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February 27, 2024

La Banda dei Bandi: WITCHES / brand new,
il nuovo campionario di prassi e dispositivi di Centrale Fies

Franz

WITCHES / brand new: quattro giorni (21 marzo / 4-5-6  aprile 2024) scanditi da lecture performance, workshop, co-learning che sfiorano le tematiche attorno al magico, preferendo affondare nelle pratiche: dalle comunità spontanee alle azioni di donne che hanno attivato dispositivi di narrazioni lontane da quella dominante, dai progetti di cura delle persone o dei territori a metodologie che rimettono in discussione la soggettività grazie al mito. Con questo nuovo progetto, Centrale Fies, insiste nella scelta di uscire dalle narrazioni mainstream, di risemantizzare concetti e parole, e di prendere parte attiva al cambiamento e all’ampliamento dei significati all’interno di un più grande discorso e contesto culturale.

WITCHES/brand new sarà un raduno di pratiche già esistenti, portate a Centrale Fies da antropologhe, curatrici, performer, poete, ricercatrici, designer. Ognuna di queste pratiche, da quella puramente collettiva e la più ferocemente individuale, vuole mettere in campo capacità trasformative della realtà, attraverso la divulgazione di saperi e informazioni, o immaginando a come poter lasciare eredità di pensiero alimentando un processo di scambio e  apprendimento che possa arricchire il tessuto sociale con nuove prospettive e idee. Siano esse fiction o reali. Con WITCHES / brand new, Centrale Fies apre i suoi spazi a professioniste e professionisti che coltiveranno assieme a chi vi vorrà partecipare, le profondità come approccio, per scambiare e smantellare il linguaggio fino ad affilarlo. L’esperienza di scrittura comunitaria, lo scambio e l’arricchimento reciproco del lessico, la stratificazione di significati, la sperimentazione di nuove posizioni di parole in contesti e di contesti per le parole: è così che qui, in una serie di giornate, leggiamo e rileggiamo l’eredità del magico. 

 
PROGRAMMA
 
giovedì 21 Marzo
Stefania Santoni, consulente culturale femminista / Where are Women in the Alps? / aperitivo e co-learning
 
Where Are Women in the Alps? è uno strumento ludico e formativo dedicato alla scoperta del genio delle donne dell’arco alpino. Giocando si scopre che le donne alpine hanno fortemente contribuito alla storia delle regioni alpine europee e hanno un ruolo fondamentale nel determinarne il futuro. Così facendo si riscrive la storia e si creano nuovi immaginari e futuri che hanno come protagoniste personaggi femminili cui ispirarsi. Mediche, architette, filantrope, alpiniste, giornaliste: queste sono solo alcune delle personalità presenti nel gioco. Where are Women in the Alps? è un vero e proprio dispositivo in grado di attivare riflessioni, domande, sollevare questioni che riguardano i diritti delle donne e più in generale i diritti umani. 
 
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giovedì 4 Aprile
Barbara Bologna, fashion designer / Magic-museo / aperitivo e co-learning
 
Da dove nasce la ricerca per la capsule collection MAGIC? Barbara Bologna racconta e mostra una parte del suo lavoro che mescola da sempre ricerca, moda e performativo. Ha lavorato per anni nell’ambito delle arti performative e teatrali, lanciando poi il suo omonimo brand, rigorosamente Made in Italy e distribuito in tutto il mondo in high-end luxury boutique. Le sue collezioni vengono presentate a Parigi e a Milano.
 
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venerdì 5 Aprile
Michela Zucca, storica / Streghe, eretiche, delinquenti / incontro

Streghe, eretiche, delinquenti: dove sono andate a finire le antiche femmine ribelli delle Alpi e delle foreste d’Europa? Bruciate sui roghi, naturalmente; fatte a pezzi sui patiboli, in mezzo alla gente di città curiosa ed eccitata; ridicolizzate dagli intellettuali; e dimenticate, soprattutto. La foresta, liberata dal suo incantesimo, poté essere sfruttata secondo la tecnologia moderna: la solcarono le strade, e i rettifili disboscati penetrarono fin nel più fitto degli alberi. La distruzione dell’ambiente ebbe inizio, e il “popolo dei boschi” perse l’unica risorsa di cui disponeva: il rifugio in cui ritirarsi dall’influenza dei “civili”. E perse Dio. O, meglio, la Dea. Attraverso l’esame di miti e leggende, di racconti e modi di dire, dell’iconografia sacra e profana, si ricostruisce la storia delle matriarche, delle streghe e delle donne “contro”, – eretiche, bandite, ribelli, – verificando quali tracce hanno lasciato nella memoria.

Maria Chemello, curatrice Prima c’erano le Fate / convivio, presentazione della ricerca e sessione aperta del collettivo

Le fate racconteranno il loro nuovo lavoro, ASTRO MONTE. Proseguendo sulla scia di “Il tuo desiderio arde, il nostro segreto permane” in cui le fate, partendo da mitologie, storie, leggende legate al territorio montano e alla magia hanno creato, scritto, ideato nuove narrazioni, racconti, proverbi, incantesimi, il gruppo ha proseguito con i raduni notturni per esplorare pratiche e metodologie di narrazione e disegno condividendo nuovi spunti di immaginazione e fantasia. Da un piano terrestre, radicato in elementi come l’acqua, la roccia, la foresta, il muschio…in questi incontri il viaggio si è spostato a un livello più celeste, volgendo lo sguardo dalla terra al cielo. In un dialogo aperto, esploreremo costellazioni immaginarie, sogni, profezie. Non mancherà il banchetto fatato.

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sabato 6 Aprile
Giulia Damiani, ricercatrice / Sulla Psicofavola delle Nemesiache / lecture performance 
 
Che cos’è la psicofavola oggi? Come trasmettere un approccio alla performance che attraversa in profondità corpo, mito e territorio scoprendo pratiche diverse e significati destabilizzanti? In questa lecture-performance Giulia Damiani ripercorre la sua ricerca e esperienza con il gruppo femminista Le Nemesiache di Napoli e il loro approccio alla creazione che chiamavano psicofavola. A partire da questo percorso, la sua pratica performativa continua a cercare spaccature necessarie, nel linguaggio, territorio, corpo e spazio scenico. I materiali di ricerca per il suo spettacolo attuale Heart Brake collegheranno contenuti e generazioni femministe. 
 
Giulia Crispiani, poeta / Sentire troppo, sentire forte / workshop di scrittura

Sentire troppo, sentire forte è un laboratorio di lettura e scrittura che localizza i dolori e fissa le impressioni. Durante “sentire troppo, sentire forte” – attraversiamo il tempo con il corpo, fermiamo un desiderio con un’incantesimo o una preghiera, riempiamo lo spazio con la voce, parliamo d’amore e leggiamo il futuro, come se tentassimo di registrare una certa temperatura corporea, l’intensità di un respiro, la profondità di un’angoscia o la pienezza di una gioia – con la scrittura febbrile, cerchiamo di dirci come stiamo.

 Per partecipare compila il form qui 
 
Credits: Centrale Fies

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