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May 11, 2021

LanaLive 2021: voltarsi per vedere avanti

Allegra Baggio Corradi

Dal 13 al 23 maggio 2021, LanaLive celebrerà il suo decimo anniversario con un’ampia retrospettiva che ripercorrerà le edizioni precedenti. Una selezione di progetti passati verrà tradotta in chiave installativa e inserita all’interno di un percorso artistico che da Lana si estenderà ai suoi dintorni. Il festival porrà come di consueto al centro transdisciplinarietà e tematicità quali chiavi di lettura della produzione culturale contemporanea locale, valutando lo stato dell’arte tra passato e futuro. Voltiamoci, dunque, per vedere avanti…


Voltarsi…

Tutto è iniziato quando Hannes Egger e Katrin Klotz sono divenuti direttori artistici di LanaLive.

Il loro operato ha dato i suoi primi frutti nel 2012 con “Il Valsura confluisce nell’Adige” che si proponeva di riflettere sulla conformazione geografica del territorio. 

Nel 2013 l’edizione “Hotel” si è focalizzata sull’industria del turismo a Lana. 

Nel 2014 “Holy Land” ha guardato a come le chiese e la religione hanno plasmato l’identità culturale della zona soprattutto a livello musicale. 

Nel 2015 è stata la volta di “Zone” in cui la zona industriale di Lana è stata eletta a sfondo di indagini sulla storia e il lavoro in fabbrica. 

02 Nemanja_Cvijanovic_Tutti uniti contro muri e steccati © Maria Gapp

Nel 2016, “The Settlers” ha indagato i cambiamenti subìti dalla città mercato di Lana negli ultimi sessant’anni attraverso i suoi nuovi insediamenti e abitanti.

Nel 2017, “Via Lombarda” ha esplorato i rapporti tra Lana e la Val di Non tramite il collegamento di Passo Palade. 

Nel 2018, “Visioni” ha sondato la morfologia del territorio salendo in quota per scoprire nuove prospettive. 

Nel 2019, “Roundabout” si è incentrato sui trasporti e i mezzi di locomozione caratteristici di Lana e dintorni. 

Nel 2020, si è scoperto il sottosuolo con “Underground”, addentrandosi in cantine, caverne, tombe e garage. 

Per vedere avanti…

Durante l’edizione commemorativa di quest’anno, quattordici opere esposte nei festival precedenti verranno monumentalizzate in contesti pubblici integrati all’interno di un percorso che invita il visitatore a trovare la strada perdendosi tra le vie di Lana, andando via dalla cittadina, ritornandovi, proseguendo nella natura, esplorando il territorio, attraversandolo in lungo e in largo, tematicamente, fisicamente, transdiciplinariamente, più e più volte, voltandosi per vedere avanti.

Joachim Knobloch_Foto Damian Pertoll

La performance 46.576114, 11.077966 di Simon Perathoner (2019) per la quale l’artista ha dotato un tronco d’albero di un trasmettitore GPS facendolo scendere per la Valsura, verrà riproposta archeologicamente attraverso l’esposizione del tronco stesso nella sabbia.

Unheard Places / Lana di Matthias Keitsch e Manuel Oberkalmsteiner (2020) rivivrà attraverso le registrazioni delle testimonianze di cittadini del paese che risuoneranno all’interno di un tunnel scavato a Lana durante la seconda guerra mondiale. 

Taxi69 di Martin Hanni (2015) rinnoverà la possibilità di conoscere la storia della zona industriale di Lana tramite l’ascolto di un contenuto audio durante una corsa in taxi.

L’esibizione canora degli Ultner Fünfgesang (2016) sarà nuovamente ascoltabile tramite la scansione di un codice QR. 

Ultner Fünfgesang_Foto Maria Gapp

Final Destination di Joachim Knobloch (2014) rivivrà tramite la fermata dell’autobus con destinazione ‘Cielo’ alla quale si potranno attendere anche quest’anno inaspettati mezzi di trasporto.

Oltre alle trasfigurate 14 installazioni, ci sarà anche una performance del giovane chef Manuel Pellegrini che ruoterà intorno alla sua Falschbier, una birra leggera prodotta con le acque della Valsura.

Il programma completo, si trova qui.

 

Foto: (01) Alp bär © Philipp Flyle Unterholzner; (02) Nemanja Cvijanovic, Tutti uniti contro muri e steccati © Maria Gapp; (03) Joachim Knobloch ©  Damian Pertoll; (04) Ultner Fünfgesang © Maria Gapp.

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