
Bivacco Locatelli (Monte due Mani) –Lecco, © Andrea Padovani
Andrea Padovani è un Graphic e Web designer che si divide tra Merate, Milano e Lecco. Quando non è al computer, passa molto tempo nella natura tra escursioni e attività di bushcraft, snowboard in inverno e skateboard in estate. Inoltre è anche appassionato di fotografia, sia analogica che digitale. Unendo la passione per la montagna e le escursioni e l’arte di osservare il mondo dall’obbiettivo, è nato Piccole Cime, progetto che traduce questa fascinazione per le terre alte in toppe ricamate. Toppe che raccontano queste piccole grandi cime e le architetture di montagna, come rifugi e bivacchi, attraverso illustrazioni minimali; un modo originale per portare sempre con sé — su T-Shirt, cappelli e zaini — quei ricordi speciali di notti in montagna, escursioni assolate e tramonti da togliere il fiato. Lo incontriamo virtualmente per farci raccontare come è nato questo progetto e delle sue montagne.
È difficile ricordare un momento preciso, la montagna è qualcosa che ho sempre avuto dentro e che sicuramente mi è stato trasmesso dalla mia famiglia. Quando ero piccolo, i miei mi portavano in Trentino, in particolare a Canazei dove ho trascorso le vacanze per tantissimi anni e dove le passo ancora. Nel 2014 ho iniziato a viverla ancora di più intensamente, con le prime escursioni insieme a mio fratello, poi notti in tenda e nei bivacchi. Da lì è diventata il mio posto preferito dove rilassarmi e ricaricarmi. Se devo pensare ai luoghi che mi hanno fatto innamorare della montagna, sono sicuramente le Dolomiti: il Sassolungo, il Pordoi e il Gran Vernel sono stati il mio panorama fin da bambino. Un posto speciale nel cuore ce l'ha anche il bivacco Valli in Val Codera, dove ho passato la mia prima notte in bivacco e a cui, non a caso, ho dedicato una delle mie prime toppe. Ovviamente menzione speciale anche per Resegone e Grigna che sono il mio panorama da casa, a Merate. Anche ora, che ho aggiunto alle mie passioni quella della vela che pratico nell’alto Lario, sono sempre attorniato dalle montagne di casa mia.


Il profilo Instagram di @piccole_cime comincia ad animarsi con splendide vedute montane all'inizio del 2021. Pochi mesi dopo, ecco apparire la prima toppa dedicata al Bivacco Bruno Ferrario, ad oltre 2000 m.s.l.m, sulla cima della Grignetta. Come nasce l'idea di tradurre il tuo forte legame con la montagna in un prodotto come le toppe ricamate?
Sono appassionato di toppe e lo zaino che utilizzo per i miei viaggi ne è completamente tappezzato; ognuna rappresenta un luogo speciale che ho visitato, sia in Italia che nel mondo. Da questa passione è nato il desiderio di creare un ricordo tangibile anche per quei luoghi meno conosciuti ma ugualmente significativi, dove ho vissuto momenti stupendi durante le mie escursioni, da solo o con i miei amici. Le toppe nascono da quello, per trasformare una mia esperienza in qualcosa di concreto da portare sempre con me.
Cime o architetture di montagna che si stagliano su strisce di colore che rappresentano le sfumature di tramonti e albe mozzafiato. Lo stile delle illustrazioni riprodotte sulle toppe è assolutamente minimale. Come nasce una toppa di Piccole Cime?
Ogni toppa ha una sua storia unica. Il processo creativo di solito parte da una fotografia fatta da me, ma non necessariamente. La maggiore difficoltà è trovare l'angolazione perfetta che renda il soggetto immediatamente riconoscibile anche con pochi dettagli. Dopo gli schizzi iniziali a matita, passo il disegno in digitale e mi concentro sulla palette, una volta definita l'illustrazione le mando in produzione.



Nei tuoi post Instagram attraverso le toppe racconti sempre la storia dietro al tal rifugio o bivacco; la storia di qualche monte ma anche di affascinanti fenomeni naturali. Ad esempio, una della mie preferite, ritrae le Tre Cime di Lavaredo che si stagliano su un cielo rosso-rosa incredibile, un affascinante fenomeno tipico delle Dolomiti e che in Alto Adige è noto come Enrosadira, dal Ladino. È la storia che vuoi raccontare a definire poi il soggetto o viceversa? E poi, da appassionato di montagne, qual è il tuo rapporto con l'Alto Adige?
È un processo che varia ogni volta. Spesso parto dal disegno e, facendo ricerca sul luogo, scopro dettagli interessanti che diventano il cuore della storia da raccontare. Altre volte, mentre lavoro agli schizzi, emergono particolari che catturano la mia attenzione e finiscono per essere il focus della narrazione. L’Alto Adige è la mia seconda casa, anche dopo aver visto alcuni dei luoghi incredibili nei miei viaggi nel mondo, quando torno al Belvedere sopra Canazei mi rendo conto di quanto sia fortunato ad avere questi luoghi vicino a casa, che riescono ad emozionarmi sempre.


Last but not least, per chi fosse interessato dove è possibile acquistare le toppe e quali altri sviluppi attendo Piccole_Cime nel futuro?
Al momento si tratta di un piccolo progetto e chi vuole avere una toppa può contattarmi direttamente sulla pagina Instagram @piccole_cime. I piani per il futuro sono tanti: vorrei creare toppe per molti più luoghi e avere un sito dedicato dove si possa trovare tutta la collezione. Per ora è solo l'inizio, le idee da sviluppare attorno sono tantissime…