Contemporary Culture in the Alps
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Anita QuattroEver #00. Intro

27.06.2013
Felix Lalù
Anita QuattroEver #00. Intro


Ti svegli e il mondo è orizzontale, come sempre quando ci si sveglia. Le serrande dei tuoi occhi faticano ad alzarsi, ma di fronte a te c’è uno splendido esemplare di femmina umana che ti scruta con gli occhi da fisheye. Rossa, pelle morbida, labbra carnose. Profuma di dolce. Sei sfinito, e lei ne sa qualcosa. Sai cosa vuole ma non  sai se sei in grado di darglielo, ora come ora.

Rastrelli le forze da terra e torni verticale come quando non si ha sonno. La sollevi. E’ così piccola che hai paura di romperla. La sbatti sul tavolo, le togli i vestiti e le apri le gambe. La vulva è enorme, tornita dalle mani di un dio a caso. Del liquido bianco ancora le cola dalle labbra, schiocca il palato e se lo gode come Sasha Grey all’ultimo sorso della carriera.

Le baci i piedi, un dito alla volta, la massaggi sul dorso col pollice, il piede si arriccia, lei distoglie lo sguardo e guarda fuori dalla finestra. In quel momento ti rendi conto che non tutto è per lei, che c’è anche un altro tot di mondo che vale la pena di essere esplorato, di fuori. Ma in questo preciso momento non importa a te proprio come non importa a lei, non puoi far altro che prenderla, e la prendi.

Che scena è? Il tuo ultimo sogno erotico? L’ultimo video che hai visto su Brazzers? No, discreto pubblico, sono io che cambio la cacca a mia figlia di quattro settimane alle sei di mattina. A questo punto solo certi preti potrebbero eccitarsi. Probabilmente è per questo che non li lasciano procreare.

Ma una criatura non somiglia solo a una pornostar, anche perché quello veramente fottuto sei tu. La maggior parte del tempo in realtà il suo comportamento è più simile a quello di un tossico. Vive all’eterna ricerca della tetta e di quella sostanza bianca dolcina e inebriante che esce solo dalla tetta. Che poi attaccata alla tetta ci sia una mamma, per ora, è totalmente accessorio. Dipendenza vera, non c’è metadone o auto mutuo aiuto che valga. Si addormenta scomoda sulla tetta, pur di non ritirarsi nelle sue magioni. Se la fa addosso, pur di non andare in bagno. La crisi d’astinenza è il momento peggiore. Se non prendi in tempo si agita. Se si agita trangugia. Se trangugia poi scoreggia.

Di bello c’è che tira delle bombe di scoreggia e si può far la guerra delle scoregge.

Di buono c’è che la merda che fa è ancora solo merda di latte e ancora non puzza.

Torni orizzontale sperando di goderti il resto della oramai ex notte.

Ce ne saranno ancora, perché un’Anita è per sempre, un’Anita è Quattro Ever.

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anita quattroever, brazzers, felix lalù
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