Culture + Arts

December 12, 2022

Giulia Neri: l’illustratrice freelance che da Brunico disegna per tutto il mondo

Claudia Gelati

Quando pensiamo a designer, illustratori, creativi e intellettuali incosciamente li immaginiamo progettare, disegnare e (ri)pensare il futuro dentro qualche bel palazzo storico, di quelli con il battiporta in ottone e cortili interni che ci fanno sospirare. Oppure, magari,  in un grattacelo tutto vetri in un area riqualificata cool-green-hipster in una qualche capitale europea, sempre un passo avanti. Succede invece che Giulia Neri, illustratrice freelance bolognese di nascita, lavori più o meno con clienti sparsi in tutto il mondo — La Repubblica, The Wall Street Journal, Einaudi Editore, The Guardian, American Express…—  direttamente da una piccola città di stampo medievale, posta a 835 m di altitudine e tutta circondata da alte montagne. Casette colorate, campanili imponenti, prati verdissimi d’estate e neve candida d’inverno… insomma, quei paesaggi che quando li vedi ti domandi se sei finito per sbaglio dentro una cartolina.  Questa città è Brunico e noi vogliamo certamente saperne di più. 

Giulia, come nasce il tuo interesse per il mondo del disegno? Dalla bio pubblicata sul tuo sito, ho letto che hai studiato belli arti ma anche psicologia. Raccontaci. 
Ho sempre disegnato tanto, fin da bambina e questo mi ha portato a iscrivermi prima all’Istituto Statale D’arte, e poi successivamente all’Accademia di Belle Arti. Ai miei tempi non c’era all’interno del piano di studi un percorso di illustrazione, ma solo pittura e dopo tre anni abbandonai per andare a lavorare nel campo della moda, sempre come disegnatrice.
E qui inizia un capitolo un po’ diverso. Dopo un momento personalmente burrascoso, inizio a viaggiare per il mondo, ad appassionarmi di fotografia e ad abbandonare completamente il disegno. Mi iscrivo a psicologia, continuo a viaggiare, mi laureo e frequento 4 anni della scuola per diventare psicoterapeuta e lavoro per diversi anni nel campo in cui ho studiato. 
E poi un giorno rimango vittima di un incidente d’auto e la mia vita è cambiata all’improvviso. Non potevo più fare un sacco di cose e passavo tanto tempo a casa. Ho dovuto cercare nella mente un modo per ricominciare,con l’immaginazione, a fare e ad andare dove non potevo più, e così ho ricominciato a disegnare dopo più di 10 anni, accorgendomi che tutto quello che avevo studiato per essere psicologa, mi era di grandissimo aiuto per lavorare a livello concettuale sulle illustrazioni. 

illustrazioni-05“Why are we sometimes attracted to the imperfections of others” – Giulia Neri 

La Repubblica, Nespresso Italia, The Wall Street Journal, Einaudi Editore, The Guardian, American Express, Arte Magazine… Hai lavorato per grandi aziende ma anche privati, colossi dell’informazione e dell’editoria, festival ed eventi. Dal primo contatto con il committente all’elaborato finale, come si sviluppa il tuo lavoro di illustratrice? 
Il lavoro si sviluppa fondamentale così: il cliente o l’Art Director mi contatta, parliamo o mi manda tutto il materiale su cui lavorare via mail,e io sviluppo solitamente tre bozzetti da cui poi verrà scelto il finale che andrà in stampa.

Quali differenze noti nel mondo del lavoro –in particolare nel tuo raggio di azione– oggi nel 2022, un mondo post-pandemia, rispetto a quando hai iniziato a lavorare come illustratrice?
Sinceramente non ho notato grandi differenze in questo 2022, forse perché lavorando con tutto il mondo se c’é un calo di lavoro che viene da un paese, compensa un’altro dove magari c’è stata meno crisi. La differenza più grande che invece noto è come è cambiato il mio modo di approcciarmi al lavoro, oggi rispetto a quando ho iniziato. Oggi ho molta più consapevolezza di ciò che faccio e anche del mercato che mi circonda, ma immagino sia la normale evoluzione lavorativa.

Lavorare per e con commitenti italiani e stranieri: ci sono differenze e, se sì, quali hai potuto riscontrare in questi anni? 
La  grande differenza tra lavorare con l’Italia e l’America sono i compensi. L’America ha infinite possibilità economiche, mettiamola così. L’Italia è in linea con il resto d’Europa. Ma in Italia ormai i rapporti con gli Art Director sono così belli che compensano tutto il resto. Dopo anni che lavori per le stesse persone, alcune diventano davvero amiche. 

Credi che ci sia più consapevolezza e considerazione all’estero per quanto riguarda i lavori creativi e/o legati alla progettualità, rispetto all’Italia? Se sì, ti sei mai chiesta perchè o hai dei pensieri a riguardo?
Devo ancora capire se all’estero, soprattutto in America, ci sia più considerazione, o se semplicemente hanno budget più alti da investire in questo campo. Per ora io mi sono sempre sentita valorizzata da ogni cliente con cui ho avuto il piacere di lavorare.Ogni mercato ha i suoi pro e i suoi contro, comunque. 

illustrazioni-02 “Dance” – Giulia Neri 

Campiture piatte, sfondi minimal e colori pastosi, personaggi con occhi e bocca appena accennati ma che lontani dal risultare inespressivi, suggeriscono una forte emotività in cui è facile rispecchiarsi. Quando hai capito che avevi raggiunto il tuo stile e quali sono state le tue principali influenze? Usi ancora carta e matita o direttamente in digitale?
Ho capito che avevo raggiunto il mio stile, che comunque si è evoluto e continuerà ad evolversi, quando ho sentito che le persone riuscivano a immedesimarsi in ciò che disegnavo.
Le mie influenze sono sempre tante: ogni cosa,ogni giorno, dalla musica alle persone, a tutto ciò che accade o è accaduto. Disegno direttamente sulla tavoletta, carta e matita solo per schizzo veloci.

Tra gli ultimi progetti realizzati ce n’è uno che ti sta particolarmente a cuore? 
Si, si tratta degli otto grandissimi poster che sono stati affissi in più parti di Bologna per un progetto del comune di Bologna per “Patto sulla Lettura” coordinati da CHEAP, un collettivo che si occupa di street art, fondato da sei donne pazzesche.

Quando non lavori per i tuoi clienti, cosa ti piace disegnare e quali argomenti prediligi? 
Io lavoro moltissimo per me stessa, mi rilassa e oltretutto  molti lavori personali vengono poi scelti per copertine. I temi riguardano i sentimenti, la vita, i momenti. 

illustrazioni-04“The lovers” – Giulia Neri 

Come saprai franzmagazine.com nasce con l’idea di raccontare e diffondere la cultura contemporanea dell’Alto Adige (ma anche in Trentino e Tirolo), decisamente troppo sfaccettata e complessa per essere racchiusa in scatole chiuse di luoghi comuni e stereotipi. Tu Giulia, arrivi in Alto Adige, precisamente a Brunico, da Bologna, la tua città natale. Inizieranno sempre per B, ma accidenti un bel salto geografico e culturale.  Come sei arrivata quassù e quanto è stato scioccante all’inizio?
La montagna è stata la mia salvezza. Qui ho trovato la pace nel cuore. La montagna per me è l’amore assoluto. Da bambina venivo Dobbiaco, ricordi bellissimi, ma la montagna dai miei 10 anni, l’ho rivista poi nel 2016, da adulta.
Feci le prime ferie a Perca, tre settimane. Il secondo anno restai un mese. Il terzo anno restai tre mesi, anzi in realtà non sono mai più tornata a casa, perché restai qui con la valigia dell’estate, prendendo in affitto  quella che ancora oggi è la mia casa, lasciando tutto ciò che avevo a Bologna, e non era poco. Ma fu la scelta più felice della mia vita. 
Non conoscevo nessuno, ma a me importava solo andare in cima alle montagne. Ora dopo 5 anni, conosco più persone qui che a Bologna, e per me non è mai stato un shock vivere qui, è stato tutto semplice e spontaneo. Mi piacciono le persone, i luoghi, la vita. Non ho difetti per questo posto. Era il mio luogo del cuore  e l’ho semplicemente raggiunto.

Neri_02

Come sono cambiate la tua quotidianità e la tue abitudini trasferendoti da una grande e vitale città ad una almeno venti volte più piccola, circondata dalle montagne e a pochi chilimetri dal confine di stato? 
Brunico è sì una piccola città, ma la vita artistica è molto viva. Ci sono tanti pittori, scultori, fotografi; locali che espongono operemusei. È anche per questo che ho sentito che un festival di illustrazione sarebbe stato accolto con entusiasmo. La vita in montagna ha ritmi diversi dalla città, più calmi, meno stressanti. Le persone sono meno stressate, ti salutano per strada anche se non le conosci, sono riservate ma sempre gentili.  All’inizio è stato un po’ difficile per la lingua, quando uscivo con gruppi del posto, dopo un po’ iniziavano a parlare tra di loro in Tedesco, anzi in dialetto pusterese, ma alla fine è normale: sono io che con il tedesco ho grosse difficoltà, riesco quasi meglio con il Danese… che è  tutto dire. In ogni caso dopo 5 anni, ho una bella rete sociale, grandi amici, persone speciali. E se ci penso forse conosco davvero tante persone per essere qui da così poco tempo.
Questa resterà per sempre la mia casa, gli altri luoghi resteranno luoghi, ma dalla montagna e dalla sua gente non andrò mai via.

Se dovessi descrivere Bologna con tre parole? ….E Brunico?
Tre parole per Bologna…troppo complesso non me la sento di risponderti. 
Per Brunico, invece, sceglerei: magica, colorata, casa. 

Ma allora, domanda delle domande… Tortellini o Knödel in brodo?
Knödel direi ;)

Neri_06

Sul tuo sito si legge “restando fermi si cambia solo il corso del vento”. È una frase che mi ha colpito molto – che significato ha per te e perchè hai scelto di condividerla qui?
“Restando fermi si cambia solo il corso del vento”. È una frase che mi dissi un giorno, quando ero indecisa su come vivere la mia vita. Se fossi rimasta lì, nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, e continua ad accadere.

La scorsa estate, sei riuscita a portare grandi nomi dell’illustrazione tuoi colleghi tra le dolomiti, proprio a Brunico, attraverso diverse mostre e talk. Raccontaci di Ripido Festival.
Ripido è stato qualcosa di pazzesco, un sogno che si è realizzato. Io, Federico Cano Correa,Camilla Mineo e l’Associazione il Telaio di Brunico, abbiamo messo in piedi un Festival che sicuramente ha portato qualcosa di davvero nuovo a Brunico, e questo grazie a tutte le persone e associazioni e privati e musei e tutti quelli che hanno creduto in noi. E si, l’idea è di ripartire per organizzare l’edizione del 2023 a breve. Ma ancora non posso svelare niente…

illustrazioni-03 Home can be everywhere” – Giulia Neri

A breve inaugurerai una tua personale in una delle più belle cornici architettoniche che troviamo in Alto Adige: il Lumen Museum sul Plan de Corones. Ci puoi già raccontare qualcosa?
Il 25  febbraio 2023 alle ore 11, inaugurerà la mia personale al Lumen, “Blue” una mostra con quasi 50 delle mie illustrazioni esposte in uno spazio pazzesco. Il Lumen ha creduto in noi ospitando Ripido, e ora mi emoziona pensare di essere la prima illustratrice ad inaugurare una personale così grande in un posto magnifico.
Inoltre, Il 4 febbraio 2023  inaugurerà la galleria che io e il mio compagno Andrea Ucini, anche lui illustratore, apriremo a Helsingør, una bellissima città sul mare a pochi km da Copenaghen in Danimarca. Sono davvero felice di questo progetto che vedrà esposti in maniera permanente i nostri lavori. Ovviamente più informazioni verranno date sui nostri rispettivi profili i prossimi mesi. Ci saranno tanti voli aerei da prendere nel mio futuro, perché appunto, restando fermi si cambia solo il corso del vento.

 

Illustrazioni e foto: Giulia Neri 
In copertina  ”Are you sure to let another person decide for you” – Giulia Neri 

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