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June 2, 2023

Se la montagna arriva in città. il Trento Film Festival ritorna a Bolzano

Stefania Santoni

Si sa, il Trento Film Festival è la manifestazione più longeva dedicata al cinema e alle culture della montagna. E anche quest’anno, come ogni anno, ecco che fa ritorno a Bolzano con un programma ricchissimo che animerà il capoluogo altoatesino dal 5 al 10 giugno

Che cosa aspettarsi da questa edizione del festival? Proiezioni, eventi e laboratori per grandi e piccini. Ogni persona avrà la possibilità di trovare il proprio tempo e spazio, a seconda di interessi e curiosità. Ma proviamo a vedere più da vicino alcuni degli eventi previsti in questi giorni. the climbers apertura

Come prima cosa, è opportuno ricordare che la maggior parte degli appuntamenti avrà luogo nella consueta cornice del Parco dei Cappuccini: qui troverete numerose attività della sezione T4Future, dedicata ai più piccoli e al futuro del Pianeta, pensate in collaborazione con Fondazione UPAD. Ma a interessarci è soprattutto la mostra The Climbers, una serie di ritratti delle leggende dell’alpinismo della prima metà del XX secolo realizzate Jim Herrington, uno dei grandi della fotografia mondiale, che sarà ospite del Festival a Bolzano e proporrà un workshop di fotografia presso il Centro Trevi – TreviLab. Un ritrattista-documentarista, così ama definirsi, che ha composto una raccolta di sessanta fotografie in bianconero, legata a personaggi straordinari dell’alpinismo del primo e secondo Novecento, tra gli anni ‘20 e ‘70: uomini e donne, come Royal Robbins, Reinhold Messner, Yvon Chouinard, Jim Bridwell. I suoi ritratti di musicisti e celebrità sono apparsi sulle pagine di Vanity Fair, del New York Times e su decine di copertine di album per decenni. The Climbers è stato inoltre pubblicato e ha ricevuto il Grand Prize e il Mountaineering History Award al Banff Film &amp. Il 10 giugno Herrington condurrà un workshop di ritrattistica dove enfatizzerà un approccio che si basa sulla luce naturale “trovata” e su un’attrezzatura minima. Herrington racconterà come viaggia per il mondo con un kit molto piccolo, spesso lavorando in luoghi e situazioni non ideali. Infatti il ritrattista-documentarista non crede tanto nell’esagerazione dello scenario con soft box e attrezzature eccessive, quanto piuttosto nella sensibilità verso l’ambiente circostante, nello sviluppo di un “vocabolario visivo” e nella ricerca di soluzioni creative, spesso semplici, per scattare buone fotografie. Si tratta di un’occasione per scoprire in prima persona come Herrington ha scattato le fotografie per il suo pluripremiato The Climbers, nonché i ritratti di celebrità e musicisti che ha realizzato nel corso della sua carriera pluridecennale. Basandosi tanto sulla filosofia quanto sulla tecnica, il suo workshop è adatto a fotografi di tutti i livelli e sottolineerà che ciò che si ha nella testa è decisamente più importante di ciò che si ha nella macchina fotografica!wanderlust bz

Martedì 6 giugno, altri due appuntamenti imperdibili: la tavola rotonda a cura di Alessandro Garofalo “Come innovare in modo sostenibile? Un vocabolario comune tra cultura e turismo, eventi sportivi, ricerca ed economia” e la serata evento Wanderlust Bolzano: Wanderlust Vision e Klaus presentano la loro prima performance multisensoriale aperta al pubblico, combinando la sfera sonora con quella delle arti visive. Un live set accompagnato da visual realizzati per l’occasione guiderà i “wanderers” durante la serata. Addentriamoci meglio in questa performance. Tutto nasce da un interesse di Klaus per la musica e per tutto quello che c’è dietro, in termini di onde, frequenze e impulsi. Dopo tanti eventi come DJ, sente la necessità di fare qualcosa più reale, più organico e da qui nasce la parte di live, realizzata con sintetizzatori e strumenti modulari con cui la performance prende una piega sonora unica e non premeditata. La performance si definisce multisensoriale perché tocca la sfera dell’udito, ma anche quella della vista, in quanto in combinazione con la parte musicale, un ledwall proietterà un percorso di immagini astratte e non, che simboleggiano il rapporto dell’artista con la natura e gli esseri viventi. Quale sarà il tema principale? La montagna, intesa in tutte le sue sfaccettature, da quella più severa e dritta, a quella di madre sorprendente. Klaus ha infatti come tratto distintivo il campionamento di suoni, da quelli più naturali a quelli che provengono dall’artificio dell’uomo. La famosa traccia “Cortina” era stata prodotta con l’utilizzo di suoni provenienti da piccozze e altri strumenti quotidianamente utilizzati in montagna.werner herzog

Chiude il festival la proiezione di The Fire Within: A Requiem For Katia And Maurice Krafft, il film di Werner Herzog (Regno Unito, Svizzera, Stati Uniti, Francia/2022/84′) vincitore della Genziana d’Oro Città di Bolzano. Il film è un documentario racconta la storia di due vulcanologi francesi, Katia e Maurice Krafft, morti il 3 giugno 1991 alle 15.18, quando una colata piroclastica scende correndo a 180 km/h dalla cima del monte Unzen, in Giappone, distruggendo ogni cosa si trovi sul suo cammino. I due scienziati, lì presenti per documentare l’evento, vengono uccisi all’istante. Katia e Maurice Krafft avevano compiuto diversi viaggi in giro per il mondo, filmando la maggior parte dei vulcani attivi tra gli anni Settante e Ottanta, fino ad allora mai ripresi così da vicino. La professione, nonché passione, però, è costata alla coppia la vita. Esattamente il giorno prima della salita sul monte Unzen, Maurice aveva rilasciato un’intervista, dichiarando di non avere alcuna paura nemmeno della morte. Il regista Werner Herzog conosceva di persona la coppia e ha avuto accesso al loro intero archivio, che comprende filmati e immagini spettacolari, dedicando loro un documentario, che omaggia e celebra la loro vita e il loro lavoro.

Foto: Trento Film Festival

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