Music

June 15, 2021

Sounds of the South-East: Südtirol Jazz Festival Alto Adige 2021

Allegra Baggio Corradi

Che suono fa Zagabria? Quali melodie ravvivano le serate di Bucarest? Su quali note danzano gli abitanti di Chisinau? Quale la colonna sonora di Belgrado?

La storia del jazz al di là della Cortina di Ferro è indissolubilmente legata alla sua matrice afro-americana. Nella concezione del regime sovietico prima del 1989, il jazz faceva parte del patrimonio culturale del nemico capitalista, perciò, quando non vietato, il suo ascolto non era di certo incoraggiato. Al di là delle difficoltà e l’iniziale repressione del fenomeno, si può delineare un percorso organico del jazz nei paesi dell’Est europeo grazie a figure come Krzysztof Komeda, pianista, compositore e agitatore musicale considerato il capostipite di una generazione di musicisti che a partire dalla Polonia contribuirono ad irradiare il verbo jazzistico.

Il jazz ha rappresentato la ribellione e l’avanguardia fino alla caduta della Cortina di Ferro nel 1989 per intere generazioni di giovani degli stati socialisti che lungo il corso del Danubio si riversavano nell’Europa orientale. Negli ultimi tre decenni, la geografia politica è radicalmente mutata insieme alle modalità di accesso alla produzione e ricezione della cultura. A livello musicale, in particolare, quali sono le caratteristiche e i cambiamenti subiti dal jazz sud-est europeo? Questa la domanda principale che il Südtirol Jazz Festival Alto Adige rivolgerà al pubblico dal 25 giugno al 4 luglio 2021, con oltre 50 concerti che metteranno in musica la vita e la verve dei territori che dal Danubio si estendono all’Austria, la Slovacchia, la Croazia, l’Ungheria, la Serbia, la Romania, la Bulgaria e la Moldavia. 

Il Parco dei Cappuccini nel centro di Bolzano sarà il fulcro dell’evento con oltre ventidue concerti. Si esibiranno in questa sede il tastierista ungherese Zsolt Kaltenecker, il batterista ungherese Markó Ádám, il quartetto germanico “A Word is a Swallow” e il violista rumeno George Dumitriu. Sei progetti della “Nuova Generazione Jazz” verranno presentati per raccontare l’attività della giovane scena italiana del jazz. Sarà in quest’occasione che suoneranno per la prima volta insieme il duo hip-hop “Kill the Vultures” di Minneapolis e il sestetto italiano “Ghost House”. 

Al di là di Bolzano, il Jazz Festival si estenderà anche al Vigilius Mountain Resort di Lana, in Piazza Terme a Merano, all’Abbazia di Novacella, al rifugio Feltuner e al Park Hotel Holzner di Renon. In Val Aurina performerà la swing band “Fatima Spar & The Freedom Fries” mentre al Passo delle Erbe si esibiranno i “Rangers”.

Anche quest’anno il Südtirol Jazz Festival Alto Adige proseguirà nell’esplorazione delle giovani controcorrenti musicali europee focalizzandosi sul sud-est del continente per sondare come il Nouveau Gitan si sia e stia mischiando con il Soviet Jazz facendo l’occhiolino al Violin Jazz, l’eco al New Musette e scendendo a patti con la Frei Muzik in un crogiolo di armonie, melodie e ritmi ibridi e ispirati. Asperità, durezza, morbidezza, clownerie, camerismo: ascoltare è assecondare, accettare di sentire ogni sfumatura e colore, tutte le profondità. Che suono fa il Sud-Est?

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