Josef > More

June 12, 2021

Livre d’Or 11. Berghotel Ladinia

Anna Quinz
Livre d'Or - il "libro degli ospiti" secondo la lingua francese - è una mappa emotiva dei luoghi dell'accoglienza altoatesina. Un racconto - di hotel in hotel - scritto per fermare tutto ciò che qui è stato visto e sentito, un diario di viaggio, una testimonianza di passaggio, una dedica personale e sentimentale a tutti quegli hotelier visionari capaci di creare luoghi di sospensione ed evasione - magari anche fugace e momentanea - dal valore inestimabile.

La prima cosa le dimensioni: qui tutto è deliziosamente piccolo, quel tanto che basta per avere il proprio spazio nell’abbraccio amichevole del bianco rifugio, ma abbastanza ridotto da farci sentire protetti, come dentro una coperta di lana quando quassù scende la sera.

Il minuto hotel di montagna, proprio nel ventre delle cime ladine, è l’incarnazione di un racconto d’infanzia, di coraggiosi esploratori delle rocce, di boschi misteriosi e lucenti, di fate e gnomi persino. Una storia che, per il suo lieto fine, apre le porte di una casetta bianca con il tetto a punta, i balconi in legno scurito dal tempo e i piccoli spazi segreti che si ci aspettano all’interno. 

Prima però, i sorridenti ombrelloni azzurri sembrano voler raccontare anche loro un capitolo di questa leggenda ladina e così ci accomodiamo sotto il loro cappello, con un bicchiere d’acqua fresca di fonte, un caffè profumato e un biscotto fragrante, da sgranocchiare mentre il sole ancora alto scalda ogni cosa e disegna, come ombre cinesi sul muro bianchissimo della casa, i suoi personaggi incantati.  

0017_Ladinia-19Dentro, il legno scrocchia sotto i piedi, le finestre fanno entrare luci e riflessi della quasi sera, il calore è così tangibile da essere più di una sensazione termica, ma piuttosto un fatto oggettivo che coinvolge il corpo e soprattutto l’emozione. 

Ora, qui, siamo improvvisamente noi i protagonisti del racconto, quelli che, arrivati alla fine dell’avvincente giornata tra boschi e sottoboschi, si fermano finalmente nella locanda per riposare, ripararsi dal freddo della notte delle terre alte e nutrirsi generosamente di bontà e bellezza. Il nostro minuscolo tavolo di legno è apparecchiato, la tovaglia a quadretti è allegra e spensierata, i fiori brillano nella luce fioca della Stube, alcuni cappelli appesi con leggerezza al muro, fanno immaginare le peripezie montane di tanti altri avventurosi avventori, passati qui prima di noi. 

Da sté saurí… dalle pareti di legno, dai muri robusti e protettivi, dai passi garbati degli abitanti della piccola casa, rimbalzano queste parole del ladino locale. Comodo, confortevole, ospitale, ci dicono sia il loro significato. Le facciamo nostre, è proprio questo che sentiamo, ora, qui. 0019_Ladinia_marzo2018-19

La cena è una piccola fiaba a sé. Ogni sapore è semplice eppure intensissimo. Ogni piatto un nuovo capitolo appassionante fatto di tutti i gusti della montagna, dei suoi odori e dei suoi umori, del suo passato e delle sue tradizioni, delle sue ricchezze e delle sue novità. L’amore, la cura, l’attenzione ad ogni dettaglio si raccontano attraverso il pane e l’acqua delle Dolomiti, le verdure e la carne locale, i sughi deliziosi e un dolce che sa di festa di paese, di balli sotto le stelle, della gioia per la fine dell’inverno o per l’arrivo improvviso della prima neve.  

Per non disturbare i sogni dei folletti della casa, procediamo in salita verso la nostra stanza, cercando di non far scrocchiare sotto i nostri passi le strette scale avvolte nel legno. 

Lo spazio per noi è piccolo e accogliente, come la stanza di un ristoro tra i monti deve essere. Il legno è ovunque e il calore altrettanto. Anche se è estate, la notte quassù è fredda e frizzante e questo nostro minimo angolo di silenzio e intimità, è l’unica cosa che possiamo desiderare per aspettare il sonno sotto un piumone spumoso. E anche se il paese non è lontano, non siamo dentro il buio del bosco o sulle ardite pendici di una montagna, il senso di protezione e conforto di un rifugio in altezza è esattamente quello che proviamo qui dentro, mentre le gambe si allungano e gli occhi si chiudono.0006_Ladinia_marzo2018-6

L’aria freschissima del mattino ci sveglia, il sole limpido dei monti è già lì fuori dal balcone che ci aspetta e un nuovo paragrafo della nostra leggenda personale, è impaziente di essere scritto.

Ritorniamo sui nostri passi e scendiamo per la colazione che – come la cena della buonanotte – è un incantevole banchetto di semplici bontà del buongiorno. L’azzurro – del cielo terso, degli ombrelloni in terrazza, delle antiche panche di legno su cui ci accomodiamo – è totale. La montagna ci sorride e insieme a lei le ragazze gentili che animano questa ciasaladina. Con i loro abiti della tradizione che sventolano leggeri nella brezza del mattino, sembrano creature leggendarie, spiriti benevoli che proteggono la casa e il nostro risveglio. 

Pronti al nuovo giorno, lasciamo, già un po’ nostalgici, il nostro rifugio segreto e le sue leggende. Ma torneremo, lo sappiamo già, a ristorarci nel suo piccolo e amorevole abbraccio di montagna e incanto.  

 

Giulan, grazie. Siamo stati bene qui, 

Anna Quinz 

 

Berghotel Lavinia
Pedecorvara, 10
39033 Corvara
berghotelladinia.it

Print

Like + Share

Comments

Current day month ye@r *

Discussion+

There are no comments for this article.