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June 23, 2022

“The Passer River – Assonances”: il libro e la mostra

Francesca Fattinger

Il fiume parla. Provate a farci caso. Provate ad ascoltare. Il fiume ha una lingua tutta sua, fatta di inciampi, di borbottii, di salti, di folle esultanti, di capriole, di ritmi concitati, ma anche di sussurri lenti, di gorgoglii calmi e di mormorii pigri. Una lingua che più l’ascolti e più la capisci, una voce che più ti fermi ad ascoltarla e più ti rivela i suoi segreti. Il fiume ti parla e ti guida a scoprire qualcosa che non conosci. La sua voce incanta e svela. È un canto che ti entra dentro, attraversa occhi, orecchie, naso, permea la pelle. Ma solo se ti lasci attraversare, solo se ti fidi e se ti lasci guidare, allora e solo allora lei ti abita.

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È proprio questa voce, in particolare quella delle acque del Passirio, ad aver guidato il cammino di Nicola Morandini che, ripercorrendone tutto il corso, dal Passo del Rombo fino alla città di Merano, si è immerso in un territorio a lui noto cercando di azzerare preconcetti e pregiudizi e accogliendo tutto ciò che attirava la sua attenzione. In questo modo ha dato vita a cortocircuiti inediti per “fotografare in un posto, non un determinato posto”, portando avanti un suo tipico modo di lavorare con la fotografia.

TPR-assonanza-5È nato così il progetto fotografico “The Passer River – Assonances” sotto forma di una mostra che inaugurerà venerdì 1 luglio a Palais Mamming Museum, in Piazza Duomo 6 a Merano, e di un libro che sarà presentato proprio in occasione dell’inaugurazione alle ore 19:30.

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Le chiamiamo assonanze, ma sono la commistione tra la struttura profonda della Val Passiria e l’esito di una presenza antropica talora mimetica come il pescatore tra le rocce, talora distratta, talora rapace, quasi sempre complice della natura: una sequenza di rime imperfette che si aprono all’immaginario.

Così scrive Marco Cillis, curatore della mostra, per descrivere l’esito del vagabondare curioso di Nicola Morandini che facendosi guidare dal ritmo del fiume e, mai distaccandosene troppo da non sentirne il suono, ha scattato una serie di fotografie poi riunite sotto forma di dittici, coppie di fotografie, “progressive messe a fuoco duali” che si sostengono e si riempiono di senso reciprocamente. In questo camminare quanto mai libero Nicola ha scritto con la fotografia un lungo racconto poetico: a ogni sosta uno scatto; come ad ogni verso bisogna andare a capo, fermarsi, affacciarsi sul dirupo della pagina vuota e ricominciare a scrivere, così Nicola a ogni scatto si è fermato e si è affacciato sul dirupo del suo sguardo.

baseE come avviene spesso quando si scrive di getto, cercando la forma più naturale di emersione del pensiero, la vera scintilla è arrivata alla fine, proprio vicino alla sorgente, quando ha scattato le ultime due fotografie voltandosi di 180 gradi ma restando nello stesso punto: una venatura minerale nella roccia e il letto del fiume fotografato dall’alto sembrano essere punti di vista gemelli, sguardi intimamente legati. 

TPR-assonanza-6Ritornato in studio si è accorto che lo stesso gioco di assonanze poteva legare molte altre coppie di fotografie: l’una accanto all’altra, e poi le coppie, le une di seguito alle altre, hanno dato luce a una lunga poesia visiva che accompagnata dal ritmo incalzante del fiume svela versi giustapposti che negli occhi di chi guarda si vestono continuamente di nuovo senso. 

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Un tentativo quello di Nicola Morandini di riappropriarsi del fiume che pur scorrendoci accanto ci ritrova sordi e ciechi, incapaci di ascoltarne davvero il suono o di osservarne il corso: forse è solo provando a perdersi che ci si può ritrovare. 
Perché non provarci sfogliando le pagine del libro esito del suo progetto fotografico? Si tratta di un oggetto che fin dalla carta ricorda la roccia, in cui le pagine sono rilegate da un filo azzurro che si ricollega al fiume e che accolgono le coppie di fotografie intervallate da fotografie dell’acqua, per riportare sempre la narrazione a lei, che tutto svela e tutto unisce, fino ad arrivare all’ultima pagina in cui su una mappa del fiume sono segnalati i punti in cui sono state scattate le fotografie. Perché allora, oltre a sfogliare il libro e a immaginare il suo percorso, non seguire concretamente i passi dell’artista e mettersi come lui in cammino? Magari sarà l’occasione anche per voi di abitare nuovi sguardi.

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La mostra sarà visitabile fino al 28 luglio, da martedì a sabato, dalle ore 10.30 alle 17.00. Domenica e festivi ore 10.30-13.00. Inoltre sabato 25 giugno, dalle ore 10.30 alle ore 13.00, l’artista sarà a disposizione del pubblico per domande e curiosità. Non perdete questa occasione!

Foto di Nicola Morandini 

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