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January 16, 2023

Impossibile sfuggirgli:
l’architettura di Enrico Giovanardi alla Fondazione Dalle Nogare

Maria Quinz

Impossibile sfuggirgli. È il titolo un po’”misterioso” di un libro, ma anche quello di una mostra fotografica che saranno presentati a Fondazione Antonio dalle Nogare, venerdì 20 gennaio alle ore 20. Ma sfuggire da chi?  E poi perché dovremmo sfuggire (noi o chi altro) da Enrico Giovanardi (1937-2020), storico architetto bolzanino, oltre che autore di studi e ricerche, insignito dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Bolzano del titolo di Membro d’Onore e che con le sue numerosissime opere urbane, realizzate soprattutto tra gli anni ‘70 e ‘90, ha impresso una netta impronta stilistico-architettonica a Bolzano, sua città d’origine?08 Condominio EP5. Via Ortles-Str. 47, Bolzano:Bozen 1982_Davide Perbellini

Perché secondo l’architetto Carlo Calderan che ha curato le pagine critiche all’interno del libro dall’intrigante titolo, Bolzano è stata in qualche modo “preda” della profonda passione di Enrico Giovanardi per le costruzioni architettoniche, tanto da realizzare, un pò ovunque in città, edifici differenti dai molteplici usi: dall’edilizia residenziale a quella industriale, dagli edifici pubblici ai servizi, mettendo la medesima cura negli interni come negli esterni. Con una rara prolificità e “voracità costruttiva” – tanto che era impossibile sfuggirgli – grazie anche agli innumerevoli incarichi che gli arrivavano dai principali impresari locali, l’architetto ha visto in Bolzano il terreno ideale per sviluppare progetti di rinnovamento urbano radicati nel contesto locale, ma sempre filtrati da uno sguardo curioso rivolto altrove, con un respiro internazionale. Esistono in tal senso le testimonianze di uno scambio diretto di Giovanardi con altri importanti architetti del tempo, tra cui anche Carlo Scarpa e Alvar Aalto.

07 Banca d’Italia. via Orazio:Horazstr. 1:e, Bolzano:Bozen 1983_Davide Perbellini

In occasione dell’evento a Fondazione Antonio Dalle Nogare  – il primo dedicato espressamente all’architetto in forma monografica – si svolgerà un talk pubblico per ricordare Enrico Giovanardi, che sarà moderato dal giornalista Paolo Campostrini, con la partecipazione dell’architetto Augusto Visintini, nipote di Enrico Giovanardi e curatore del libro Impossibile sfuggirgli, della Sovrintendente ai Beni artistici e culturali Karin Dalla Torre, dell’architetto Carlo Calderan e dell’assistente alla direzione di Merano Arte Anna Zinelli. Tra le opere manifesto di Enrico Giovanardi – ricordiamo qui – la sede della Banca d’Italia in via Orazio, l’edificio a Dodiciville in cui ha sede la SVP, il condominio Villa Clara in via Cavour, la sua prima opera nonché casa-studio in via Castel Mareccio. Non tutte le architetture di Giovanardi esistono ancora – ad esempio, i capannoni realizzati per la ditta Durst a Bressanone, uno dei suoi primissimi incarichi, sono stati successivamente smantellati.05 Ufficio privato:Privates Büro. Via S. Osvaldo:Osvaldweg 20, Bolzano:Bozen 1982_Davide Perbellini

La mostra – che rimarrà in esposizione fino al 18/02/23,  presenta gli scatti originali su pellicola del fotografo altoatesino Davide Perbellini, che ha curato tutto il processo di stampa e sviluppo, in collaborazione con l’amico Christian Martinelli, prematuramente scomparso. Le immagini illustrano, con lo stile fortemente personale del fotografo, gli edifici progettati da Giovanardi inseriti nel contesto urbano attuale. Le fotografie esposte sono accompagnate da alcuni documenti dell’epoca e da testimonianze raccolte dal nipote – a sua volta architetto – Augusto Visintini, che raccontano squarci affascinanti della vita di Enrico Giovanardi.

Nato a Bolzano da una coppia mista, da un padre nobile napoletano, appassionato di montagna e scalate avventurose e che lavorerà come magistrato a Bolzano e da madre gardenese, a capo della prima industria produttrice di giocattoli di legno della val Gardena, la Insam-Prinoth, il giovane Enrico erediterà – come racconta il nipote  – una grande passione per i viaggi e l’apertura verso mondi sconosciuti da esplorare, riuscendo a portare un tocco internazionale a Bolzano nel dialogo tra impulsi esterni e l’anima del territorio; dando vita a un’architettura fatta di incroci di culture e da una forte consapevolezza della necessità di interagire con la natura, integrandosi nel paesaggio. E questo lo realizzerà tramite la valorizzazione della luce, prima di tutto, ma anche con la progettazione accurata degli spazi “intermedi” come balconi, terrazzi, passerelle e cortili. Quegli spazi di passaggio, tra interno ed esterno, capaci di mettere in connessione il “dentro” con il “fuori”e che anche nell’oggi rappresentano un punto nodale di riflessione e sviluppo dell’architettura contemporanea.

03 Casa-Studio Giovanardi. Via Castel Mareccio:Maretschgasse 1, Bolzano:Bozen 1971_Davide Perbellini

Foto Credits: (1,2,3,4,5) Davide Perbellini, (6) Enrico Giovanardi con Carlo Scarpa, Archivio Giovanardi

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