Arte e design abitano la memoria della Klinik Gut
NOMAD trasforma gli spazi di una ex clinica nel cuore delle Alpi svizzere in una piattaforma internazionale unica in cui arte contemporanea e design si incontrano

© De Pasquale + Maffini
In un affascinante connubio tra storia della medicina e avanguardia artistica, l’ex Klinik Gut di St. Moritz si prepara ad accogliere la quindicesima edizione di “Nomad”, l’esclusiva fiera itinerante elvetica dedicata all’arte contemporanea e al design da collezione. Da giovedì 20 a domenica 23 febbraio questo storico edificio, che un tempo fu centro di guarigione e benessere nella rinomata località svizzera, si trasformerà in un palcoscenico unico per uno degli eventi più attesi del calendario artistico internazionale.
La storia della location è essa stessa una narrazione affascinante: tutto ebbe inizio nel 1868 con Villa Joos, poi ribattezzata Villa Beaulieu, che nel 1941 il dottor Paul Gut trasformò in una clinica con soli dieci posti letto. Assieme alla moglie Orsina Saratz, Gut espanse significativamente la struttura, in particolare rispondendo alle crescenti necessità dettate dalle Olimpiadi invernali del 1948 e dal boom turistico del secondo dopoguerra. Oggi questo edificio in fase di riconversione diventa teatro di un’ambiziosa metamorfosi culturale.



Fondata nel 2017 da Giorgio Pace e Nicolas Bellavance-Lecompte, “Nomad St. Moritz” si è affermata come una manifestazione unica nel panorama fieristico internazionale, distinguendosi per la sua capacità di creare dialoghi intimi tra arte, design e architettura in location straordinarie. Dopo aver toccato luoghi iconici come il Palazzo Soranzo Van Axel a Venezia, il Palais Bulles a Cannes e la Certosa di San Giacomo a Capri, la fiera torna a St. Moritz con un’edizione che promette di essere particolarmente significativa. Tra le proposte più intriganti spicca “Venetian Reflections”, un’installazione site-specific di Massimo Micheluzzi e Micheluzzi Glass che crea un ponte ideale tra la laguna veneziana e il paesaggio alpino: l’opera presenta vasi dalle superfici iridescenti, intricate opere in mosaico e lampade scultoree, tra cui un lampadario ispirato alla vita acquatica della laguna veneziana in un dialogo suggestivo con i panorami ghiacciati di St. Moritz.



Particolarmente interessante è la sezione dei “progetti speciali”, che spazia dalla gioielleria d’autore firmata da Buccellati alle creazioni di Fernando Jorge, da installazioni collaborative quali “Fireplace” di Chahan Gallery e dei belgi Sorry We’re Closed, fino ai tappeti tribali dell'Asia centrale presentati da Hans Rudolf Sieber. L’evento si distingue anche per il suo approccio alla sostenibilità e per l’attenzione alle nuove tendenze nel mondo dell’arte e del design. La dimensione contenuta della fiera permette di creare un'atmosfera intima e raccolta, ideale per conversazioni approfondite e scoperte inattese. Ogni spazio dell’ex clinica, dalle vecchie sale operatorie alle stanze di degenza, viene reinventato come ambiente espositivo individuale, creando un percorso stratificato e immersivo.



Dietro questo progetto ambizioso ci sono due figure di spicco del panorama artistico internazionale. Nicolas Bellavance-Lecompte, curatore di design contemporaneo e architetto basato a Milano, porta la sua esperienza maturata con la galleria Carwan di Beirut e Atene e come direttore artistico della Fonderia Artistica Battaglia. Giorgio Pace, figura poliedrica del mondo dell’arte internazionale, vanta collaborazioni con istituzioni del calibro del Metropolitan Museum of Art di New York e della Biennale di Venezia.
“Nomad St. Moritz 2025” si preannuncia quindi come un evento che trascende il tradizionale concetto di fiera d’arte per proporsi come un’esperienza culturale totalizzante in cui il genius loci di un edificio storico dialoga con le più innovative espressioni dell’arte e del design contemporaneo. Un appuntamento imperdibile per collezionisti, appassionati e professionisti del settore che conferma ancora una volta la capacità di “Nomad” di ridefinire i confini tra arte, design e architettura.
