Contemporary Culture in the Alps
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Graphic Design

AlpiTypes, la mostra che celebra la grafica alpina del primo ‘900

Alla scoperta della nuova mostra di Kunst Meran Merano Arte dedicata alla grafica applicata e alla reinterpretazione dei caratteri tipografici storicamente ricorrenti nel territorio dell’Euregio

28.11.2025
Claudia Gelati
AlpiTypes, la mostra che celebra la grafica alpina del primo ‘900

AlpiTypes installazione museale; © Ivo Corrà

AlpiTypes installazione museale; © Ivo Corrà

Ci sono moltissimi modi di raccontare la montagna e la regione Trentino Alto Adige con tutte le sue spigolosità e particolarità. Da designer di formazione, il punto di vista offerto dalla (ri)scoperta della scena artistica, culturale e progettuale del territorio, è sempre per me quello più interessante e sorprendente. Chi è solito visitare le terre alte, tra scalate fisiche e mentali, scopre rapidamente che montagna è più che mele e mucche, more than apples and cows appunto. Le istituzioni culturali come Kunst Meran Merano Arte, ci offrono uno sguardo su realtà artistiche e personalità troppo spesso ignorate, dimenticate dalle pagine ufficiali della storia dell’arte e del design. 
Se già con la precedente mostra Design from the Alps 1920-2020, Kunst Meran Merano Arte aveva iniziato a raccontare la fervida quanto poco conosciuta scena progettuale e artistica novecentesca tra Trentino, Alto Adige e Tirolo, a distanza di anni torna nuovamente ad indagare il territorio, partendo questa volta dal punto di vista della grafica applicata e della reinterpretazione contemporanea di alcuni caratteri tipografici ricorrenti. Inaugurata lo scorso Ottobre e visitabile fino al prossimo 18 Gennaio, AlpiTypes. Lettere immagini tracce è la nuova mostra prodotta dal museo meranese, nata da una lunga attività di ricerca del designer tipografico Antonino Benincasa, docente presso la Facoltà di Design e Arti di Unibz, e dello storico dell’arte Massimo Martignoni, specializzato in architettura moderna e design, e docente presso NABA (Milano). Benincasa e Martignoni, inoltre, hanno ricevuto nel 2022 la Menzione d’Onore al premio Compasso d’Oro (edizione XXVII) per loro contributo al volume Design from the Alps 1920-2020 (Scheidegger & Spiess, 2020). La co-curatela di AlpiTypes è stata affidata ad Anna Zinelli, storica dell’arte e già collaboratrice scientifica, assistente alla redazione e responsabile della comunicazione in lingua italiana a Kunst Meran Merano Arte. 

Alcuni dettagli dell'installazione museale di AlpiTypes; © Ivo Corrà
About the authorClaudia GelatiMi chiamo Claudia e sono quella con la frangetta, gli occhiali tondi e le calze a pois. Qualcuno [...] More
AlpiTypes adotta un metodo innovativo che fonde ricerca storica, ricostruzione digitale e applicazione progettuale. Inoltre la mostra ha visto il prezioso coinvolgimento di alcuni studenti della Facoltà di Design e Arti di Unibz che, partendo dai suggerimenti proposti dal lettering –spesso appena abbozzati se non del tutto incompleti–  hanno ricostruito con grande perizia i caratteri mancanti e li hanno rielaborati in forme contemporanee, in un intervento di “archeologia tipografica”. La mostra crea così una combinazione di documentazione e reinterpretazione.
Manifesti, locandine, libri, guide e riviste e altri stampati risalenti alla prima metà del Novecento raccolti nello spazio espositivo, sono testimoni di una produzione grafica di altissima qualità in cui gli autori progettisti non erano figure isolate, ma parte di un contesto dinamico e transfrontaliero, che risentiva dell’influenza di aree geografiche e di culture diverse ma comunicanti, anche nonostante gli anni bui delle dittature. Il grande slancio nella produzione grafica arriva, inoltre, dalla crescita del turismo legato alla montagna: ne sono un esempio i poster finemente illustrati delle località montane che tutti ricordiamo e che hanno definito l’immaginario collettivo legato e l’estetica montana. In linea con il gusto dell’epoca, ai font graziati si cominciano a preferire i caratteri bastoni, cioè privi di grazie, più adatti alla comunicazione pubblicitaria moderna e accattivante. Se da un lato le immagini proposte ricorrono talvolta a  visioni stereotipate del territorio o temi dettati dalla propaganda di regime, è attraverso i caratteri tipografici che emerge con forza l’attenzione alle correnti stilistiche europee, dalla Secessione Viennese allo Jugendstil, dal Bauhaus al Razionalismo, dalle avanguardie storiche alla rivoluzione grafica degli anni ’30. AlpiTypes pone l’accento sui caratteri e sull’utilizzo della tipografia che, diversamente dalle immagini, mostrano costanti riferimenti internazionali, fin ad oggi ignorati o sottostimati dalla storiografia critica. 
Gioele Maines, Prachensky Sport (2024), ispirato ai caratteri tipografici di un poster di Wilhelm Nikolaus Prachensky; © AlpiTypes
Marianna Franceschi, Esterle Rounded (2023), ispirato ai caratteri tipografici di un poster di Max Esterle; © AlpiTypes
Tommaso Capobianco, Bonazza Modern (2023) Font ispirato ai caratteri tipografici di un poster di Luigi Bonazza; © AlpiTypes

La prima sezione della mostra raccoglie materiali storici originali e riproduzioni che raccontano la varietà dei modelli visivi diffusi tra Trentino, Alto Adige e Tirolo in quell’epoca, con l’intento di mettere in luce un panorama vario, composto anche da autori meno conosciuti ma comunque capaci di interpretare con personalità e talento le esigenze della grafica del tempo. Tra i materiali esposti, la rivista trentina Enrosadira, ma anche libri, opuscoli e cartoline realizzate tra gli altri anche da Fortunato Depero, Franz Lenhart, Luigi Bonazza, Oswald Haller, Anton Hofer, Willhelm Nikolaus Prachensky. Questo opere grafiche ci restituiscono un’epoca storica dalla produzione visiva sofisticata, sperimentale e radicalmente indipendente. Nonostante l’assenza di grandi fonderie o poli editoriali di rilievo nel territorio di interesse, questi autori hanno saputo inventare alfabeti, segni e stili, dando vita a un modernismo alpino originale e dalla espressività coraggiosa che, anche a distanza di un secolo, risulta assolutamente moderno. Il terzo piano della Kunsthaus è interamente dedicato alla sezione principale della mostra, ovvero quella dedicata ai progetti degli studenti della Facoltà di Design e Arti, che hanno saputo rileggere e ridare nuova luce a un’identità e un’eredità storica fino ad ora inesplorata. 
Il libro alla mostra AlpiTypes. Lettere immagini tracce è pubblicato da franzLAB e verrà presentato il 9 dicembre alle 19 insieme ai curatori del volume, Antonino Benincasa e Massimo Martignoni. 

Alcuni dettagli dell'installazione museale di AlpiTypes; © Ivo Corrà

Per accompagnare la mostra, Kunst Meran Merano Arte propone una serie di workshop per bambini, giovani e adulti che offriranno l’occasione di avvicinarsi in modo creativo al processo progettuale e comprendere le logiche che guidano la costruzione di un carattere, dalla forma delle lettere alla loro applicazione nello spazio grafico. I prossimi eventi in programma a Dicembre sono i workshop Atelier 163 con Anna Gabrielli per bambine e bambini 10-14 anni (Venerdì 19/12 ore 16:00) e Il gioco delle lettere condotto da Franziska Weitgruber, riservato a bambini 6-10 anni (Sabato 20/12 ore 10:30). Per i workshop è richiesta la prenotazione; maggiori informazioni e calendario completo sono disponibili qui. Inoltre, contestualmente ad AlpiTypes, Kunst Meran Merano Arte ospita anche la mostra Franz Wanner: Presenze sospese. Immagini di uno sfruttamento, curata da Kristina Kreutzwald e Martina Oberprantacher.

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