-generare” l’ambiente costruito, ottenendo le migliori prestazioni possibili per il singolo edificio. La manifestazione si svolgerà tra il 15 e il 18 aprile 2015 a Dro (Trento), dove i quindici partecipanti si cimenteranno con un progetto di riqualificazione di un edificio pubblico locale – messo a disposizione dal Comune di Dro – lavorando per 64 ore consecutive all’interno degli spazi “creativi” di Centrale Fies. Sono queste tutte scelte ragionate: l’uso degli spazi di un incubatore di creatività, all’interno di un edificio di archeologia industriale già riqualificato, il coinvolgimento di un’amministrazione pubblica (è il pubblico che può e deve dare l’esempio), un edificio destinato alla comunità, da risanare (la sfida dei prossimi anni) non da costruire ex-novo, nel contesto della regione – il Trentino Alto Adige – più “green” d’Italia, dove sappiamo che esiste già un terreno fertile per l’innovazione sostenibile come quella portata da LBC.
Il concorso prevede anche degli eventi collaterali, il più importante dei quali è la conferenza finale di sabato mattina, dalle 10 alle 13, sempre presso Centrale Fies, aperta al pubblico e gratuita previa registrazione a questo link.
Sarà l’occasione per parlare, prima della presentazione dei tre progetti nel pomeriggio, del mondo “Living Building Challenge”, i principi generali, alcuni casi realizzati (ci sono già 200 progetti in corso di certificazione nel mondo), la visione delle comunità “viventi” del futuro.

Avete lanciato una sfida di certo stimolo per molti giovani ingegneri ed architetti, quale è stata la risposta?

Lasciaci spendere un commento entusiastico su questi quindici “REGENERATORS” che si confronteranno a Dro, suddivisi in tre team concorrenti. Si tratta di architetti e ingegneri di varia estrazione (dall’urbanista all’esperto di efficienza energetica) provenienti da diverse nazioni europee (Italia, Croazia, Lettonia, Romania e Spagna) che hanno in comune una forte motivazione a cambiare il corso delle cose (la loro motivazione è stato uno dei principali criteri di selezione). Il lavoro di progettazione sarà facilitato sul posto dall’assistenza di tre tutor provenienti da Danimarca, Regno Unito e Svezia, esperti di LBC e verrà valutato sabato 18 aprile da una giuria presieduta dalla direttrice dell’International Living Future Institute.

Quali competenze e quali sensibilità entreranno nel bagaglio tecnico di queste nuove generazioni di professionisti?
Le competenze eterogenee, complementari e integrate che questi professionisti porteranno a Dro rappresentano già il successo dell’iniziativa, ma confidiamo che queste verranno arricchite dall’esperienza interdisciplinare e fortemente creativa che vivranno a Dro. Crediamo che uno dei risultati della quattro giorni presso Centrale Fies sarà la nascita di una giovane e motivata comunità europea che dal termine del workshop comincerà ad affrontare le sfide della riqualificazione dell’ambiente costruito con una visione rinnovata, libera, davvero rigenerata e rigenerativa. Non importa chi vincerà; mai come in questo caso “l’importante è partecipare”.
Questa nuova “edilizia consapevole” si mostra orientata alla creazione di edifici efficienti in termini energetici, rispettosi dell’ambiente e del paesaggio.

Come dobbiamo immaginare le città del futuro?

Per rispondere a questa domanda Vi invitiamo e invitiamo tutti a partecipare a “REGENERATION – The Conference”, l’opportunità aperta al pubblico, sabato 18 aprile mattina, prima della discussione finale dei tre progetti partecipanti. L’International Living Future Institute ha già cominciato a “scalare” i principi applicati sull’edificio, a livello di comunità. Il limite – a nostro avviso – degli attuali sistemi di certificazione di sostenibilità è che si sono concentrati (ed era giusto così all’inizio) quasi esclusivamente sulle prestazioni dell’edificio stesso, curando poco la relazione tra un edificio e l’altro, tra edificio e spazio urbano. Si rischia così di avere edifici “sostenibili” all’interno di città “insostenibili”. Si parla tanto di “smart city” ma cosa vuol dire davvero questo concetto? Non parliamo solo di traffico regolato con applicazioni per smart-phone o di banda larga accessibile per tutti.
Ci sono per forza alcune tematiche ambientali che non possono essere affrontate solo a livello di singolo edificio, ma necessariamente su scala urbana, Le città – o meglio le comunità – del futuro che ci immaginiamo, sono ad esempio insiemi urbani che scambiano risorse da un edificio all’altro, libere da automobili private, completamente autonome nell’uso di risorse (energia, acqua), che riciclano tutti i rifiuti che producono, che si integrano in modo armonioso con la Natura, che vivono del lavoro di aziende responsabili e di investimenti eticamente accettabili. E’ una visione utopistica lo sappiamo, ma non utopica. “Nel nostro piccolo” stiamo lavorando per andare in quella direzione, sperando di coagulare un sufficiente consenso intorno a noi. Uno dei passaggi su questi percorsi è ad esempio la creazione da parte di Macro Design Studio della rappresentanza italiana di Living Building Challenge – l’evento del 18 aprile ne sarà il lancio ufficiale – chiamata “LBC Collaborative Italy” con sede presso i nostri uffici a Rovereto, una rete di innovatori che si incontrerà e confronterà periodicamente, per condividere la conoscenza e creare le condizioni locali in grado di facilitare lo sviluppo di edifici, quartieri, città, in una parola – comunità – “viventi”.

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