10 buone ragioni per vivere in Alto Adige: pausa di riflessione

È ormai da 12 settimane che ogni lunedì racconto, in modo molto personale, come ho vissuto i sette giorni precedenti da abitante dell’Alto Adige. 10 buone ragioni ogni settimana, per cui, secondo me, è valsa la pena vivere in questa terra. 12 settimane, 120 ragioni ad oggi. Pare però che questo mio decalogo sia stato frainteso. E dunque vorrei oggi fermarmi un momento, per fare una piccola pausa di riflessione, un inciso per spiegare meglio, per tutti coloro a cui forse le mie motivazioni non sono chiare, il senso di questa rubrica.
Voci di corridoio sono giunte in redazione, voci che dicono che la rubrica, deve per forza essere “pagata”, se riporta un quadro così lusinghiero del territorio, senza mai una critica, un giudizio negativo, una lamentela. Ma pagata da chi, mi chiedo? Dall’azienda turistica forse? Ma non è una rubrica dedicata ai turisti (anche se sulla fanpage facebook di SMG le 10 ragioni sono molto apprezzate da tanti non-altoatesini che in Alto Adige vorrebbero trasferirsi anche domani), visto che parla di cose, curiosità, piccolezze decisamente poco rilevanti per chi non vive qui. Dagli enti culturali forse? Dagli enti pubblici? Dagli esercizi commerciali? No, direi di no, anzi affermo che no, la rubrica non è pagata da nessuno. Ciò che racconto (anche con una non velata ironia, forse non sempre percepita?) in questi 10 punti settimanali, sono riflessioni assolutamente soggettive, pensieri e osservazioni di Anna Quinz, che, forse a torto, ama – e molto – la sua terra e che vorrebbe trasmettere questo amore ai lettori di Franz.
La mancanza di punti negativi e di critiche è una scelta, la rubrica nasce per raccontare aspetti positivi, piccoli e grandi, del territorio, per far pensare a ciò che di bello abbiamo e a come prestarci attenzione. Un giorno forse (e un giorno vicino anche) inizierò a raccontare anche i difetti di questa terra, e ce ne sono, non pensiate che io viva con fette di speck sugli occhi. Ma per ora la scelta è andata sugli aspetti positivi, e vi garantisco che dovendo cercare ogni settimana almeno 10 cose belle, mi sono ritrovata ad osservare con più attenzione la vita altoatesina, a cogliere con più acutezza dettagli che prima mi sfuggivano, ad allargare i miei punti di vista, per poter archiviare sempre nuovi stimoli e nuove curiosità.
La rubrica è nata per i “lamentosi” che dicono che qui non c’è mai niente da fare, ma è ovvio che in Alto Adige ci sono anche persone curiose e sensibili, che sanno la ricchezza del territorio e che non se ne lamentano, e che forse potrebbero prendere con leggerezza questi 10 punti, e magari, dato che su Franz il commento è più che gradito, aggiungere di volta in volta i propri punti o le proprie critiche.
Io, Anna, con queste 10 ragioni, ma anche Franz tutto, non siamo affatto acritici, osserviamo e anzi spesso mettiamo in risalto problematiche del territorio, così da poterne discutere e forse, pian piano trovare soluzioni. Non era però questo l’obiettivo di questa rubrica. L’ironia vorrebbe essere la chiave di lettura, il non prendersi troppo sul serio la via giusta per cogliere le mie riflessioni semi-serie. Forse il titolo “10 buone ragioni per vivere in Alto Adige” può apparire fuorviante, forse “10 cose che mi sono piaciute la settimana scorsa” sarebbe più calzante e meno a rischio di fraintendimenti. Resta il fatto che io, e sottolineo, io (che non vuol dire tutti, né Franz, né i miei amici, né nessun altro al di fuori di me), penso che nel bene e nel male valga la pena vivere qui, e lo dico. Poi naturalmente ognuno è libero di vivere e vedere le cose come crede, e continuare a pensare che, per scrivere questi 10 cose, io incassi un sacco di soldi.
Non è vero, non è per soldi né per servilismo verso ignote istituzioni, che scrivo questa rubrica. Tra parentesi, ho spesso pensato che l’azienda turistica dovrebbe assumermi come PR dell’Alto Adige, perché qui e fuori di qui ho sempre avuto parole positive per la mia terra, ma non sono stupida né cieca, i problemi li vedo. Ma li lascio, per ora, a una rubrica su Franz a venire.
Quindi, questa settimana, niente buone ragioni, ma solo una piccola pausa di riflessione, se ci sono suggerimenti, eventualmente per un nuovo titolo della rubrica, o per una nuova rubrica da affiancare a questa, sono a disposizione.
E comunque, poter parlare di questo, sapere che la cosa crea scompiglio, che fa discutere, significa che ci sono tante persone attente in Alto Adige (cosa peraltro già a me nota) a quello che si fa e che si dice. E questa, per me, è una buona ragione per vivere qui.