Luca Boscardin è un designer di giocattoli e illustratore originario di Bassano del Grappa che oggi vive a Rovereto e che ha fatto del gioco — nella sua forma più pura, libera e accessibile — il centro del suo lavoro. Si forma a Venezia, studiando Architettura e Grafica, ma è altrove che trova il suo linguaggio: tra la carta, il legno, il ferro, e soprattutto il disegno. Da sempre interessato all’essenziale, Luca sviluppa una poetica fatta di forme semplici e gesti diretti, in cui l’immaginazione è al centro del progetto.
Il suo lavoro si muove tra design del giocattolo, illustrazione e installazione urbana, ma non ama essere incasellato. Per lui progettare è un modo per osservare il mondo, semplificarlo e restituirlo sotto nuove forme, che parlano al bambino – e all’adulto – con la stessa naturalezza.
Disegna per produrre oggetti, ma anche per raccontare, per osservare, per ragionare. Il suo tratto è netto, ridotto all’osso, ma mai freddo: trasmette un senso di immediatezza, una specie di allegria funzionale. I suoi riferimenti sono il design nordico, la grafica essenziale, l’ironia di Bruno Munari, l’architettura come forma di gioco.
Boscardin lavora con editori e aziende come Magis, Corraini, Phaidon, Vitra Design Museum e Triennale Milano, ma porta avanti anche un’intensa attività di autoproduzione, con progetti in cui costruisce, salda, disegna, taglia e assembla in prima persona. Una dimensione che gli permette di restare connesso alla materia e al gesto.
Nel suo approccio, il gioco non è solo un fine: è un metodo. Un modo per entrare in relazione con le cose, con le persone e con lo spazio urbano. Progetta per stimolare la fantasia e la libertà d’uso, lasciando all’utente – bambino o adulto – la possibilità di interpretare, inventare, agire.
Il suo lavoro, pur nella leggerezza del segno, ha una visione molto precisa: rimettere al centro l’immaginazione, come competenza progettuale e sociale.
Uno dei progetti che porterà a Napoli è Cavalcade (2016), una serie di animali a dondolo prodotti in autoproduzione. Nati da un singolo asse di legno, questi oggetti giocano sulla sintesi tra design grafico e struttura fisica, evocando con pochi tratti forme riconoscibili: cavalli, giraffe, coccodrilli. Ogni elemento è progettato per essere semplice da realizzare, resistente e aperto all’interpretazione. Con Cavalcade, Boscardin dimostra che un buon progetto può nascere anche senza grandi mezzi, con creatività e spirito pratico.
Nell'installazione Sciscioré, Luca presenterà anche Corteo, una serie di 8 totem in legno realizzati al tornio che non hanno una forma rigida né definitiva: possono essere smontati e ricomposti ogni volta in modo diverso, giocando su diverse combinazioni di colori e forme a testimoniare ancora una volta il suo approccio ludico, scanzonato al design che non deve “stupire” ma “attivare” il pensiero creativo – soprattutto quello dei più piccoli.
Infine, sbarcano a Napoli anche alcuni animali dell'iconica collezione Animal Factory, ideata da Luca Boscardin e prodotta da Magis in collaborazione con Metalco. Una giraffa, un gorilla, un coccodrillo e un lupo disegnati in modo semplice e astratto, ciascuno mantenendo le dimensioni e le proporzioni esatte dell’animale reale. Gli oggetti sono caratterizzati da forme essenziali, realizzate con tubi metallici e da un uso minimale del colore: ogni figura è infatti dipinta in una sola tonalità, invitando i passanti ad aprire la mente e lasciare libera l'immaginazione. Gli animali saranno presentati nel grande formato originale in uno degli EDIT Cult, i dialoghi nei quali alcune tra le aziende di punta nel campo del design d’autore esporranno i loro progetti speciali in alcuni dei più prestigiosi spazi culturali della città.