Olimpia Zagnoli firma i poster di Milano-Cortina 2026

@ Olimpia Zagnoli
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Il suo universo cromatico è un codice visivo immediatamente riconoscibile: campiture piatte, volumi stilizzati e un’ironia viscerale che ha conquistato testate mondiali come il New Yorker e brand globali, da Google a Fendi. Olimpia Zagnoli, illustratrice e artista multidisciplinare di 41 anni, ora firma il design di un oggetto destinato a entrare nella storia della grafica italiana e sportiva: il poster ufficiale delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.

Un progetto di altissimo prestigio che ne conferma il percorso: un dialogo continuo tra il design, la memoria e l’arte applicata testimoniato anche dalla collaborazione consolidata con FranzMagazine per le illustrazioni della guida "Super Josef. The insider's travel book to South Tyrol" pubblicata lo scorso aprile. Nel frattempo sono arrivati nuovi progetti che hanno reso intensa e iconica la sua attuale stagione creativa.

L’incarico per i Giochi Olimpici e Paralimpici, che l’ha vista selezionata assieme a Carolina Altavilla, è nato da un invito della Triennale di Milano. Non un semplice brief, ma una vera e propria sfida creativa incentrata sul claim dei giochi: “It's your vibe”. Un invito ad interpretare l'evento portando la propria vibrazione e la propria visione di appassionato, spettatore, visitatore. "Ho fatto diverse proposte ed è stata scelta quella che raffigura il ritratto di un personaggio che potrebbe essere un atleta ma anche un visitatore, un appassionato di sport, un fanatico delle Olimpiadi", spiega Olimpia Zagnoli descrivendo l'immagine che campeggerà presto sui media di tutto il mondo.
Il suo poster è una sinfonia di geometrie essenziali e colori vibranti. Al centro della composizione, un volto generico - "in modo che chiunque possa identificarsi" - osserva la scena attraverso un paio di occhiali che, al posto delle lenti, hanno incastonati i cinque cerchi olimpici. "Sono questi cerchi a dettare l’intera palette cromatica: i colori ufficiali della bandiera olimpica si fondono con le montagne stilizzate sullo sfondo, un chiaro richiamo alla connessione con Cortina e, in particolare, alle Tre Cime di Lavaredo".



Se le Olimpiadi rappresentano un progetto di unione e celebrazione, l’artista mantiene però una linea di rigore su altre discipline. "Sto bene alla larga da sport che implicano tifoserie sfegatate e contrarie l'una all'altra, per esempio il calcio. Mi è capitato di ricevere proposte interessanti ma ho sempre declinato. So bene cosa sigifichi in Italia prendere posizione, e non voglio poter essere strumentalizzata o essere presa di mira dalle controparti. E poi il calcio non mi piace particolarmente come ambito, quindi preferisco starne alla larga".
Zagnoli non si limita al graphic design. Il suo è un dialogo costante con materiali, formati e linguaggi diversi. In questo 2025 agli sgoccioli è uscito il volume “Caramelle”, per Corraini: "Un archivio personale di caramelle italiane storiche che si trasforma in un progetto di memoria e nostalgia attraverso l’illustrazione".
In un'altra direzione, ma sempre in dialogo con il passato, si muove “Building Bridges” per Lazy Dog: "Un omaggio all'architetto Gio Ponti nato in occasione di una mostra all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, disegnato proprio da Ponti".


Inoltre, la matita di Olimpia Zagnoli ha dato un volto - o meglio, una copertina - a un classico della cultura popolare italiana. "Ho appena disegnato la copertina del Cucchiaio d'Argento, giunto alla settantesima edizione. È un libro che si regala di generazione in generazione, sa nonna a nipote, ai matrimoni. Mi piace pensare che, magari tra vent'anni, qualcuno possa avere in mano la mia edizione regalata da un parente: sarebbe molto divertente".
I mesi scorsi hanno segnato anche l'incursione nel mondo del design di interni con la collaborazione con Acerbis, che ha portato alla creazione di Gigiona. "Una sorta di collage di vetro: sei pannelli che possono essere appesi e che, a seconda di come li si combina, possono creare immagini astratte o una grande donna. È un gioco di scomposizione, un po' come un puzzle di vetro".
Tra un onore olimpico e un progetto editoriale di memoria, Olimpia Zagnoli conferma come il talento non abbia confini, ma puntando su una visione estetica coesa e inconfondibile possa rendere l'arte accessibile e parte integrante del lifestyle contemporaneo.