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July 16, 2021

A proposito di Dante e Primo Levi alla Hofburg di Bressanone

Maria Quinz

Come si può immaginare la Commedia di Dante oggi? Ma anche: come raccontare i molti volti di un grande scrittore, per esempio, un Primo Levi, a distanza di anni dalla creazione della sua magistrale opera?

Se esistono opere artistiche, che, seppur legate al momento storico che le ha generate, continuano a “vivere” in epoche differenti, è vero anche che i loro autori non smettono di attrarre studiosi e appassionati intorno alla loro loro storia di vita e alle radici della loro scrittura. Nessun’altra arte, al pari della letteratura, sa avvicinare i lettori alla personalità dell’artista, scrittore o poeta che sia, cogliendo le sfumature della sua anima nei tratti più intimi e profondi. Nessun’altra arte come la letteratura, sa rendere vitali e vibranti, parole e pensieri di uomini che non ci sono più, ma che non smettono di far risuonare la loro voce, a distanza di anni e latitudini.

L’opera di Dante, è sicuramente una di queste. Con la Divina Commedia – opera assoluta della cultura mondiale di tutti i tempi – la visione di Dante, oltre ad aver fortemente indirizzato il pensiero spirituale europeo e a segnare una pietra miliare nella storia della lingua italiana, continua ancora oggi a influenzare tantissimi artisti nei più diversi ambiti.

Anche la personalità sfaccettata di Primo Levi e la sua opera, seppur dolorosamente legata al drammatico periodo storico che l’ha generata, continua ad affascinare e emozionare generazioni di lettori, grazie alla profondità del suo sentire, capace di addentrarsi in temi e riflessioni universali con uno sguardo lucido e ricco di umanità.

Di questo e molto altro si parla in una serie di eventi organizzati da Roberta Dapunt  e Alma Vallazza, in parallelo alla mostra “Markus Vallazza e Dante. L’opera nell’opera”, che, fino al 7 novembre, occuperà le sale del Museo Diocesano – Hofburg di Bressanone e che raccoglie numerosi lavori dell’artista gardenese, testimoniando lasua evoluzione come incisore, fino alla realizzazione del suo opus magnum dantesco. Tra gli appuntamenti – che hanno luogo in differenti sedi di Bressanone, tra cui l’Hoffburg e il suo giardino, il Forum e la Biblioteca civica di Bressanone – si contano eventi dedicati a Markus Vallazza, proiezioni cinematografiche, uno spettacolo teatrale, presentazioni di libri su Dante e altri autori – come Primo Levi – coinvolgenti letture dedicate alla Divina Commedia.

Segnaliamo i prossimi appuntamenti, che si svolgeranno presso il Palazzo Vescovile – Hofburg di Bressanone. Martedì 20 luglio, alle 20.30, si terrà l’incontro con Simone Marchesi, lettore professionale di Dante Roberto Abbiati, illustratore e artista, con un evento intrigante dal titolo: “Come si può immaginare la Commedia oggi?”

A questa domanda hanno cercato di rispondere i due autori, collaborando per più di due anni e dando vita a un nuovo commento visivo e verbale alla Commedia, che giustappone illustrazioni e note, con l’intento, non tanto di trascrivere, unicamente, ciò che dice il testo, ma piuttosto stimolare il lettore a rispondere attivamente a ciò che il testo propone. Il dialogo tra parola e immagine e tra lettori e testo si pone al centro del loro intervento interattivo, in cui alcuni dei luoghi più familiari del poema verrano ripercorsi e illustrati, in diretta, insieme al pubblico.

Il 27 luglio verrà presentato, invece, il libro “Primo Levi. Io che vi parlo”, in una conversazione con l’autore, il professore Giovanni Tesio e Gabriele Di Luca.

Il progetto del libro e dell’incontro è quello di raccontare e riportare in vita la natura “prismatica” di uno scrittore come Primo Levi, capace di dare vita a molte facce di sé, nella sua opera letteraria, seppur sempre dominata da un unico profondissimo rigore, umano oltre che stilistico.

Per concludere, citiamo brevemente alcune parole della poeta Roberta Dapunt, che ci introducono nel vivo della rassegna culturale: “La Divina Commedia, che pone al centro di tutto l’uomo, ci parla oggi con voce del passato e mette in sodalizio universale noi moderni e gli antichi. E ci sorprende quanto l’aspirazione alla salvezza, alla felicità e all’eternità sia uguale, ora come prima”.

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