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June 30, 2021

Lo spazio della riconnessione
al Pergine Festival

Allegra Baggio Corradi

Dopo il suono e il corpo della riconnessione, entriamo ora negli spazi per un’ultima esplorazione testuale dei percorsi che l’edizione 2021 del Pergine Festival invita ad esplorare. 

Prima chiediamoci cosa sia lo spazio. Spazio è inteso come qualità relativa alla posizione degli oggetti materiali nel mondo. Tuttavia, spazio è anche contenitore di tutti gli oggetti materiali esistenti. In entrambe i casi si può parlare di reificazione ovvero del farsi oggetto di qualità invisibili. Prendiamo ad esempio le relazioni. Quando intratteniamo un rapporto, qualsiasi esso sia, con una persona oppure un oggetto, sviluppiamo dei legami che sfuggono all’occhio, ma impressionano la mente, e più precisamente solcano lo spazio che intercorre tra di noi e di essi facendolo vibrare di vita. Si vengono a creare dei legami dei quali alle volte neppure noi siamo al corrente. Siamo connessi senza saperlo.

Dunque la riconnessione è la riattivazione di connessioni interrotte, sospese, spezzate. È il consolidamento dell’invisibile che si fa cosa, che si invera in un oggetto rendendosi disponibile ai sensi. Lo spazio della riconnessione è la tridimensionalità all’interno della quale questo accade, l’enclave entro la quale la relazione diventa azione.

L’edizione 2021 del Pergine Festival trasforma la città in un teatro nel quale inscenare gli atti di questo riconsolidamento e innescare meccanismi di riconnessione in seguito ad un lungo iato di afasia e apatia indotte dalla pandemia.

Iniziamo con “A monte” e “A valle”, le passeggiate nelle ridenti terre che costeggiano il fiume Fersina. A partire dal 6 luglio, la guida-artista Luca Stefanelli salirà a monte e scenderà a valle per raccontare i sentieri e le strade forestali del Lagorai così come la miniera dell’Erdemolo presso la Grua Va Hardombl a 1700m d’altitudine. Nel corso di tre ore e con un dislivello di 250m, sarà possibile restituire alla natura gli spazi a lei sottratti gettando uno sguardo laddove essa, schiacciata tra ferrovia e statale, stenta a sopravvivere. Tra carreggiata e binari dove sta il senso del limite? 

Proseguiamo con “Vista Interno”, il programma di passeggiate guidate in cuffia ideate da Circolo Bergman che il 7,8 e 9 luglio consentiranno di vistare in autonomia il centro della città di Pergine utilizzando i codici QR disseminati lungo un percorso che invita a riappropriarsi del passato immaginando il futuro della Valsugana. Di particolare interesse sono i luoghi non abitualmente accessibili al pubblico che sono stati resi fruibili per l’occasione. Possiamo ereditare gli ascosi lasciti di una città invisibile?

Vista-Interno-Circolo-Bergman-©-Giulia-Lenzi

Continuiamo con “In un silenzio precedente”, la ricerca che l’artista in residenza Leonardo Delogu dedica allo studio del tempo e alla coabitazione tra uomo e piante. Al fine di sperimentare sistemi percettivi alternativi, Delogu propone una passeggiata che alterni lo stare al camminare, il nomadismo alla stanzialità per riflettere sulla fruttuosa perdita dell’orientamento come dilatazione percettiva e caduta verticale dell’uomo dalla piramide naturale che lo vorrebbe all’apice. Il progetto è parte di IN SITU, la piattaforma europea per la creazione artistica nello spazio pubblico guidata da Lieux Publics (FR) sin dal 2013. Si può muoversi senza spostarsi? 

Avanziamo con “Saluti da…” il progetto fotografico dell’artista belga Marilyne Grimmer che ha coinvolto gli abitanti di Pergine, Milano, Modena, Gorizia e Campsirago immortalandoli nello spazio pubblico al fine di consentire loro di immergersi in un ricordo passato concretizzato attraverso un montaggio. La serie di cartoline surreali realizzate è esposta nelle vetrine del centro storico di Pergine. Saluti da Spinea, quando ancora l’Adriatico si tuffava in Laguna. 

Inoltriamoci, poi, in “Labirinto”, la creazione site-specific che l’artista trentino Franz Avancini ha relizzato con la tecnica dell’upcycling, il reimpiego creativo di materiali di scarto. A Pergine, Avancini ha installato vecchie scenografie, proiettori teatrali dismessi e altri oggetti di recupero per costruire un labirinto a guisa d’arredo urbano per disorientare e consentire al pubblico di vivere e vedere con altri occhi luoghi fin troppo familiari. Sapreste orientarvi in una nuova città che è sempre la stessa?

LeonardoDelogu-PhFA

Incalziamo con “La stanza elementare”, un’installazione artistica multisensoriale ideata da Tia Airoldi ispirata ai quattro elementi – acqua, aria, fuoco e terra – che si pone l’obiettivo di riconnettere il singolo al suo personale patrimonio sonoro attraverso delle vibrazioni emanate da una pedana sensoriale. All’interno del progetto No Limits, l’installazione è accessibile a persone con disabilità e consente anche ai non udenti di esperire le vibrazioni accostando in successione le esperienze pensate per riempire gli spazi di Palazzo Hippoliti a Pergine. Che suono fa la terra mentre ruota?

Muoviamo verso le strade del centro di Pergine per “Incontrarsi senza scontrarsi”, un’installazione nata da un laboratorio della Libera Università di Bolzano che prevede l’inserimento di percorsi diagrammatici sulla pavimentazione urbana per facilitare l’interazione tra i cittadini nel rispetto delle normative del distanziamento sociale. Cecilia Tomasi e Veronika Vascotto riflettono sul cambiamento del linguaggio corporeo indotto dalla pandemia. Come fare ad emergere senza immergersi?

Incontrarsi-senza-scontrarsi_PAG

Concludiamo con “Ciclica essenza”, il duo strumentale-elettronico composto da Riccardo Rea e Mattia Nardon che attraverso la raccolta dei suoni della città racconta le storie e gli ambienti urbani. Un live set itinerante consentirà di ascoltare il suono dei luoghi. Cosa sussurrare alle orecchie della città?

Festival diffuso, Pergine 2021 invita all’interazione e all’azione sublimando il tentativo di riconsolidare le relazioni spezzate da un vuoto relazionale forzato e di eccessiva durata attraverso un grande abbraccio sociale nel quale perdersi per ritrovarsi.

 

Photo credits @ Pergine Festival
01_ Marilyne Grimmer, “Bora Bora” 02_Circolo Bergman, “Vista interno” 03_Leonardo Delogu, “In un silenzio precedente” 04_Pergine Arte Giovane, “Incontrarsi senza scontrarsi”

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