Music

February 28, 2013

Pimples, Wrinkles and Rock’n’Roll #09. The Mahones + Hellfish Live@Pippostage

Eva Corre

Parcheggiamo in via Cadorna, scendiamo dalla macchina e sentiamo in lontananza un suono di… cornamusa! Poi lo vediamo: è uno che suona, proprio lì davanti al Pippo Stage, circondato da un gruppetto di persone. È un solitario musicista, il concerto che siamo venuti a vedere si svolge all’interno del locale. Quando entriamo, il gruppo degli Hellfish sta già suonando. La puntualità è necessaria, d’altronde è giovedì e vige “il coprifuoco”: i concerti al Pippo Stage finiscono entro la mezzanotte, pena la trasformazione di principi in topi e di principesse in zucche… Ma va bene così, via, altrimenti chi riuscirebbe l’indomani e tirarmi giù dal letto per andare al lavoro?

Hellfish molto convincenti, con il loro look marino, maglietta e pantaloncini (o costume da bagno, non so), braccia piene di tatuaggi colorati, chitarra elettrica Gibson L5, (smentitemi se sbaglio!) batteria e contrabbasso, un po’ anni cinquanta, un po’ Californiadream per i vestiti e la musica rockabilly, allegra e spensierata, che ti fa pensare alle vacanze. Mi piacciono e compro l’EP, visto che ho visto solo metà della loro performance per colpa del Marito, che si ostina a non voler arrivare in orario.

…Quando vi trovate ad un concerto ed una band vi piace, non rinunciate a comprare l’EP o il CD, o per i più “fashion victim” anche la maglietta: è un modo semplice per sostenere la musica underground! Fine messaggio promozionale…

Per essere giovedì sera c’è proprio tanta gente: direi che il Pippo è pieno. Il tempo di bere una birretta al cambio strumenti e ancora arrivano persone. Molte barbe (direi il nuovo trend maschile) e facce anche “di fuori”… ma sì, i “cittadini” li riconosci e quelli “scesi dai monti” li noti subito: tra i tanti emerge il “maestro di sci” che è appena entrato. Non so se sia veramente un maestro di sci, ma cosa può fare di mestiere un tipo atletico e decisamente figo (sposata e attempata sì, cieca ancora no) che indossa una giacca “Windstopper” rossa nel caldo infernale del Pippo Stage?  Le “danze” iniziano subito, appena il cantante dalla chioma rossa inizia a suonare, ma il maestro di sci sta fermo a bordo pista (pista da ballo, s’intende!).

“Certo che il cantante si vede che è irlandese” mi sussurra il Marito all’orecchio, accennando alla chioma fulva del frontman (il Consorte è completamente ignaro del fatto che i Mahones siano canadesi ed io lo lascio con questa convinzione fino alla fine della serata). La musica è un piacevole celtic-folk punk irlandese. Deve essere la parte folk della loro musica, quella sonorità comune a molte ballate folkloristiche e a molte culture che fa subito festa paesana, che ti fa muovere, che ti fa ballare sottobraccio con quelli che conosci appena. È una sorta di filo invisibile, che collega culture diverse a tutte le latitudini, una specie di “tarantella”: questa però è in salsa celtica e anche punk.

Gli scatenati ballerini-pogatori delle prime file stringono la mano ai musicisti, alzano le lattine di birra e brindano con loro. La band è coinvolgente, i musicisti continuano a suonare e solo di tanto in tanto si fermano ad asciugarsi il sudore e allora…  sono brindisi, sono sorsi di whisky o birra e ringraziamenti: al pubblico, all’Italia, a Bolzano, ai bravi Hellfish che hanno aperto la serata, all’organizzatore. Calore e divertimento, grande capacità di trasmettere allegria. Però, ‘sti canadesi! Stasera abbiamo scoperto che non sono solo campioni di hockey e slittino… Ascelle assassine per il pubblico e “crowd surfing” per il chitarrista-cantante sull’ultimo pezzo: grande serata! E parco Petrarca, all’uscita, pare riempirsi di foglie di acero canadese, su prati verde Irlanda.

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