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September 10, 2024
You better now: Vermiglio di Maura Delpero, Leone d’Argento a Venezia presto in sala
Maria Quinz
La bellissima notizia l’abbiamo appresa tutti. Ci hanno pensato i media nazionali e internazionali, il 7 settembre 2024, nella serata di premiazione e di chiusura della 81° Mostra d’arte cinematografica di Venezia a comunicarci in diretta e poi nei notiziari e servizi che si sono via via susseguiti, che la regista e sceneggiatrice bolzanina – e amica – Maura Delpero ha vinto il prestigiosissimo Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria in quest’ultima edizione del Festival con il film “Vermiglio – La sposa di montagna”. Una vittoria entusiasmante, un sogno, che ha visto Maura salire sul podio, subito dopo il mostro sacro del cinema Pedro Almodovar, vincitore del Leone d’Oro con il film “The Room Next Door”, e che a noi, abitanti del Trentino Alto Adige, ci rende particolarmente orgogliosi e felici, oltre che decisamente curiosi di ammirare quanto prima questo bel film ambientato tra le nostre montagne (il lungometraggio è stato girato nel paese di Vermiglio e nella Val di Sole). Il film – una coproduzione internazionale tra Italia (Cinedora), Francia (Charades), e Belgio (Versus), racconta la storia della grande famiglia del maestro di un piccolo paese di montagna, nell’ultimo anno del secondo conflitto mondiale. Riporto qui un breve testo di accompagnamento al film, che, a mio avviso, bene evoca poeticamente, la vicenda narrata e le atmosfere che la contraddistinguono: “In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. Vermiglio racconta dell’ultimo anno della Seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria”.
Che dire… grande gioia e commozione sono i sentimenti che mi hanno pervaso quando sono venuta a conoscenza del verdetto, ed è vero – come avevo comunicato proprio a Maura qualche giorno fa in un messaggio di “in bocca al lupo” da me inviatole in vista del concorso – che ho fatto il tifo per lei fin dall’annuncio della sua candidatura al concorso, sperando fortemente in un suo riconoscimento: e il riconoscimento è arrivato con un premio tanto importante, assegnato da un’eccellente giuria internazionale presieduta dall’attrice Isabelle Huppert che ha dichiarato: «Vermiglio è un film in cui si vedono crescere i figli, osservare la natura, avere un particolare sguardo verso le stagioni e gli animali, e ci ha conquistato».
Non ho avuto ancora il piacere di vedere “Vermiglio”, ma conosco i precedenti lavori di Maura, dalla regia profondamente intuitiva e sensibile e al tempo stesso finemente meditata: una regia attenta al sentire intimo e soprattutto alla dimensione del femminile – come abbiamo potuto vedere in Maternal (2019). Ho visto le belle immagini con gli scenari montani innevati di “Vermiglio” che sono circolate sui media (con la splendida fotografia di Mikhail Krichman) ed ho ascoltato il racconto di Maura a proposito della genesi del film, nato da un sogno legato all’infanzia del padre (da poco venuto a mancare) e che è stato sorretto nella sua realizzazione da un’indagine storica accurata, da un’immersione profonda nel “piccolo mondo antico”delle sue origini familiari ai piedi della realtà forte della montagna e dalla ricerca di autenticità (fino all’uso del dialetto e dei volti del luogo) con la narrazione di vicende umane legate a un particolare momento storico, come la fine della seconda guerra mondiale, ma dall’afflato universale. Ecco, mi è bastato tutto ciò, anche se naturalmente potrei menzionare molto altro ancora, per intuire che presto avremmo potuto ammirare un’opera sorprendente di livello autoriale internazionale, piena di bellezza, poesia e realtà.
E particolarmente intense e importanti sono state anche le parole di ringraziamento che la regista ha voluto esprimere davanti al pubblico, al momento della consegna della statuetta. In primis ricordo la dedica della regista rivolta alla sua bambina, Caterina, che aveva pochi mesi al momento delle riprese e “che ha dovuto sopportare una mamma regista e un papà attore” e le frasi finali che Maura ha dedicato alle donne e alla maternità, rivolgendo un particolare ringraziamento “a tutte le persone che aiutano la conciliazione tra lavoro e famiglia, che è difficilissima, in particolare per le donne e mi auguro – così ha concluso l’autrice – che la società, dal momento che si riproduce attraverso i nostri corpi, inizi a sentire questo problema come suo e non lasci sole le donne.”
In attesa di poter intervistare presto Maura per le pagine di franzmagazine, quando sarà un pò più libera dagli impegni internazionali, vi segnalo che il film uscirà prestissimo nelle sale italiane, il 19 settembre, distribuito da Lucky Red, ma la bella notizia dell’ultima ora è che potrete assistere, in anteprima al Filmclub di Bolzano, alla proiezione di “Vermiglio” alla presenza della regista Maura Delpero, domenica 15 settembre, alle ore 20.00, con prenotazione. Buona visione a tutti e ancora congratulazioni a Maura e a tutto lo staff di “Vermiglio”!
Credits: trailer del film “Vermiglio – La sposa di montagna” di Maura Delpero (2024), Lucky Red.
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