Culture + Arts > Performing Arts

July 12, 2021

SWAN: Bolzano Danza 2021 porta in scena l’archetipo del cigno

Maria Quinz

Swan, il cigno: un animale bellissimo ed elegante, protagonista fin dall’antichità di favole, miti, storie e rappresentazioni artistiche di ogni latitudine e cultura; ma anche un titolo pregnante e archetipico, scelto per l’Edizione del Festival Bolzano Danza 2021, dal suo curatore Emanuele Masi - che si svolgerà dal 16 al 30 luglio - e che, nella sua brevità e concisione, apre le porte ad infiniti mondi e costellazioni di senso, nel momento in cui ci si trova ad inoltrarsi nell’universo della danza. 

Animale-simbolo di armonia e bellezza, consacrato al divino Apollo, nella mitologia greca, il cigno costituisce probabilmente, l’immagine più rappresentativa del balletto classico di sempre. Club-Guy&Roni-Black-Swan-74

A partire da opere assolute della storia della danza, come Il Lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1875-1876) e La morte del cigno di Michel Fokine (1901) e le loro innumerevoli e magistrali reinterpretazioni da parte delle più rappresentative personalità della danza, il cigno, con la sua trasposizione nel corpo della ballerina, tra copricapi di piume, candidi tutù e la perfezione tecnica di passi, arabesque, movimenti “alari” di braccia e piroette, è simbolo per antonomasia del balletto classico, ma non solo: è al tempo stesso, simbolo della danza in generale, nel momento in cui diventa esempio iconico imprescindibile da reinterpretare, scomporre, smontare, distanziare, reinventare, rinnovare. Ed è proprio su questa linea che prende le mosse il tema del Festival. Come era avvenuto per l’edizione precedente, dal titolo “Eden”, prosegue, anche quest’anno, la tradizionale struttura ed essenza della kermesse, che si propone di indagare attraverso la creatività di autori contemporanei, tra musica e danza, un archetipo fondamentale, ricco di stimoli, che non smette di generare nuove riletture e visioni inaspettate. Chiara Bersani_Foto G_Agostini (1)

La 37aedizione del Festival Bolzano Danza si presenta quindi – per volontà del suo curatore -come un composito e colorato quadro di “reenactment” di capolavori del repertorio ballettistico e musicale a partire, in primis da Il Lago dei cigni e La Morte del cigno, come anche di altri classici fondamentali, non solo della danza, come Giselle, La Sagra della primavera, il Requiem di Mozart, ad opera di autori di primo piano sulla scena internazionale ma anche di giovani coreografi e danzatori italiani. In totale, il pubblico potrà assistere a un ampio ventaglio di spettacoli, all’interno delle sale del Teatro Comunale di Bolzano, in diversi luoghi della città e nei suoi dintorni, tra cui diversi spazi all’aperto, per un totale di 29 appuntamenti di cui 5 prime assolute, 10 prime nazionali e 4 coproduzioni del Festival. Un agognato ritorno in sala e una bella carrellata di anteprime da godersi appieno, dopo mesi di chiusure, che hanno visto una generalizzata mortificazione del corpo, della sua presenza scenica in performance dal vivo, e che, finalmente, nell’arco di due settimane, immergerà il pubblico in nuovi e sorprendenti paesaggi, percettivi ed emotivi, sonori e visivi, dominati dall’espressività unica del corpo attraverso la danza.peso piuma2 @Silvia Gribaudi

Il Festival prende il via il 16 luglio, nella Sala Grande del Teatro Comunale, entrando subito nel vivo del tema, con la prima nazionale di Swan Lakes assieme alla Gauthier Dance di Stoccarda, la “compagnia associata” del Festival. 

Lo spettacolo proporrà quattro diverse riletture in chiave contemporanea del “balletto dei balletti”, affrontato in totale libertà espressiva a partire dalle tematiche storiche dall’archetipo messo in atto da Petipa, (coreografo) e Cajkovskij (compositore), con le coreografie dell’israeliano Hofesh Shechter (Swan Cake), della canadese Marie Chouinard (Le chant du cygne: le Lac), dello spagnolo Cayetano Soto e del tedesco Marco Goecke (Shara Nu).

Scandisce l’intera durata del festival il progetto di commissioni originali The Dying Swan, una serie di rivisitazioni del celebre assolo La morte del cigno. Il balletto creato da Fokine per la grande ballerina Anna Pavlova (messo in scena nel 1907 per la prima volta), si ispirava al poemetto di Lord Tennyson “The Dying Swan”: un’evocazione poetica della bellezza del presunto canto di un cigno morente. Si diceva che la grande ballerina russa amasse particolarmente questi animali, tanto da possederne alcuni esemplari nel giardino della sua villa londinese. Il titolo originario era Il Cigno e nasceva sulle note del brano musicale omonimo de Il Carnevale degli animali di Camille Sain-Saëns; in seguito, grazie alla drammatica e “tremula” interpretazione della Pavlova -  che continuò a tenere l’assolo in repertorio fino alla fine dei suoi giorni, venne chiamato La morte del cigno2021-SwanLakes-MarieChouinard_10

Riletture di questo classico della danza verranno proposte da Kor’sia, Radhouane El Meddeb, Club Guy & Roni, Olivier Dubois, Camilla Monga, Chiara Bersani, Silvia Gribaudi a cui si uniranno i 16 diversi assoli, live e digital, di The Dying Swans Project della Gauthier Dance presentanti in parte in Teatro nella serata denominata The Dying Swnas Live Experience (Studio, 17 luglio) e in parte sui monitor allestiti nel quartiere Don Bosco di Bolzano per U-Game/Dying Swans (1-31 luglio).

Sempre in tema, un’inedita proposta: Swan Lake The Game, al Parco dei Cappuccini, il 20 luglio, un gioco in cui ciascun spettatore contribuirà alla scelta del finale del Lago dei cigni. Portando il pubblico su una piattaforma virtuale, Hotel NITE, ogni spettatore (graficamente una libellula) attraverso dei device potrà scegliere e influenzare la visione collettiva. Costruendo una propria narrazione, l’utente individuerà una storia da seguire al termine della quale, rispondendo a delle domande, potrà fare delle scelte che influenzeranno la visione generale. Una sorta di “game” in formato “cinema sotto le stelle” con la possibilità di votare dal proprio cellulare e scegliere gli snodi cruciali di un sorprendente Swan Lake fuori dagli schemi.GD21_DyingSwans_KinsunChan02_PhotoJeanetteBak

Non potendo citare tutti gli artisti coinvolti, segnalo qui il ritorno a Bolzano Danza di alcuni “amici” del Festival, apprezzati nelle precedenti edizioni, come Olivier Dubois (con Come Out, creata  per il Ballet de Lorraine sull’omonima partitura di Steve Reich rimaneggiata da François Caffenne) Alessandro Sciarroni con due distinti lavori (tra cui Folk-s, riappropriazione in chiave performativa-contemporanea dello Schuhplattler) e poi Lali Ayguadé, Mattia Russo, Antonio de Rosa, ovvero Kor’sia. A loro si deve la creazione di una nuova Giselle, nata a Madrid nel 2020 e co-prodotta da Bolzano Danza – che andrà in scena al Teatro Comunale, il 18 luglio, in prima nazionale – e che ambienta la vicenda della contadinella impazzita per amore ai giorni nostri. 

Non possiamo non citare un’importante coreografa di riferimento del panorama europeo e mondiale, da oltre quarant’anni, come Maguy Marin, attesa al Festival nel riallestimento del suo storico Duo d’Eden a opera dell’italiana MM Contemporary Dance Company di Michele Merola, il 18 luglio. Altra icona del secondo Novecento, Lucinda Childs, è presente al Festival con Tempo Vicino, balletto creato 2009 per il Ballet de Marseille e che con una nuova compagnia di ballerini, sarà in prima nazionale a Bolzano Danza. “Qui la fondatrice del postmodern Lucinda Childs si unisce alla stella nascente irlandese Oona Doherty, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2021, all’icona queer del voguing francese Lasseindra Ninja e all’universo pittorico dell’artista portoghese Tania Carvalho”; al Teatro Comunale, il 22 luglio.

GD21_SwanLakes_MarcoGoecke_PhotoJeanetteBak (10)Per concludere, citiamo un caposaldo dell’arte musicale, il Requiem di Wolfang Amadeus Mozart che verrà riproposto il 28 luglio, con la riscrittura per orchestra e live electronics dell’Associated Artist della Fondazione Haydn, Matteo Franceschini, in una creazione globale, in prima assoluta al Festival, che vedrà coinvolto il coreografo franco-tunisino Radhouane El Meddeb, la cubana Micompañia, l’Orchestra Haydn guidata dal Maestro Jean Deroyer e un gruppo di amatori volontari reclutati sul territorio. Le candidature (che non necessitano di una pregressa esperienza nella danza) sono ancora aperte…un’occasione – più unica che rara – da non perdere.

 

Per informazioni e il programma dettagliato del Festival si consiglia di visionare il sito: bolzanodanza.it
Per l’acquisto dei biglietti: Teatro Comunale di Bolzano – tel. 0471 053800 - info@9cket.bz.it

 

Crediti foto:
1: Korsia_Swan_Mattia Russo Arena
2: Club-Guy&Roni, Black Swan
3: Chiara Bersani, foto G. Agostini 
4: peso piuma @Silvia Gribaudi
5: 2021-SwanLakes, Marie Chouinard
6: DyingSwans_KinsunChan, Photo Jeanette Bak
7: SwanLakes, MarcoGoecke, Photo Jeanette Bak 

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.

Archive > Performing Arts