TIAN – Generation Farmfluencer

Il documentario che dà voce a chi coltiva il futuro tra i campi e i masi dell’Alto Adige

14.05.2025
La vita non è che un’unità cosmica che stringe la materia della Terra in un’intimità carnale. Siamo tutti carne della stessa carne, indifferentemente dalla specie cui apparteniamo.
Emanuele Coccia

Tian. Un termine in dialetto altoatesino, che, chi è di queste parti, non solo di lingua tedesca ma anche di lingua italiana, non faticherà a riconoscere, apparentandolo al verbo tedesco “tun”, che significa “fare” o anche “agire”. Una parola dal suono deciso e al tempo stesso sottile – come sanno esserlo, di temperamento, certi altoatesini – e che sa rimandare a molteplici modalità di azione e di intervento sull’esistente secondo pratiche di autodeterminazione e di impegno sul territorio e all’interno della collettività, profondamente radicate nella cultura contadina e nella tradizione locale. Un agire secondo un’etica del lavoro e della cura della propria terra e dei suoi frutti, sapiente e sostenibile, che ha guidato “il fare” delle generazioni passate e che sta interessando anche le nuove generazioni. Un filo che non si è mai spezzato nel corso degli anni e che ha garantito l’eccellenza di tante realtà produttive locali, piccole e grandi, dagli orti alle stalle, dai masi ai campi e che però oggi sta riemergendo con rinnovato vigore e nuova consapevolezza, in risposta ai tempi storici complessi e alle sfide imposte dal cambiamento climatico.

Tian – Generation Farmfluencer, TaktFilm, stills

Tian – Generation Farmfluencer è il titolo scelto dai registi Meike Hollnaicher e Thomas Schäfer per il loro film documentario, della durata di 62 minuti, prodotto da TaktFilm, casa di produzione con sede a Bolzano, impegnata da alcuni anni nel progetto Farmfluencers of South Tyrol – Storie che nascono dalla terra, con l’intento di raccontare le trasformazioni sociali, ambientali e del mondo del lavoro che attraversano le comunità locali.

About the authorMaria QuinzDentro di me è piuttosto affollato. C'è quella che scrive, traduce e adora leggere, ritagliandosi attimi di quiete e [...] More
Meike Hollnaicher e Thomas Schäfer hanno firmato la regia e anche la sceneggiatura di Tian – Generation  Farmfluencer,che sarà proiettato oggi, 15 maggio 2025, alle ore 20.00, nelle sale del Filmclub di Bolzano, dopo l’anteprima di lancio del 29 aprile, sempre al Filmclub. La proiezione si inserisce nel programma del Sustainability Festival, organizzato dall’associazione kikero, che in una tre giorni (dal 15 al 17 maggio 2025), coinvolgerà il campus universitario e la cittadinanza di Bolzano in una serie di iniziative sul tema della sostenibilità, secondo il motto “Sostenibilità come cooperazione”, con un invito a vedere la sostenibilità non come compito individuale ma come una responsabilità condivisa.

E una visione corale è quella proposta dal film-documentario, che nasce dal desiderio di “restituire valore alla terra e a chi la vive”. Un racconto che interseca tra loro differenti storie di vita tra lavoro, identità e cambiamento, mostrando una nuova generazione “impegnata sul campo”; con le sue aspirazioni, i suoi sogni e le difficoltà quotidiane da affrontare stagione dopo stagione, tra sfide economiche ed ecologiche ed il bisogno di appartenenza e comunità. Ma scopriamo qualcosa in più di questo racconto corale intimo, tra voci, silenzi, storie, cibo e paesaggi, attraverso le parole dei due registi.
Tian – Generation Farmfluencer, TaktFilm, stills

Meike  e Thomas, come nasce l'idea di questo documentario e quindi il sodalizio tra voi due registi?
La collaborazione creativa tra noi esiste già da diversi anni. Insieme lavoriamo al progetto a lungo termine Farmfluencers of South Tyrol, da cui sono nati anche diversi cortometraggi. Il nostro sogno è sempre stato quello di dare maggiore voce alle storie dei nostri protagonisti, per raggiungere un pubblico sempre più ampio. È nata così l'idea di realizzare un documentario in formato lungometraggio. La ricerca di una casa di produzione non è stata facile, finché non abbiamo incontrato Takt Film, che ha creduto fin da subito nel nostro progetto e ci ha sostenuti con entusiasmo.

Qual'è il significato del titolo? 
Tian è una parola del dialetto altoatesino e significa "fare", o meglio ancora "agire". Ed è proprio di questo che si tratta: rimboccarsi le maniche, darsi da fare. Il titolo rappresenta una nuova generazione pronta ad agire, a prendere in mano il proprio futuro. Con questo film vogliamo dare voce ai loro sogni, alle loro sfide e ai loro desideri. Allo stesso tempo, il film vuole anche invitarci a riflettere sul nostro rapporto con il cibo, e quindi anche con la nostra terra. Con uno pensiero rivolto alle generazioni future – non solo umane.

Dove è stato girato Tian in quale arco di tempo (e con quali difficoltà)? E come sono stati scelti i protagonisti e le storie mostrate nel documentario? 
Le riprese si sono svolte nell'arco di alcuni anni, in diverse zone dell'Alto Adige: dall'Oltradige alla Val Venosta, fino alla Val Pusteria. Abbiamo scelto persone con cui avevamo già costruito un rapporto di fiducia nel tempo, elemento essenziale per arrivare a una profondità emotiva autentica nelle interviste.

Il nostro film vive proprio di queste emozioni sincere. Una delle maggiori difficoltà è stata che, per lungo tempo, abbiamo lavorato al progetto solo compatibilmente con molti altri impegni, con risorse limitate. Nonostante ciò, era importante per noi prenderci il tempo necessario per raccontare le storie giuste.

Tian – Generation Farmfluencer, TaktFilm, stills

Quale visione emerge, secondo voi, della realtà agricola in Alto Adige, e del rapporto con la terra di queste nuove generazioni di coltivatrici e coltivatori in un'epoca di cambiamenti climatici? 
La nostra visione si basa sulla convinzione che la biodiversità e la diversità siano la chiave della resilienza ecologica, sociale e culturale. Percepiamo chiaramente che sta emergendo una nuova generazione di agricoltori, pronta ad assumersi le proprie responsabilità, ad aprire nuovi orizzonti e a ridefinire il proprio legame con la natura e la terra. Anche la comunità svolge un ruolo importante in questo senso. Sempre più agricoltori si sostengono a vicenda e condividono le loro esperienze e conoscenze. Ma è anche fondamentale che tutto questo non riguardi solo gli agricoltori, bensì tutti noi. Con il nostro “tian”, tutti noi abbiamo un'influenza su questo processo, ogni giorno.

Quale sarà il percorso del film nelle sale e nei festival? 
Tian è un film difficile da inserire nelle categorie classiche dei festival. Coniuga un linguaggio visivo curato e artistico con contenuti di grande profondità. Forse è "troppo curato" per rientrare nei documentari convenzionali, ma non abbastanza "sperimentale" per essere definito cinema d'arte.
Ma questo era proprio il nostro intento: non volevamo realizzare un film di nicchia, bensì un'opera capace di raggiungere e coinvolgere il maggior numero possibile di persone.
Il nostro desiderio è che Tian venga visto il prima possibile, dal pubblico più ampio possibile, per poter spronare, emozionare e – soprattutto – ispirare all'azione.

Tian – Generation Farmfluencer, TaktFilm, stills

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