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December 17, 2021

Angelus Loci: gli angeli della montagna in Piazza Mazzini a Bolzano

Maria Quinz

Viene spontaneo associare alla montagna una dimensione idilliaca e benefica. La montagna come luogo di pace e silenzio, dove l’uomo a contatto con la natura primordiale delle rocce può ritrovare sé stesso, allontanandosi dal brusio e dall’agitarsi continuo, e a volte insensato, del vivere quotidiano. La montagna è questo, in parte, ma è anche molto altro ancora. 

Esiste un’altra montagna, una montagna più vera, ma non meno bella, che si discosta ampiamente dallo stereotipo della “cartolina” e che, a sua volta, è brulicante di vita e di persone operose che la abitano, ci lavorano e se ne prendono cura. Tra le alte vette, in realtà, succedono molte cose ogni giorno e per fortuna, c’è chi, da molti anni a questa parte, se ne preoccupa, vegliando su di lei. 

La montagna ha i suoi “angeli custodi” e non sono creature immateriali fatte di ali e luce, ma sono persone reali di carne e ossa, con nervi saldissimi, braccia forti e teste vigili ed esperte, impegnate, quotidianamente a risolvere situazioni pericolose e a rendere la montagna più sicura per tutti. Queste donne e questi uomini, sono, non a caso, chiamati “angeli della montagna” e sono quei soccorritori che ogni giorno prestano servizio volontariamente per salvare vite, oltre a compiere tutto un altro ventaglio di attività che vanno dall’informare le persone sui pericoli e le insidie del territorio, tra cui le valanghe, a istruire altri professionisti tramite le loro conoscenze ed esperienze sul campo, a mettere in sicurezza le zone battute dall’uomo, tutelando l’ambiente._MG_6005 copia

Il progetto “Angelus Loci” curato da franzLAB per conto dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano e il Comune di Bolzano e che si svolge in concomitanza con il mercatino di Natale, oltre ad aver commissionato a quattro artisti altoatesini, Carla Cardinaletti, Elisa Grezzani, Michael Fliri e Hubert Kostner delle opere cite specific a tema “angeli” , ora esposte in diversi punti della città e un’installazione in Piazza Matteotti, ha voluto anche sensibilizzare bolzanini e turisti sul delicato e prezioso lavoro di chi ogni giorno si mette a disposizione degli altri per garantirne la sicurezza in montagna, rischiando, a volte, anche la vita. E lo ha realizzato attraverso un’installazione in Piazza Mazzini, che illustra l’enorme attività delle quattro associazioni di soccorso alpino attive sul nostro territorio. Parliamo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e speleologico Alto Adige e Provincia, del Soccorso Alpino dell’Alpenverein Alto Adige, di Aiut Alpin Dolomites e Heli – Eli-soccorso Alto Adige.

L’installazione copre integralmente uno dei due cubi d’ingresso al garage presente in Piazza Mazzini, ammantando le pareti della struttura con delle gigantografie del fotografo Leonhard Angerer che rappresentano alcune delle nostre montagne più belle e infografiche riguardanti il grande lavoro che regolarmente viene svolto dai diversi operatori del soccorso alpino durante tutto l’anno. L’identificazione di Piazza Mazzini come sede dell’installazione – idealmente a metà strada tra l’ospedale di Bolzano e le catene montuose del territorio – è un ulteriore elemento simbolico che rafforza il progetto. Tra queste spicca la riproduzione fotografica del Rosengarten che si staglia nella piazza contro il profilo reale della maestosa montagna alle spalle. _MG_5993 copia

I dati riportati nelle infografiche, forniti dalla banca dati incidenti alpini dell’Amministrazione della Provincia di Bolzano (2020), rivelano, al primo sguardo, l’importante numero di interventi di soccorso svolti da queste organizzazioni in un anno: si parla di 1.636 interventi congiunti, di cui 593 con elicottero; 1726 soccorritori intervenuti e 1773 persone soccorse, di cui 316 ferite. Altri dati segnalati evidenziano come il 63% degli incidenti siano stati causati da caduta, inciampo, scivolamento, durante l’estate, principalmente durante l’attività escursionistica; rilevamento che fa intravedere, tra le cause, anche l’imprudenza di chi affronta la montagna con leggerezza, senza l’attrezzatura e le conoscenze adeguate. Bastano una manciata di cifre, ma particolarmente significative, a materializzare davanti ai nostri occhi le immagini vertiginose dei salvataggi estremi ed eroici ad opera di questi “angeli della montagna” che volano “lassù sulle ali dei loro elicotteri” e agiscano in silenzio, senza troppo clamore, perché è così che chiede la montagna._MG_6026 copia

A rendere più sicuri i nostri rilievi montani, in sinergia con i soccorritori alpini, non mancano eccellenze sul territorio nell’ambito della ricerca, penso in particolare all’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna di Eurac Research di Bolzano, fondato nel 2009 dal medico, soccorritore e ricercatore pusterese Hermann Brugger. Si tratta del primo e unico centro di ricerca al mondo a studiare in modo esclusivo le malattie d’alta quota e i soccorsi in aree remote. Nel 2021 è stato pubblicato, con i ricercatori di Eurac Research tra i curatori, il volume più completo sulle operazioni di soccorso in montagna dal titolo “Mountain Emergency Medicine” con 700 pagine riguardanti il salvataggio di vittime di fulmini, cadute, valanghe, malattie e psicosi d’alta montagna, solo per fare un esempio. Eurac Research porta avanti inoltre, regolarmente, esperimenti all’interno del terraXcube, simulatore climatico, dove si possono raggiungere temperature fino ai -40° C e condizioni paragonabili ai 9000 metri di quota.

Segnaliamo infine, che il materiale sul quale sono state stampate le infografiche, una volta smantellata l’installazione, verrà riutilizzato, grazie a una bella collaborazione con l’azienda di abbigliamento sportivo Salewa, per realizzare alcune borse in edizione limitata da vendere successivamente per raccogliere fondi da donare al soccorso alpino per la sua preziosissima attività. 

 

Foto: Martina Ferraretto

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