Gabi Veit è un’artista e designer originaria dell’Alto Adige, la cui pratica si muove tra osservazione, riflessione e trasformazione. Il suo sguardo è rivolto alla natura e al comportamento umano, ma non per riprodurli fedelmente: piuttosto, per interrogarli, comprenderli, e restituirne l’essenza in forme nuove, giocose e sorprendenti.
Nel suo lavoro, profondamente personale eppure universalmente evocativo, nulla viene lasciato com’è: ogni oggetto è il risultato di una continua sperimentazione che unisce rigore e leggerezza, forma e intuizione, domanda e gesto. “Prendo molto sul serio il mio lavoro”, afferma Veit, “giocando con le domande, sperimentando con le forme, e trasformando ciò che osservo.”
Il suo progetto più noto è Creature/Geschöpfe, una serie di cucchiai-scultura in cui l’oggetto quotidiano si trasforma in creatura organica, in estensione del corpo, in riflessione sul gesto stesso del nutrirsi. Ogni cucchiaio è unico, come un essere vivente con una propria postura, una propria voce.
“Come mangia una persona avida o avara?”, si chiede Veit. “Cosa rende il mangiare più piacevole, e cosa invece lo ostacola?” I suoi cucchiai non offrono risposte definitive, ma aprono lo sguardo a possibilità nuove: invitano a rallentare, a guardare, a toccare, a pensare.
Il punto di partenza è sempre l’osservazione minuziosa. Come si dispongono le foglie su un ramo? Com’è fatto l’attacco tra picciolo e ramo? Come si trasforma un narciso dal bocciolo verde al fiore giallo, fino a diventare un fragile ricordo cartaceo sullo stelo? È in queste trasformazioni, nelle soglie tra ciò che nasce, vive e si dissolve, che Veit trova la sua materia.
Ma omaggiare la natura non significa copiarla: significa comprendere i suoi gesti, rispecchiarne l’intelligenza, e restituirla in forma poetica. Così come l’atto del mangiare viene esplorato in tutte le sue sfumature, dai rituali sociali alle emozioni intime che lo accompagnano: con chi vorrei condividere una tavola? E cosa renderebbe una serata insieme davvero memorabile?
Con le sue forme essenziali e vive, tra provocazione e delicatezza, Gabi Veit costruisce un mondo in cui l’oggetto quotidiano diventa occasione di dialogo, tra arte, design e comportamento umano. Un cucchiaio non è mai solo un cucchiaio, ma un invito a guardare il mondo – e se stessi – con occhi nuovi.