Fashion + Design > Design

March 22, 2022

NIVA Design: maniglie, vasi, candele
e altre alchimie

Maria Quinz

Un mondo fatto di oggetti sorprendenti, che colpiscono i sensi: la vista così come il tatto; oggetti che fanno viaggiare lontano anche la mente, materializzando tracce di dimensioni differenti. 

Oggetti del quotidiano da toccare con mano, da usare per aprire e chiudere porte e cassetti, ma anche aprire e chiudere l’accesso a mondi “altri”: da nascondere e custodire, ma anche svelare o riportare alla luce… Questi oggetti un po’ “magici” sono maniglie e pomelli, ma anche vasi, sedie, specchi e candele: sono i prodotti realizzati da NIVA design, giovane azienda che si occupa di progettazione di interni e design di prodotto, con sede a Firenze. Ho il piacere di parlare di questo affascinante progetto con Nicole Valenti, designer bolzanina e founder di NIVA design. 

Nicole, da chi è composto il team di NIVA design e come ti sei formata professionalmente?

Il team di NIVA design siamo io e Francesca Zulberti. Francesca vive a Milano e si occupa del marketing dell’azienda, curando principalmente la parte amministrativa e la vendita dei prodotti, mentre io sono la parte creativa di NIVA: progetto le collezioni, disegno i prodotti, scelgo e intreccio le collaborazioni con gli artisti, i designer, gli artigiani. Ho studiato al liceo artistico di Bolzano e all’Accademia di Belle Arti a Firenze, dove mi sono specializzata in scenografia, decorazione, arti multimediali e in computer grafica, in una scuola privata. Dopo la laurea, ho insegnato decorazione all’Accademia di Belle Arti, sempre a Firenze e iniziato a lavorare in uno studio di architettura, occupandomi di eventi e design di prodotto.  Successivamente ho fondato con Jacopo Candotti, NJ Interiors iniziando a realizzare maniglie e carte da parati. Nel 2018, con Francesca Zulberti, abbiamo fondato NIVA design.  

1Dove nasce la tua passione – direi curiosa – per maniglie e pomelli?

La passione si può dire che sia nata sei anni fa, quando ho comprato casa a Firenze. Durante la ristrutturazione ho deciso di arredare gli ambienti con oggetti e mobili disegnati esclusivamente da me; l’appartamento aveva tantissime porte e questo aspetto mi ha ispirato a immaginare degli spazi differenti l’uno dall’altro, quasi dei mondi a sé, racchiusi all’interno delle singole stanze. Una volta finita la ristrutturazione, arrivato il momento di definire i dettagli, ho iniziato a cercare delle maniglie che esprimessero il valore concettuale che desideravo connotasse gli ambienti, senza trovarle; così mi sono detta: le faccio io!

Creando pezzi ad hoc per ogni stanza mi sono ritrovata via via, tra le mani, una vera e propria collezione di maniglie diverse l’una dall’altra, che ho deciso di provare a commercializzare, presentandole nelle varie fiere di settore, a Milano, Parigi ecc. Allora non esisteva niente di simile sul mercato, di fatto non c’era concorrenza; abbiamo quindi iniziato a lavorare con gli architetti, gli show room hanno iniziato a contattarci per esporre i nostri prodotti e da lì è iniziato tutto. B20A0583

Cosa rende così speciali le tue maniglie, secondo te?

Credo che il tratto innovativo, al di là dell’originalità estetica e materiale dei singoli pezzi, stia nel cambio di visione che NIVA design ha apportato nella produzione di questi oggetti: maniglie e pomelli finora si acquistavano dal ferramenta e anche dove costituivano un elemento d’arredo – non sono certo mancati in passato importanti designer che hanno progettati oggetti di gran pregio – erano comunque pezzi connotati principalmente da elementi di tipo funzionale. Credo di essere riuscita a far capire agli show room – e ci ho messo tre anni – che in realtà anche un elemento tecnico, di uso pratico e spesso ritenuto marginale, può trasformarsi in elemento decorativo e sorprendente. foresta nera 2

Nelle tue maniglie riconosco la fascinazione per l’elemento naturale… Nicole, quali sono le tue principali fonti di ispirazione?

Sicuramente l’elemento naturale mi ha sempre ispirato, dal mondo vegetale a quello animale, dagli ambienti rocciosi a quelli dei fondali marini, ma non solo… Adesso sto disegnando una collezione che si ispira all’archeologia; quindi maniglie e pomelli sono pensati quasi come dei reperti emersi dagli scavi di un cantiere archeologico. Stiamo quindi sviluppando tematiche diverse non più legate alla natura ma anche al manufatto umano antico. Un’altra collezione di maniglie, realizzate in porcellana, che uscirà a breve e che presenteremo al Fuori Salone di giugno si ispira, per esempio, alla caramelle. Ho voluto creare una linea food-pop, colorata e divertente di cui fanno parte anche degli specchi che si ispirano ai salumi, tra cui anche la mortadella di lardo…lardo2

Tra le tue creazioni c’è anche una sedia che fa un po’ pensare forse alla tradizione altoatesina…

Sì, certamente, il richiamo c’è, sia nelle forme che nella realizzazione. Sono sedute in legno interamente intagliate a mano; nascono dalla collaborazione con VGO Associates, galleria d’arte e fucina creativa, curata da Valentina Guidi Ottobri con cui collaboro spesso e che lavora molto sul tema della spiritualità. Per lei ho sviluppato questo modello di sedia con la raffigurazione del serpente che evoca simbologie alchemiche così come dei candelabri abbinati. Anche il tema della natura nelle maniglie si lega al territorio altoatesino delle mie origini. 

Essere cresciuti a contatto con la sua natura, i boschi, le rocce, le montagne è sicuramente un qualcosa di forte che agisce nel mio immaginario. I soggetti marini sono legati invece ai miei viaggi e alla mia ricerca di spiritualità. Quando ero ancora molto giovane, ho fatto una ricerca sullo sciamanesimo. Ero molto curiosa rispetto a questi temi, avevo già allora un mondo onirico molto esteso, con sogni premonitori e visioni e quindi ho fatto una serie di viaggi in Mongolia, in Birmania, a Cuba per entrare in contatto diretto con gli sciamani delle varie tradizioni culturali. Sicuramente i viaggi e questi luoghi mi hanno ispirato nelle mie collezioni.B20A4068

La linea di candele, invece, come nasce?

Questa linea, uscita a dicembre, l’abbiamo creata assieme all’artista e illustratrice ClorophillaCi eravamo conosciuto da VGO Associates durante una residenza artistica nel sud della Francia, dove avevamo partecipato a un bellissimo progetto, la Chapelle de la Lune: una casetta che è stata trasformata in una sorta di cappella e dove Clorophilla aveva realizzato tutti gli affreschi interni.  Tra noi è nata un’intesa particolare e abbiamo deciso di fare qualcosa insieme. Alla base del progetto c’era l’idea di ispirarsi all’animale totem: un animale che per ognuno di noi agisce da guida, facendosi portatore di determinati valori. Abbiamo quindi abbinato l’animale, illustrato da Clorophilla sul vasetto a un cristallo sopra il coperchio, perché stiamo portando avanti anche uno studio sui cristalli e sulle loro potenzialità energetiche e benefiche. Le candele sono realizzate dalla storica Cereria di Firenze Migone; sono pensate come delle candele da meditazione, con la creazione di uno spazio tutto per sé nella combinazione di aroma, cristallo e animale guida. Per adesso abbiamo il polipo, il pavone e lo scarabeo…

Abbinati alle candele abbiamo realizzato anche uno spegni-candela, i fiammiferi e il foulard che avvolge il vasetto. Volevamo creare più elementi che durassero nel tempo.

Una curiosità: tu che animale totem hai scelto?

Ho scelto lo scarabeo, associato al quarzo rosa, la pietra del cuore, dell’amore, della condivisione che secondo me, in questo momento storico, è molto importante per aprirci verso gli altri.

Nicole lavorate con diversi artigiani?

Gli artigiani con cui collaboriamo hanno tutti sede in Italia; quelli del metallo si trovano in Toscana, regione dove si trovano i migliori bronzisti e fonderie; il legno invece viene lavorato a Ortisei.  Per le ceramiche collaboro con un ceramista americano Daniel Cavey che vive e lavora in Emilia Romagna. 

IMG_17838Hai nuove idee in cantiere?

Oltre alle specchiere e alle nuove collezioni di maniglie e pomelli vorrei lavorare di più con gli artisti nei miei progetti futuri. Finora ho lavorato principalmente con altri designer, ma dal momento che vengo da una formazione artistica, mi piacerebbe fare delle Capsule Collection che mettano insieme un po’ il mondo del design e dell’arte, realizzando oggetti di design da collezionare, in tirature limitate.

Hai qualche progetto legato all’Alto Adige?

Assolutamente, sì. Sempre con VGO Associates vorremmo organizzare una residenza per artisti in Alto Adige perché secondo me è un luogo “magico”, speciale: ci sono numerose culture che si intersecano sul territorio, il paesaggio naturalistico è ricco di stimoli a livello immaginifico e c’è anche un forte substrato mistico-pagano, basti pensare alle leggende legate alle streghe, agli gnomi del bosco… Tutto quello che faccio è guidato sempre da qualcosa di magico, forme alchemiche e feticci sciamanici, che portano dei valori al proprio interno.

La residenza che vorremmo organizzare è sul tema del Krampus. Ci pacerebbe si svolgesse proprio nei giorni delle sfilate l’anno prossimo. Agli artisti verrebbe proposta la realizzazione di un Krampus con l’impiego delle loro tecniche personali ma con l’utilizzo di materiali locali, come legno, lana e la collaborazione con gli artigiani del territorio. Credo molto nei progetti di residenza artistica, sono un’occasione rara per tessere proficui scambi creativi, oltre che umani e spirituali.B20A7673

 Photos by Giuseppe D’Ambrosio

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are 2 comments for this article.