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May 12, 2022

Working Together: Etel Adnan & Simone Fattal in mostra insieme a Fondazione Dalle Nogare

Maria Quinz

«C’è una relazione dialettica fra la propria vita e il proprio lavoro. Naturalmente la prima influenza il secondo, ma anche il lavoro diventa un’influenza sulla vita; è una strada a doppio senso, un processo misterioso in cui ciò che chiamiamo vita e ciò che chiamiamo creazione, si uniscono e non si uniscono, si incrociano e si nutrono l’un l’altro.»  

Etel Adnan

Una vita insieme senza smarrire la dirittura della propria dirompente personalità, accogliendo l’altro nei propri territori e nella propria casa. Una casa-atelier dove vivere e creare, riempiendo gli spazi di oggetti del vivere quotidiano, così come anche di manufatti unici, frutto del proprio lavoro artistico e di un personale percorso di ricerca spirituale ed espressiva. Una casa dove abitare e lavorare, senza sentirsi invasi e snaturati, seppur guidati da pratiche e visioni differenti: è qui che creazione e vita si intrecciano generando frutti sorprendenti, in un percorso di influenza reciproca “a doppio senso” e dalla dialettica misteriosa, a tratti insondabile, ma pur sempre florido, profondo, affascinante, sfaccettato.Etel Adnan & Simone Fattal: Working toghether

Working Toghether è il titolo della mostra che Fondazione Antonio dalle Nogare dedica alle due artiste e compagne di vita Simone Fattal (Damasco 1942) e Etel Adnan (recentemente scomparsa, Beirut, 1925 – Parigi, 2021)  - per la prima volta esposte insieme in Italia in una doppia personale, con la curatela di Vincenzo de Bellis – in un interessante allestimento che mette al centro il loro vivere insieme, come parte integrante della loro pratica artistica. La mostra, inaugurata il 6 maggio, rimarrà aperta fino al 5 novembre 2022. Le opere in mostra – che vanno dai dipinti alle sculture, dalle ceramiche ai libri, dalle raccolte di poesie agli arredi– sono stati inserite in un contesto dal carattere quotidiano e contemporaneo, tra una parete-libreria in legno chiaro e uno spazioso divano; tra tavolini e tappeti; tra luminose vetrate e un piccolo angolo cucina: sono infatti stati scelti per la prima volta gli spazi più “domestici” e caldi della Fondazione – quelli della biblioteca – per ospitare l’esposizione. working together 010

Le artiste si sono conosciute a Beirut già negli anni Sessanta e non a caso, quindi, si parla di “una vita trascorsa insieme”: da allora hanno convissuto tra Parigi, Beirut e la California. Non risulta difficile grazie all’allestimento in Fondazione – in particolare ammirando la grande parete della biblioteca, dove spiccano come in un grande mosaico, le sculture antropomorfe e non e gli oggetti in ceramica di Simone Fattal, così come il colore dei dipinti Etel Adnan, alternati a libri e pubblicazioni – immaginare le due artiste mentre creano in sinergia, abitando le stanze della loro casa parigina. Pare di vedere Etel seduta alla sua scrivania, intenta a dipingere e scrivere poesie e Simone che gira per casa, collocando le sue sculture qua e là.working together 009

L’esposizione presenta numerose opere di diverse fasi della loro carriera artistica: circa trenta lavori di Etel Adnan, tra cui dipinti, arazzi, leporelli e disegni, e trenta opere, tra sculture e arazzi, di Simone Fattal. Non mancano gli oggetti personali, che si mescolano insieme e i libri scritti dall’una o editi dall’atra ecc. Anche la letteratura infatti ha segnato le vite delle due artiste, rappresentando un ulteriore filo di congiunzione tra loro; entrambe, prima di essere artiste, sono state letterate: Adnan come poetessa, Fattal in qualità di editrice, fondatrice di Post-Apollo Press, casa editrice specializzata in testi di storia, politica, scienze sociali e studi di genere.working together 005

Durante la mostra, il pubblico oltre a osservare le opere, potrà mettersi comodo su divano e poltrone a leggere le poesie di Adnan, sfogliare i cataloghi e i libri, sperimentando una dimensione espositiva avvolgente in sintonia con le due artiste e regalandosi del tempo prezioso per immergersi nel loro habitat ricco di stimoli, magari sorseggiando una tazza di tè o un caffè, serviti nelle tazze in ceramica create da Simone Fattal. Magari allargando lo sguardo anche oltre, al di là delle grandi vetrate: verso il verde del parco, le imponenti montagne e il cielo.

Immagini Jürgen Eheim

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