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September 28, 2021

“Maternal” di Maura Delpero:
da Buenos Aires a Cannes

Maria Quinz

Film che narrano differenti sfumature della maternità ne esistono diversi. 

Non sono tanti, tuttavia, quei film che raccontano traiettorie umane intime e inesplorate, attraverso vicende estremamente particolari – seppur con tratti universali dell’essere madre e donna – così come avviene per il lungometraggio  Maternal  della regista bolzanina  Maura Delpero .

Avevo già avuto occasione di intervistare  Maura nel dicembre 2019, per le pagine di franzmagazine. A suo tempo il film non era ancora uscito in Italia e io non avevo ancora avuto occasione di vederlo, ma fin da subito ero rimasta intrigata dal racconto della genesi e produzione di “Maternal”, così come dalla bellezza e delicatezza di alcune immagini che la regista aveva condiviso con noi. Come per la maggior parte dei film realizzati prima della pandemia, la distribuzione di “Maternal” è avvenuta a singhiozzo; il film è uscito prima in Argentina, dove è stato girato e dove è ambientata la vicenda, poi ha iniziato a prendere parte a diverse kermesse internazionali, a riscuotere premi e riconoscimenti, uscendo in diverse sale europee e finalmente anche in Italia a partire da maggio di quest’anno con Lucky Red.ANCORA fotocamera_2_0

Molti di voi – spero e immagino – avranno visto il bellissimo film nel corso di una calda e placida serata estiva con una fresca bibita in mano, in una delle tante  arene altoatesine in cui è stato proiettato. Molti di voi saranno emozionati entrando nelle vite di Suor Paola (la brava Ldiya Liberman) della piccola Nina, di Lu e Fati, le due diciassettenni ragazze-madri. Io, in una calda e placida serata estiva a Bolzano – e con una fresca bibita in mano – ho avuto il piacere di incontrare Maura Delpero di passaggio in città. È stato bello ritrovarsi in un locale notturno all’aperto, nell’atmosfera ovattata della sera inoltrata, quando le città si assomigliano un po’ tutte, quasi fossimo di nuovo a Berlino, ancora una volta, come tanti anni fa.

Abbiamo parlato dei suoi progetti futuri, ma soprattutto di “Maternal”, perché i racconti che si snodano intorno a un film e alla sua vita non smettono di affascinarmi mentre si arricchiscono di linfa nuova, man mano che la visione raggiunge altri pubblici, altri luoghi, altri sguardi.FESTA_3_0

Maura mi ha raccontato  così che, ad oggi, il film ha vinto quasi trenta premi in più di ottanta festival internazionali. ”Maternal” è anche fresco di premi nazionali, in luglio ne ha vinti tre: al Festival Genova Reloaded, all’Olbia Film Network e al festival di Sant’Arcangelo dedicato a Tonino Guerra, chiamato “I luoghi dell’anima”. Inoltre Maura è stata candidata come Miglior regista esordiente ai Nastri d’argento e anche in Argentina ho avuto una nomination ai Premi Condor del Plata (il corrispettivo dei nostri David di Donatello).

Altro premio prestigioso, di grande visibilità, vinto da Maura quest’estate è stato il “Women in Motion Young Talent Award”.  Mi ha emozionato molto vedere Maura premiata a Cannes in alcune foto girate sui social, elegantissima nel suo abito nero. 

Ogni anno il noto gruppo Kering, in associazione con il Festival cinematografico di Cannes, conferisce questo premio a una regista donna, come incentivo alla carriera. 

Dal momento che l’anno precedente la kermesse era stata sospesa a seguito della pandemia, il premio è stato assegnato a Maura quest’anno, durante l’ultima edizione del Festival di Cannes. Il premio 2021 è andato invece alla regista australiana Shannon Murphy. Come per ogni precedente edizione, è stato anche assegnato un premio “Women in Motion” alla carriera, che quest’anno è andato a Salma Hayek, nota attrice e ora anche produttrice. Cena a Cannes 3

Altra news  interessante che coinvolge l’intera filmografia di Maura è che “Maternal” e i suoi documentari precedenti verranno inseriti nella Cineteca Contemporanea Internazionale di Cinecittà, a seguito di un recente programma di archiviazione del lavoro delle registe italiane più interessanti degli ultimi dieci anni. Il progetto si chiama Femminile plurale ed  è realizzato dall’Area Promozione Cinema contemporaneo di Istituto Luce Cinecittà e che opera sulla digitalizzazione, memorizzazione, mantenimento e sottotitolaggio (in inglese, francese e spagnolo) delle opere di registe che hanno arricchito il cinema italiano di nuovi sguardi e voci, complesse e inaspettate. Oltre a Maura si annoverano autrici come Alice Rohrwacher, Valeria Golino, Emma Dante, Susanna Nicchiarelli.  

Chiacchierando, scopro anche che – mentre “Maternal” sta ancora girando nelle sale – Maura è in piena scrittura del suo nuovo film di finzione. Non mi racconta molto, per un ovvio riserbo, ma l a bella notizia è che il prossimo lavoro di Maura verrà girato e ambientato in Trentino,  tra le nostre montagne, con il sostegno di IDM Sudtirol-Alto Adige. Per la fase di scrittura del film Maura è stata inoltre selezionata dal Torino Film Lab, dal Mediterranean Film Institute e dal Nipkow Programm di Berlino per un progetto che che si prospetta già di ampio respiro europeo e non solo.

Non so voi, ma io non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più… 

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