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February 12, 2014
Anita QuattroEver #07. Genitori che uccidete la vostra criatura e poi date la colpa a Satana
Felix Lalù
Genitori che soffocate la vostra criatura
Genitori che accoltellate la vostra criatura
Genitori che accoltellate la vostra criatura (in Alto Adige) poi la lavate e rivestite
Genitori che uccidete la vostra criatura durante una cena di famiglia (in Trentino)
Genitori che uccidete la vostra criatura e andate a prendere l’aperitivo col feto morto nella borsa
Genitori che uccidete la vostra criatura con una forbice
Genitori che uccidete la vostra criatura perché è brutta
Genitori che uccidete la vostra criatura facendole fare un giro a mezzo carico in lavatrice
Genitori che uccidete la vostra criatura perché vi ha interrotto mentre giocavate a Farmville
Genitori che strangolate la vostra criatura col cavetto del cellulare
Genitori che vi dimenticate della vostra criatura nella culla perché siete distratti e poi muore e diventa viola
Genitori che sbomballate la vostra criatura che piange fino a rompergli l’osso del collo (per i cultori, si chiama babyshake)
Genitori che uccidete la vostra criatura e la congelate
Genitori che uccidete la vostra criatura e poi date la colpa a Satana
Genitori che uccidete la vostra criatura e poi fate gli infami e date la colpa all’altro vostro figlio duenne
Genitori che vi credete Hannibal e banchettate con la materia grigia della vostra criatura (dopo averla uccisa)
Io vi capisco.
Non vi giustifico, ma vi capisco.
E chiunque vi biasimi è gente ignorante. E’ gente che non ha mai avuto a che fare con una criatura che che ti sfonda le orecchie a gratis, per ore e senza saperne un perché. E se questa gente c’ha avuto veramente a che fare, e la criatura è ancora viva e con tutte le dita al loro posto, allora è gente gravemente fortunata o semplicemente sorda (o al limite vergognosamente stoica).
Chiunque abbia avuto una criatura piangente (per ore e senza saperne un perché) può rendervi conto delle tendenze infanticide che può provocare. La sensazione è presto esemplificata: appoggiate l’orecchio a una montagna di casse di un concerto degli Slayer con un tipo dalla voce acuta e logorroico che non finisce di impezzarvi dall’altra parte più un tossico seduto per terra chee vi tira la braga chiedendovi un euro per prendere. Ecco, ancora non ci siete.
Se invece volete la scienza (quella cosa che vi spiega le cose senza gli esempi): la struttura fisica del nostro udito è formata da tre ossicini che battono l’uno sull’altro e a seconda di come battono il cervello interpreta e ci restituisce il suono che c’è di fuori. Quando fuori una criatura piange (per ore e senza saperne un perché) i tre ossicini vanno in fibrillazione come delle sbarbe al concerto di Justin Bieber e sbattono uno contro l’altro a cazzo di cane e senza controllo alcuno. La sensazione conseguente è duplice: da una parte c’è un suono che è così acuto da farti lievitare il cervello, dall’altra un fastidio prettamente fisico (con propaggini tendenti al dolore vero e proprio). Come un mal di denti alle orecchie o un feto di alien che vuole uscire e si muove ossessivamente dentro il cervello.
Alcuni genitori, come voi, fanno scelte estreme, deprecabili ai più.
Poi succede che vi suicidate o finite in galera, e comunque son cazzi vostri.
Ma se vi può consolare, io vi capisco.
Non vi giustifico, ma vi capisco.
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