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January 13, 2023

“La dittatura dell’amore” di Antonio Nazzaro: resta solo una domanda, come si piangono i vivi?

Francesca Fattinger

svaniranno d’improvviso tutte le immagini 
dietro il tuo sguardo 

quelle che mi vedevano bambino 
e che non ricorderò più

e quelle della vita tua e mia
che mai ci siamo detti (…)
Antonio Nazzaro

Amore dovuto e amore libero, amore libero e amore dovuto, un’altalena continua su cui ci lasciamo cullare, ingannare, abbracciare, ammanettare, può l’amore essere libero o se liberato si perde, si disperde, ci disperde? Leggere “La dittatura dell’amore”, l’ultima raccolta poetica di Antonio Nazzaro per Delta 3 Edizioni, dopo la presentazione all’Associazione culturale “Antonio Rosmini” di Trento, è stato un incontro a tu per tu con me stessa, con le mie paure, con i miei vuoti, con le mie dittature. È stato come entrare in punta di piedi nella vita di Antonio, nel diario dei suoi giorni e avere il permesso di spiarci dentro accompagnato dalla sua voce calda, a tratti morbida, a tratti ruvida, a tratti urlata, a tratti sussurrata, a raccontarci il suo viaggio sull’orlo dell’addio.

Vittorio Nazzaro_ritratto Maria

(…) non resteranno le tue parole e come le poesie si
                                                                             [perderanno 
non ci saranno più i luoghi comuni nostri 

Un viaggio a due, un dialogo continuo tra la madre e il figlio, tra il presente e il passato, tra la memoria e l’oblio, in cui il racconto della lenta scomparsa è un’occasione per raccontarci la loro storia, una storia scritta tra le Alpi e le Ande, ma anche un’occasione continua di riscoperta del legame intimo che la natura ha con noi, esseri umani, minuscoli tessitori delle sue trame infinite. Così la narrazione a versi spesso inizia o comunque contiene un riferimento al tempo, alla natura, alle foglie, alle nuvole “impigliate” che si spargono e si radunano, si versano sul pavimento e si fanno “cielo canterino”, come i ricordi di Antonio e di Zambonina, tra mani che curano e mani che cullano, tra sorrisi regalati e lacrime pesanti, tra urla disperate e respiri sommessi, tra carezze indelebili e baci sulla fronte a rispettare i solchi del tempo.

Vittorio Nazzaro_ritratto Antonio e Maria 

(…) al tuo scomparire inevitabilmente 
scompaio anch’io 

Le parentesi con la data alla fine di ogni poesia trasformano ogni pagina in una bolla temporale, in un abbraccio che stringe e che accoglie, in una stretta che non vuol far volare via i ricordi, ma che li trasforma in parole, per tenerli stretti a sè, per conservarne anche i vuoti, perché “il vuoto delle parole è il sottovuoto dell’anima”. Così nel leggere i versi mi ritrovo anche io a riempire i vuoti della pagina, le pause tra i versi; gli a capo si affacciano sulle strade della mia vita, sulle vie tentate, quelle sbagliate, quelle dimenticate e quelle ancora da venire. Di fronte a quei bivi non posso che lottare assieme al poeta per trattenere una lacrima, un lamento soffocato.

Copertina La dittatura dell'amore

Mentre leggo i versi di Antonio sono in treno, ho davanti a me una donna incinta che si accarezza la pancia e le parole sulla pagina sembrano farsi ancora più palpitanti, più vere, più necessarie: sono espressione della voce di un figlio che si trova ad affrontare una delle battaglie più umane e più difficili, lasciar andare la mano della madre. Ci ritroviamo così soli come solo è il poeta nel suo mare immenso, come “barca non senza porto / ma senza ancora”, in balia di una tempesta così immensa come la vita, così straordinaria come la morte.

Vittorio Nazzaro_ritratto Antonio e Daniela

(…) eppure aspetto la tua morte come una 
                                                          [liberazione 
come un oblio 

Un viaggio nei ricordi che tra i versi, oltre ad accompagnarci a conoscere il poeta e sua madre, ci presenta il padre di Antonio, fotografo e autore delle foto che sono disseminate tra le parole di quest’articolo, e la sorella Daniela che “mai ha saputo di avere un fratello”. Leggere Antonio Nazzaro, giornalista, poeta, traduttore, video artista e mediatore culturale, è come fare un viaggio nel tempo e nello spazio, come sostare davanti a uno specchio e imparare a riflettersi; in questa raccolta sostare tra le sue parole è l’occasione per “vivere la morte come qualcosa di vivo e che vale la pena di essere vissuto” e raccontato. 

Vittorio Nazzaro_ritratto Antonio

la memoria accoppia vivi e morti 
sogni e storia 
(18 aprile 2022)

Foto di famiglia di Vittorio Nazzaro; la poesia nel testo è tratta da Antonio Nazzarro, La dittatura dell’amore, p. 89

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