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July 10, 2012

Pergine Spettacolo Aperto: tocca, gusta, odora, guarda, ascolta

Anna Quinz

Con le dita si toccano le cose, con gli occhi si guarda il mondo, con le orecchie si ascoltano le persone, con la lingua si gustano i sapori, con il naso si sentono i profumi. Con i cinque sensi, si vive e ci si interfaccia con ciò che ci circonda, con i cinque sensi, si legge l’universo e si dimostra all’universo ciò che siamo. E anche ciò che potremmo essere.

Giunto alla 37esima edizione, il festival Pergine Spettacolo Aperto, si apre all’esterno – e all’interno – attraverso proprio l’interfaccia sensibile dei cinque sensi, che disegnano, per questa edizione (iniziata lo scorso week end) il filo rosso (o i cinque fili rossi) che tutto collega e tutto unisce. Un festival vario, quello di Pergine, che dalla “città dei matti” e dalla sua storia emblematica prende le mosse. Un festival che guarda al teatro e alle arti in genere, cercando sempre nuove vie e nuove prospettive, per delineare orizzonti sempre più aperti per lo spettacolo (nel senso più ampio del termine), così come vuole il titolo stesso della rassegna. Dall’ex manicomio del paese, fino alle strade, i bar e le piazze, il festival si snoda in percorsi tra l’arte e la performance tra il teatro e il circo, tra la neuroscienza e la musica, ma esplorando anche altre forme e altri modi per raccontare i cinque sensi. Difficile in poche righe descrivere il programma completo, difficile in poche righe contenere la giocosa e profonda complessità del più longevo festival in Trentino, che ormai da anni focalizza su di sé attenzione e apprezzamento. Facile però farsi incuriosire da eventi come “l’aperitivo con insetti”, le attività per i più piccoli, i laboratori, “la scatola dei sensi” o la “macchina per il teatro incosciente”.

Per questa settimana, in particolare da segnalare il progetto “Open // Creazione contemporanea in Trentino”. Open era un bando, lanciato qualche mese fa, che si proponeva di selezionare una rosa di artisti trentini che “varcando i confini degli spazi normalmente deputati e sperimentando nuove pratiche creative e modalità di relazione con lo spettatore”, potessero occupare con i loro progetti spazi cittadini e dell’ex Ospedale Psichiatrico di Pergine. Il 12 e 13 luglio, dunque, i progetti selezionati (Elisa D’ippolito, Phantazomai /installazione fotografica
Gaetano Liberti, On The Air / filmwork, performance
Luca Valenzin/Margherita Giuliani, T.I.M.E.S / cinema emotivo
Plamen Solomonski, Footstep memory/installazione
Sara Maino, Il mondo ha tante forme quanti sono gli occhi che lo contemplano/ installazione diffusa e partecipata
GAP, Bar Italia/ installazione urbana
Teatri Assortiti, cinque minuti nella vita di un altro/ teatro d’appartamento
Angelo Demitri Morandini, Il Germogliatore / scultura ambientale) invaderanno Pergine e accanto alla programmazione “normale” di un festival che di normale non ha nulla, racconteranno altre storie ancore e altre percezioni possibili, per aprire ancora di più lo spettacolo e la città. E per mettere in moto, in cinque, cento, mille, modi inattesi, tatto, vista, udito, olfatto, gusto.

www.perginespettacolo.it

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