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June 17, 2021

Pergine Festival 2021: un lungo abbraccio sociale

Allegra Baggio Corradi

L’edizione 2021 del Pergine Festival è un invito alla riconnessione, al contatto e alla relazione dopo il lungo tempo di isolamento sociale e culturale dello scorso anno e mezzo. Dal 2 al 17 luglio, la quarantaseiesima edizione dell’appuntamento trentino si svilupperà attraverso un fitto programma di spettacoli dal vivo ed eventi d’arte performativa sperimentale con l’obiettivo di riappropriarsi degli spazi e riscoprire il territorio dopo lo iato e la cancellazione dell’edizione precedente. 

Nel corso delle prossime tre settimane vi guideremo alla scoperta degli appuntamenti salienti del Festival con quattro articoli dedicati rispettivamente agli auspici culturali spiegati dalla direttrice creativa Carla Esperanza Tommasini, alla musica, agli eventi non convenzionali che si terranno negli spazi esterni e agli spazi interni che ospiteranno spettacoli frontali di danza e teatro. 

Pergine Festival_Parco Tre Castagni_Ph Francesca Castellan

Il festival avrà inizio con “Oasi”, un fine settimana di musica e cinema nel Parco Tre Castagni di Pergine durante il quale verrano anche presentati alcuni cortometraggi selezionati dal Lago Film Festival e dal Perugia Social Film Festival.

Il programma proseguirà con delle passeggiate alla scoperta della Fersina con la guida Luca Stefenelli. “Vista interno” inviterà alla scoperta di alcuni luoghi solitamente inaccessibili di Pergine con l’intervento del Circolo Bergman. Compagnia Oyes presenterà “Oblomov Show”, uno spettacolo ispirato all’omonima opera di letteratura russa. “La nebbia della lupa”, una performance onirica ispirata al sottile velo che si crea in estate sullo Stretto di Messina verrà presentato al Teatro Don Bosco. Stalker Teatro si esibirà con “Box Theatre” mentre Francesco Fassone presenterà “Architettura della disobbedienza”, un’opera immersiva e interattiva che indaga il concetto di inconscio collettivo della città. La raccolta di racconti musicali ispirata alla periferia metropolitana di Martina Badiluzzi sarà, invece, “Rumori”.

Le “Riflessioni” di Claudia Caldarano fanno incontrare il corpo nudo del performer con lo sguardo del pubblico, invitando spettatori e spettatrici a diventare autori della propria e altrui immagine. La compagnia danese Cantabile 2, in collaborazione con gli italiani Effetto Larsen presenterà “Tre riti”, viaggio multisensoriale alla ricerca della connessione reciproca. Tia Airoldi proporrà “La stanza elementare”, installazione artistica multisensoriale accessibile alle persone con disabilità. 

Stalker Teatro_La nebbia della lupa (3)(1)

Concluderanno il Festival il debutto della Compagnia Abbondanza/Bertoni che porta a Pergine “Doppelgänger e di Kalakara con “Close up”. Donika Rudi terrà un laboratorio di ascolto, una ricerca sulla percezione della musica da parte delle persone non udenti. I Dynamis debutteranno con “Monday”, divertente riflessione sul mondo delle plastiche. 

Per quanto riguarda le installazioni artistiche, due le proposte di Pergine Festival: “Labirinto” dell’artista trentino Franz, un progetto di upcycling per dare vita nel centro della città a un’opera temporanea che rimarrà visitabile per tutta l’estate; e la mostra diffusa “Saluti da” della francese Marilyne Grimmer, progetto fotografico partecipativo che indaga il rapporto di ognuno e ognuna con il qui e l’altrove.

Approfondiamo ora i propositi culturali del Festival insieme alla direttrice creativa Carla Esperanza Tommasini.

carla esperanza tommasini_ph Giulia Lenzi

Ciao Carla, quale l’auspicio dell’edizione 2021 del Pergine Festival?
L’auspicio è quello di vitalità, condivisione e riappropriazione degli spazi che per così tanto tempo a causa della pandemia non abbiamo potuto vivere; un lungo abbraccio sociale mediato dalla cultura che vada oltre al perginecentrismo e com-prenda un pubblico vasto e vario. 

Da quando sei diventata direttrice creativa del Festival dal 2018, il Festival ha cambiato rotta…
Quello a cui ho tenuto sin dall’inizio è che il Festival si professionalizzasse, perciò, oltre ad un cambio di immagine, ho anche curato il programma in modo tale che l’accessibilità dell’offerta fosse rivolta ad un pubblico trasversale. Questa stessa trasversalità è riflessa nell’ampiezza delle proposte che spaziano dalla musica nel parco, alla performance sperimentale fino alle camminate guidate alla scoperta del territorio.

Parlando di accessibilità, il Festival rinnova anche quest’anno il proprio impegno nei confronti delle disabilità.
Sì, anche nel 2021 il Festival sarà “senza barriere”. Il progetto NO LIMITS, coordinato dall’Associazione Culturale Fedora, garantirà l’inclusione alle persone con disabilità fisiche e sensoriali, mettendo a disposizione servizi come il trasporto dedicato, la mappatura degli spazi, le sottotitolazioni, le traduzioni in LIS – Lingua dei segni italiana, le audio-introduzioni e le audio-descrizioni live, oltre alla formazione di volontarie e volontari direttamente impegnati nelle attività del progetto. 

dynamis_monday_Ph Vittorio Antonacci (3)

Quale il rapporto tra il Festival e altre realtà culturali del territorio?
Sono alcuni anni ormai che ci impegniamo per consolidare il rapporto tra cultura e turismo. Non avendo più dal 2013 una sede fissa e fisica nella quale ospitare il Festival è di notevole importanza far sentire la nostra presenza sul territorio. Quindi, nonostante ci presentiamo come un festival diffuso che fa della città il proprio teatro, ci stiamo espandendo negli spazi naturali. A questo scopo, abbiamo instaurato una serie di collaborazioni con musei e associazioni locali per dare nuova luce al rapporto con la montagna. 

Per ospitare gli artisti in residenza abbiamo anche attivato un solido scambio con associazioni locali come gli Arcieri Storici, la Filodrammatica, Il Coro Genzianella e Beat Town. A ognuno è stato riservato uno spazio all’interno del quale sviluppare dei progetti video fruibili all’interno e all’esterno attraverso delle audioguide. L’idea è quella di dare accesso a spazi non normalmente visitabili o occlusi alla vista. Con dei QR code appositamente creati sarà possibile ripercorrere i progetti anche alla conclusione del Festival.

RIFLESSIONI SHARING VITTADINI 300

Quali invece le reti culturali internazionali delle quali fa parte il Festival?
Dall’anno scorso siamo entrati a fare parte di “In-Situ”, una rete europea in essere già dal 2003 che si occupa di creazione per lo spazio pubblico, dal teatro di strada all’architettura, con taglio tanto artistico quanto sociale. Il nostro artista associato è Leonardo Delogu che sarà sostenuto per i prossimi quattro anni insieme ad Alessia Zavattino, cittadina associata nonché ricercatrice impegnata nello sviluppo urbano. Insieme, Alessia e Leonardo restituiranno il percorso di ricerca svolto attraverso una camminata.

Il Festival, quindi, non si limita ai giorni in cui ha luogo a Pergine e zone limitrofe, ma si estende anche nell’arco del tempo…
Sì, negli anni ci siamo espansi con un lavoro di durata annuale. Oltre a “In-Situ”, ad esempio, portiamo avanti “A Stronger Periphery. A Southern Coalition” del quale siamo partner unico. Il progetto avrà una durata di quattro anni e consisterà in un’operazione di management culturale rivolta alla comunità. Ci sarà un percorso di scouting artistico in tutta Europa con il supporto dei partner dell’iniziativa. Al termine della collaborazione verranno realizzate dodici produzioni in un formato tandem secondo il quale gli artisti coinvolti collaboreranno con la cittadinanza locale. Un lungo abbraccio sociale, dunque, che si estende per tutta la durata dell’anno. 

 

Photo Credits @ Pergine Festival
1. Doppelgänger, Compagna Abbondanza Bertoni, foto Tobia Abbondanza. // 2. Pergine Spettacolo Aperto, 2019. // 3. Stalker Teatro, “La nebbia della lupa” // 4. Ritratto di Carlo Esperanza Tommasini, foto di Giulia Lenzi. // 5. Dynamis, “Monday”, foto Vittorio Antonacci. // 6. Performance Pergine Festival 2019.

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